Il Fatto Quotidiano sull'operazione delle Fiamme Gialle in casa Siena
Nel 2010 la Mens Sana pagò una super multa da 250.000 euro per Benjamin Eze i cui pagamenti da parte della società non erano regolari
'Perché anche la palla della pluridecorata Mens Sana, vincitrice degli ultimi sei scudetti e unica compagine tricolore ad aver calcato i parquet Nba, si è sgonfiata sotto il peso di un blitz della Guardia di Finanza e delle dimissioni dei vertici avvenute nei giorni scorsi. Il 17 dicembre, infatti, le Fiamme Gialle sono entrate nella sede del club di basket più titolata dell’ultimo decennio. Le perquisizioni, disposte dal sostituto procuratore di Siena Antonino Nastasi e l’inchiesta, denominata ‘Operazione Time Out’ è nata da un’attività di osservazione del locale Comando della Gdf. L’ipotesi di reato? “Frodi fiscali, tramite società ad essa collegate, finalizzate al pagamento in nero di emolumenti su conti esteri a noti campioni della società sportiva.
A fine 2010, a seguito di accertamenti, la Gdf si accorge che il pagamento della società per il giocatore Benjamin Eze (nigeriano di nascita, poi italianizzato per matrimonio) non è regolare. I vertici della Mens Sana conciliano e quindi pagano una supermulta di ben 250mila euro. I primi effetti del blitz dei finanzieri si sono visti il primo gennaio con le dimissioni di Ferdinando Minucci dalla carica di presidente della squadra, che passa a Cesare Lazzeroni. Arrivato a un ruolo nel basket ai primi anni Novanta dopo essere stato dipendente di Mps, Minucci resta comunque direttore operativo della Mens Sana, oltre a conservare le attribuzioni di consigliere di Legabasket e di membro del comitato per i rapporti con la Federazione Italiana Pallacanestro e a continuare a sedere nel direttivo dell’Euroleague'