Sono stati presentati ufficialmente questo pomeriggio i due nuovi acquisti della Pallacanestro Cantù, Marco Cusin e Pietro Aradori, che si sono aggregati alla formazione di coach Andrea Trinchieri dopo la bellissima esperienza con la maglia azzurra nelle qualificazioni ai Campionati Europei del 2013.
A fare gli onori di casa il Presidente della Pallacanestro Cantù, Anna Cremascoli: “Era dal 1993, quando parteciparono agli europei Beppe Bosa, Alberto Rossini e Alberto Tonut, che Cantù non aveva almeno due giocatori della nazionale italiana. Per questo, 19 anni dopo, è con immenso orgoglio italiano che do il benvenuto a Pietro Aradori e Marco Cusin. Orgoglio perché sono due grandi giocatori, orgoglio italiano poiché sono stati parte importante della nazionale che quest'estate ha compiuto qualcosa di stupendo. Tutti noi sappiamo che in Italia per far appassionare la gente a uno sport ci deve essere la nazionale a fare da traino. Gli azzurri in estate hanno messo delle fondamenta davvero solide per quello che sarà il cammino futuro. Pietro e Marco sono due giocatori che seguivamo da diverso tempo. Secondo noi era arrivato il momento di chieder loro di venire a Cantù e fortunatamente hanno accettato”.
“Pietro – ha continuato l'ingegner Cremascoli - nelle ultime due stagioni ha giocato a Siena e quest'estate in nazionale. Credo dunque che in questo periodo abbia vinto quasi tutte le partite che ha disputato e sicuramente ha fatto sua l'attitudine al successo. Alla fine dell'esperienza azzurra ha dichiarato “abbiamo sempre vinto e vincere fa tutta la differenza del mondo”. Quello che mi aspetto da Pietro è che abbia portato con sé questa mentalità per condividerla con noi. Marco è reduce, oltre che da quest'estate stupenda, da una bellissima stagione a Pesaro della quale noi portiamo ancora le cicatrici. Credo che il minimo comun denominatore delle ultime esperienze cestistiche di Marco sia stato il gruppo. Grazie a un gruppo compatto e unito è riuscito a spingersi oltre i propri limiti e sono certa che lui ha fatto veramente suo questo concetto. Siccome ho sempre creduto nella squadra sono convinta che Marco non ci metterà molto a trasmettere questa sua esperienza ai suoi nuovi compagni”.
A prendere la parola è stato quindi il Direttore Sportivo della Pallacanestro Cantù, Bruno Arrigoni: “Storicamente come squadra ci siamo affidati agli stranieri prendendo italiani molto marginali oppure importanti, ma non giovanissimi, come poteva essere Michele Mian. L'anno scorso abbiamo fatto un salto di qualità con l'arrivo di Cinciarini e con quello di Gianluca Basile che per storia e pedegree era una stella a livello europeo. In questa stagione abbiamo firmato due atleti nel pieno della loro maturità. Pietro è giovane, ma tecnicamente ha alle spalle annate davvero importanti a Roma, Biella e Milano e l'esperienza di Siena che è sicuramente formativa da tutti i punti di vista. E' un giocatore con grandi doti offensive ed un buon rimbalzista. Crediamo quindi di aver aggiunto una bocca da fuoco veramente notevole al nostro sistema”.
“Marco - ha proseguito il Direttore Sportivo bianco- blu - non sarà il go to guy della squadra, però ha delle mani educate e può fare canestro. E' un centro un po' atipico, ma con mani forti per prendere gli scarichi e convertirli ed è dotato di un eccellente atletismo. Ha altezza, stazza, ed è competitivo a livello europeo contro chiunque. Raccoglie un testimone scomodo, come quello di Shermadini, ma siamo sicuri che abbia acquisto un'esperienza importante anche per la grande stagione che ha disputato con la Scavolini. Nell'ultima annata è stato infatti un incredibile elemento di raccordo, intimidendo, raccogliendo rimbalzi e pungendo quando serviva. Pensiamo quindi di aver acquistato due giocatori importanti, che si aggiungono a quelli che già avevamo. Siamo ovviamente soddisfatti perché abbiamo posto delle basi solide e speriamo che il campo ci dia ragione”.
E' stato proprio Marco Cusin il primo dei due giocatori a intervenire: “Sono veramente felice di essere a Cantù. Colgo una grossa opportunità che mi è stata data dalla società che è quella di giocare la Supercoppa, cioè una manifestazione a cui non ho mai partecipato, e poi i preliminari di Eurolega. Sarà per me una sfida nuova che voglio assolutamente vincere. Sono contento di vestire questa maglia e credo che il nostro compito sia quello di trovare il meccanismo perfetto per vincere le partite e fare qualcosa di davvero importante nel corso dell'anno”.
La parola è quindi passata a Pietro Aradori: “Da un po' di tempo pensavo che Cantù fosse la squadra giusta per me. Mi piaceva il sistema di gioco e poi nelle mie tante esperienze da avversario ho sempre avuto ottimi riscontri. Tutti i giocatori con cui parlavo mi raccontavano infatti di una società organizzata alla perfezione e questo, pur essendo in secondo piano rispetto al campo, è chiaramente un fattore importante. Sono felicissimo quindi di essere a Cantù e sono carico al massimo”.
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