Pesaro - Roma: Le pagelle
Lorenzo D'Ercole MVP della partita
SCAVOLINI BANCA MARCHE PESARO
Traini 7,5: E’il cuore e l’anima delle Vuelle, con un pizzico di quella sana follia dovuta alla giovane età è quello che tiene a galla i padroni di casa durante il match. Inspiegabilmente Ticchi lo tiene troppo poco in campo.
Cavaliero 5,5: Sente sulle spalle il peso di dover trascinare le offensive pesaresi ed in più di un occasione finisce per strafare. Compie troppo presto il terzo fallo non riuscendo più ad incidere sul match
Barbour 5: Potrebbe fare molto di più, litiga con il ferro per tutta la partita forse troppo vittima del farraginoso gioco della sua squadra. Ci si aspetta comunque da lui un contributo molto più sostanzioso
Crosariol 4: Sembra estraneo al match, non entra mai in partita, non riesce mai a farsi notare se non per una schiacciata nell’ultimo quarto, troppo falloso e mai incisivo nell’arco dell’intera partita.
Flamini 6: Il capitano almeno ci prova. Come al solito in mezzo al campo ci mette cuore ed anima ma anche lui è troppo spesso vittima di un “anarchia” di gioco che porta troppo spesso i compagni di squadra a pestarsi i piedi.
Mack 5,5: Può e deve fare molto di più, dimostra in più di un occasione di avere i numeri per cambiare marcia alla squadra e poter lasciare il segno, ma alterna lampi di grande classe a minuti di completa abulia.
Bryan 7: Non molla mai, combatte sotto le plance e instaura un duello personale con tutti i lunghi romani riuscendo molto spesso a fare la voce grossa. Statisticamente il migliore di Pesaro, il dominicano per ora rappresenta l’unica certezza per i marchigiani.
Hamilton 4: Mai in partita. Il playmaker americano che dovrebbe dettare i tempi del gioco, finisce per fare solo confusione, a tal punto che viene scavalcato nelle gerarchie sia da Cavaliero che da Traini, e nelle occasioni concessegli non fa nulla per far cambiare opinione al proprio coach
Amoroso 6: Solito giocatore di sostanza, mette a segno buone giocate e non si arrende mai, anche se questo non basta per dare la scossa alla propria squadra. Dimostra però di essere ciò di cui una squadra come Pesaro ha bisogno.
Ticchi 4,5: Prende spesso i fischi del pubblico per scelte impopolari come quella di concedere troppo poco spazio ad un Traini che aveva dimostrato di essere l’unico in grado di cambiare marcia alla propria squadra. A livello di gioco Pesaro ancora non c’è e si vede, e nonostante la serata nera di quasi tutti gli americani, le responsabilità del coach sembrano evidenti.
VIRTUS ROMA
Goss 6: Ha le giocate e si vede ma talvolta cerca di strafare e finisce per perdere palla, da comunque un contributo fondamentale grazie anche alle buone capacità di ball handling sfruttate spesso al meglio per aumentare il ritmo al gioco.
Jones 5.5: Che il tasso tecnico ci sia è fuori di dubbio, ma la continuità non è di certo una sua caratteristica, alterna minuti in cui sembra inarrestabile a degli errori che farebbero venire voglia di mettersi le mani nei capelli. Ben gestito da Calvani da comunque un contributo accetabile alla causa
D’Ercole 8: Appena chiamato in campo non dimostra alcun timore e prende in mano la squadra alternando oltre a belle giocate in fase sia difensiva che di impostazione, anche molti numeri offensivi riuscendo ad essere il fattore determinante del match. MVP
Dagunduro 6: Era un po’ l’oggetto misterioso di questa Virtus il nigeriano, gioca poco, ma quando lo fa mette delle piastrelle importanti nel mosaico capitolino, non è di certo il giocatore che fa la differenza ma sarà senza dubbio un buon jolly dalla panchina.
Datome 7,5: L’”americano di Olbia” dimostra sempre di essere il fattore fondamentale di questa squadra, giocatore sopraffino, anche se non è nella sua miglior serata capisce che il suo contributo va oltre il tabellino dei punti realizzati e da vero leader trascina i compagni verso la vittoria. Da circoletto rosso una stoppata sul finale del secondo quarto che fa tremare i tabelloni
Taylor 5: La nota dolente della serata capitolina è lui, ancora troppo acerbo per avere in mano le chiavi della squadra, fa vedere qualcosa di buono in penetrazione ma in quanto alla fase d’impostazione c’è ancora molto da lavorare
Lawal 6: Le sue prime apparizioni sul parquet sono da mettersi le mani nei capelli, due falli in attacco una palla persa con un passaggio privo di senso direttamente in mano ad un avversario, ma col passare dei minuti prende fiducia e cresce riuscendo a dare anche lui un contributo fatto di sostanza e forza.
Czyz 6+: Ha i numeri e si vede ma ogni tanto va troppo oltre i suoi limiti cercando di strafare. Ciò non toglie però che il polacco ha dimostrato di poter essere una delle più belle sorprese di questa stagione dimostrando oltre ad ottime capacità in post anche una buona perimetralità.
Lorant sv: A differenza di Dagunduro che capitalizza al meglio i suoi 7 minuti, l’ungherese non da spunti dai quali trarre un giudizio
Calvani 6.5: Ruota sapientemente i suoi senza levare ritmo alla squadra e riesce a mantenere costante un buon livello di gioco. Ottiene i primi due punti importanti che fanno soprattutto morale in vista del già difficile match contro Cantù