Marco Calvani: 'Virtus, sorridi!'
Le parole del coach della Virtus Roma
Marco Calvani, coach della Virtus Roma, ha parlato a Il Corriere dello Sport della stagione della squadra. Roma è al terzo posto a pari merito con la Mens Sana Siena, prossima avversaria in campionato. Ecco le parole del coach.
"Nonostante tutto - commenta il coach Marco Calvani riferendosi ai primi due quarti sempre molto sofferti della sua Virtus - io posso solo che essere soddisfatto. Chi mai avrebbe pensato che potessimo occupare questa posizione a questo punto del campionato? Il problema è che il retaggio degli ultimi anni negativi fa sì che il nostro minimo segnale di cedimento o difficoltà, riporti alla memoria proprio quelle stagioni. E faccia vedere in maniera negativa anche i difetti di oggi. L'insieme di quanto abbiamo fatto sino ad ora dovrebbe portare esclusivamente sorrìsi. Invece si vedono facce tirate e non ci sono riconoscimenti per quello che sta dando la squadra. Esìste una negatività attorno alla Virtus. In passato ogni volta c'era qualcosa che non andava bene. Oggi se non vinci di 20 non va bene... Ad esempio a Caserta (dove l'Acea si è imposta allo sprint, ndr) sembrava avessimo disputato una partita che non stava né in cielo né in terra... Per me, dopo l'incontro perso in casa con Milano, sarebbe stato estremamente semplice dichiarare "do atto ai ragazzi di aver disputato una grande gara senza Datome. Peccato per la prestazione di altissimo livello". Io invece devo dire la verità ai miei giocatori, devo mandare dei segnali per fargli capire quando fanno le cose giuste e quando fanno schifo. Ma sono sempre lo stesso allenatore che dopo le sconfitte con Cantù, Siena e Sassari ha avuto parole al miele per loro quando c'era qualcuno che storceva la bocca. Noi abbiamo speso molto meno di tanti altri club: e allora, perchè, se noi spendiamo meno, non possiamo sbagliare mai e gli altri invece vengono accolti con i tappeti rossi? E' normale che non tutte le ciambelle riescano con il buco. Le false partenze? Ci stiamo ragionando su, ma non è semplice capire il motivo. Non penso che sia un problema fisico: se la squadra fosse stanca, non giocherebbe gli ultimi periodi in quella maniera, non finirebbe in crescendo. Piuttosto mi dà d'idea che stia soffrendo una certa pesantezza a livello mentale: sta spingendo al massimo dall'inizio. E quando bruci certe energie, le bruci anche a livello psicologico. Siena, Cantù e Sassari hanno allestito un organico per l'Euolega e l'Eurocup con un progetto, ingaggiando giocatori già abituati a giocare ad alti livelli. Certe cose non le fai in un solo giorno. La Virtus ha scelto giocatori che costavano poco e con poca esperienza. E siamo al primo anno…".