Dunston il re delle cifre: 'Tempismo e volontà'
Il pivot di Varese è statisticamente il numero uno della Serie A
Una stoppata, un rimbalzo, una palla recuperata, una schiacciata, messe una sopra Faitra, per 23 partite: Bryant Dunston ha costruito così le cifre che oggi lo eleggono, statisticamente, miglior giocatore della serie A.
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Varese e Sassari hanno dominato il campionato: sarà anche la finale?
«Ormai siamo stati in testa tutto l'anno giocando la pallacanestro migliore. Ma dobbiamo la- vorare e migliorare ancora per raggiungere i livelli più alti».
Quando ha capito che Varese sarebbe diventata così forte?
«Dall'inizio, da quando ci siamo ritrovati al raduno, d'estate. S'è creato subito qualcosa tra noi, difficile da spiegare, tutti avevano qualcosa da provare, c'era fame di affermazione in ognuno».
Cosa l'ha spinta a scegliere l'Italia?
«La reputazione della Lega come uno dei campionati migliori d'Europa e quindi poter competere e migliorare. Anche Varese è riconosciuta come un ottimo club, cosa che mi hanno confermato amici come McGrath che aveva giocato qui».
La scorsa estate, dopo aver firmato con Varese, uscì la notizia di un contratto coi Brooklyn Nets. Alla Nba pensa?
«Ho fatto la summer league per loro, sono stati solo rumori. Tutti vogliono giocare nella Nba, ma oggi mi interessa solo quello che sto vivendo a Varese, del resto non mi importa».
E' primo nelle stoppate, uno dei suoi marchi di fabbrica fin dai tempi del college.
«E' una questione di tempismo e di volontà, il voler essere su ogni pallone, cercando di contestare ogni tiro degli avversari. Non mi sorprende».
E' il migliore anche nelle palle recuperate.
«E questo, invece, sorprende anche me. La questione è che Mike Green è un difensore talmente bravo nel leggere i pick and roll degli avversari, che spesso li porta a sbagliare e io recupero la palla. In pratica io rubo a Mike le sue palle rubate».
Il gioco di Varese è di Frank Vitucci è anche molto spettacolare. Quanto conta per un giocatore?
«Molto, perché oltre coinvolgere le persone in tribuna lo fa anche con chi è in campo. Da noi non esiste uno che ha sempre la palla, ognuno ha le sue opportunità ed è nelle condizioni di segnare. Ma tutto parte dalla difesa».
Varese può arrivare allo scudetto?
«Ci sono ancora tante partite da vincere, penso solo alla prossima».