Le pagelle di Lenovo Cantù-EA7 Milano
I voti ai protagonisti della sfida del PalaDesio
Jerry Smith 4: Non sta molto sul parquet, solo 10 minuti, però in quel lasso di tempo sinceramente ci si chiede dove sia stato. Totalmente fuori dai giochi, mai nel vivo dell’azione. Inoltre tira un pessimo 1/4 ai liberi, che per un playmaker è abbastanza assurdo. Estraneo.
Maarten Leunen 6: Offensivamente non è uno dei migliori Leunen, dato che comunque chiude con soli 7 punti a referto e il 33% dal campo, ma prende una buona dose di rimbalzi e fa quello che il fantasma di Smith non riesce a fare, ovvero distribuire assist. Chiude con 6 passaggi utili a referto, che per un’ala son veramente molti. Regista.
Nicolas Mazzarino 5,5: Il Cardinale non entra mai realmente in partita, a parte una bomba e una bella penetrazione. Dietro in difesa soffre moltissimo Gentile e Langford, che stasera a tratti erano realmente immarcabili. Fa il suo, però non è sicuramente da lui che ti aspetti le giocate che ti cambino la gara, a maggior ragione per l’età di questo intramontabile giocatore. Sofferente.
Jeff Brooks 5: Dopo la grandissima prestazione nella gara di andata, non riesce a ripetersi, risultando completamente inconcludente in attacco e soffrendo terribilmente in difesa gli spauracchi creati dai giocatori in maglia biancorossa. Assente.
Alex Tyus 7,5: Sicuramente il migliore di Cantù assieme ad Aradori. In attacco è un incubo per i centri dell’Olimpia, tant’è che all’intervallo sia Pops che Radosevic han già sprecato 3 falli. Cattura un buon numero di rimbalzi ed è molto preciso sotto canestro. Ci mette intensità ed energia, ed è veramente uno degli ultimi ad arrendersi in casa Lenovo. Volenteroso.
Jonathan Tabu 6,5: Il suo inizio non è dei migliori, dato che spara 2 triple completamente da solo che vengono sputate dal ferro, e perde un paio di palloni stupidi. Però con il passare dei minuti acquisisce sicurezza facendo girare bene la palla, e segnando anche qualche canestro. Termina il match con 14 punti, 4 rimbalzi e 2 assist, ma non basta a Cantù per salvarsi. Discreto.
Pietro Aradori 7,5: Il tecnico che prende ad inizio terzo quarto è uno dei momenti clou del match. Il fallo in attacco è abbastanza evidente, la protesta molto pacata, e sanzionata con un fallo che personalmente reputo inventato. Di conseguenza viene estromesso dal match per 10 minuti abbondanti, ma fino a quel momento se Cantù era in partita lo doveva unicamente a lui. E così continua a fare quando rientra in campo. Un incubo per la difesa biancorossa. Sfiora la doppia doppia chiudendo con 17 punti e 9 rimbalzi. Eccelso.
Marco Cusin 4,5: Il discorso fatto per Smith vale anche per Cusin. Qualcuno ha notato la sua presenza in campo? Ok che Tyus fa una grandissima partita, ma nei 14 minuti di partita sinceramente non lo si vede per niente. Fantasma.
Stefano Mancinelli 5: Era l’uomo più atteso di questo derby, dato che è il grande ex. Il suo ingresso in campo è positivo per Cantù, dato che con lui nasce il parziale che rimette a galla i biancoblu. Ma adagio adagio si spegne, sbaglia tiri, regala palloni clamorosi (il passaggio alto a Leunen che finisce a ridosso della panchina Olimpia e trasformato dalla coppia Green-Langford in 2 punti è surreale) e viene poi messo sedere all’aria da un cross-over stupendo di Green nel terzo quarto. Avrà sentito l’emozione? Di certo regala ai tifosi milanesi momenti di gioia per dedicargli qualche sfottò. Vendetta, all’incontrario, servita.
Abass, Scekic, Casella N.G.
Andrea Trinchieri 5,5: La squadra ancora una volta ci prova per quel che può, ma i risultati sperati non arrivano. Lui gestisce la partita anche sapientemente, levando un Cusin impalpabile e dando fiducia a Tyus, ma sul campo i risultati non arrivano. Ora è quasi certa la serie ai quarti di finale con Sassari. Sulla carta apertissima come partita, lo sarà anche sul campo?
Olimpia Milano 7,5: Finalmente una prestazione giocata con la testa per 40 minuti dai biancorossi. Concentrati e decisi fin da subito, senza grandi cali di tensione. E ogni volta che Cantù si riavvicinava, immediatamente veniva ricacciata indietro con calma e sapienza. Si conferma comunque la solita solfa di tutto l’anno, ovvero che questa squadra dimostra sempre grandi alti e bassi. Ma ora arrivano i 40 giorni cruciali di tutto l’anno, e vedremo con che faccia si presenterà quest’Olimpia. Sicuramente a livello psicologico una vittoria netta in un derby come oggi da morale, e non poco. Attualmente ci sarebbe subito un Milano-Siena ai quarti...dedicati a coloro a cui piacciono le sfide semplici. Pazza.
Malik Hairston 5: A tratti non sembra lui. Dove è finito il giocatore dominante della Mens Sana, o comunque il trascinatore dell’Olimpia dello scorso anno? Non prende iniziative, non attacca il ferro, spesso e volentieri gira lontano dalla palla...un giocatore che sembra perso. La speranza di tutti i tifosi Olimpia è che torni ad esserci il vero Malik per questi PlayOff. Calo costante.
Antonis Fotsis 6+: Partita dalle due facce...a tratti è il solito Fotsis di quest’anno; disinteressato del gioco, passivo in difesa e inconcludente al tiro. A tratti invece sembra tornare il giocatore di una volta che strappa rimbalzi con una foga enorme, piazza triple da 8 metri insensate e difende con tutte le forze che ha. Doppia personalità.
Nicolò Melli 6,5: Classica partita di tutta grinta e sostanza da parte del talento reggiano. In difesa è un mastino, sotto canestro è sempre presente e porta a casa 7 rimbalzi, inoltre in attacco preferisce penetrare piuttosto che tirare, e giustamente subisce falli che gli fruttano 6 punti tutti dalla lunetta. Essenziale.
Pops Mensah Bonsu 6,5: Purtroppo viene limitato molto dai falli, dato che resta in campo solo 14 minuti ed esce con 5 infrazioni. Però oggi con avversari di livello dimostra che sotto canestro era davvero il tassello che mancava a Milano. Atletismo puro, presenza sotto le plance, e tanta tanta grinta difensiva. Per non farsi mancare nulla tira giù anche un paio di schiaccioni in attacco. Dinamico.
Jr Bremer 5,5: Lo si vede poco in campo, ma d’altronde gli esterni milanesi oggi erano abbastanza insostituibili. Nel complesso fa il suo senza strafare ma anche senza disfare, nonostante comunque con lui il gioco rallenti sempre un pochino. In ombra.
Keith Langford 7,5: Incontenibile nell’1vs1, sta nella penombra per un 12-13 minuti e poi tira fuori il meglio di se. Nel 3° quarto appena Cantù rientra a meno 1 piazza un 2+1 d’altissima classe e la ricaccia indietro. Inoltre ci mette del suo anche in difesa, e per me la fotografia del match è quando contrasta Brooks spalla a canestro e lo costringe ad un tiro che prende solo il tabellone. E’ un patrimonio del nostro campionato. Killer.
Alessandro Gentile 8,5: 25 punti, un primo quarto da 16, una giocata 2+1 ad inizio quarto periodo dopo la bomba di Tabu, la rubata finale con la schiacciata che sigilla il match. Bisogna aggiungere qualcosa? Si, forse che la partita per lui inizia maluccio, con una persa banale. Però chi lo sa, magari senza quella persa non avrebbe tirato fuori questa prestazione incredibile. Spesso viene criticato, specialmente dalle tifoserie ospiti che lo insultano a ripetizione. Ma nelle partite “calde” lui risponde sempre alla grande. E lo fa sul campo, mettendo a tacere chiunque. Genio e sregolatezza.
Marques Green 8: Semplicemente perfetto. Velocizza il gioco, fa correre la squadra, si sbatte in difesa, dopo i 9 rimbalzi vs Biella ne cattura 4 contro Cantù che forse valgono di più di quelli con Biella. Smazza 4 assist, spara bombe di vitale importanza, penetra in area e colpisce a ripetizione, e poi piazza la giocata della serata. Cross-over stupendo su Mancinelli che cade a terra e palombella che finisce la sua corsa dritta nella retina. Quando è in serate così è veramente dura per chiunque contenerlo. Cristallino.
Leon Radosevic 5,5: Stasera il buon Leo è apparso troppo estraneo al gioco. Poca presenza sotto canestro, sia a livello di rimbalzi che di punti. Viene anche lui limitato dai falli come per Pops. Avrà sicuramente occasione di rifarsi. Spento.
Giachetti, Chiotti, Basile N.G.
Sergio Scariolo 7: Finalmente una conduzione di gara buona da parte del bresciano. La squadra lo aiuta molto, dato che grandi momenti di panico non ce ne sono. Lui gestisce bene i cambi e soccombe all’emergenza centri fuori per falli, mettendo la coppia Melli-Fotsis sotto canestro. Chiama i minuti quando servono. Positivo.