Minucci e il capo degli arbitri, la conversazione notturna
Ecco il testo integrale dell'intercettazione della telefonata del 6 giugno 2008
Ecco il testo integrale dell'intercettazione della telefonata del 6 giugno 2008. Alle 1.25, subito dopo gara-2 finale scudetto Siena-Roma 85-82, il presidente di Siena Minucci chiama il presidente del Comitato Italiano Arbitri Giovanni Garibotti.
Garibotti: Pronti.
Minucci: Disturbo?
G: No, no, no, no.
M: È ma che è successo (incomprensibile)...
G: No, guarda, e io, non, io ero fuori con Rino che parlavamo, è entrato dentro, voleva parlare con gli arbitri, e gli arbitri, con, come da così disposizioni, diciamo, da un regolamento di etica che hanno, hanno chiamato il dirigente, mi sembra ci fosse Antonio.
M: Sì, sì, Antonio, me l'ha raccontato.
G: È entrato, è entrato dentro, sono stati a sentirlo, e, e poi, dopo che ha esternato alcune sue considerazioni, è riuscito.
M: Uh, uh.
G: Così, non ti dico con le pive nel sacco, ma più o meno o quasi...
M: No, ma perché (incomprensibile) ha detto: «a, io investo, io voglio...».
G: È, sì, ma come... perdonami, ma come se investisse lui, cioè ti dico, io dentro non c'ero, però, poi c'era Paronelli (ex designatore, ndr), e io ero fuori con Guido che parlavamo, forse non ce ne siam manco accorti che è entrato, poi quando abbiam saputo che era dentro, non siam voluti entrare per evitare,... situazioni particolari, però, ha fatto.
M: (incomprensibile)
G: Sì, no è chiaro, perché sembra quasi che tu non abbia fiducia negli arbitri, nel commissario che era lì, che era lì presente, ecco ha fatto quelle esternazioni: «Io investo, se è così non mi sento protetto, il sistema...» lo sai quelle considerazioni che lasciano il tempo che trovano, che tutto sommato se le avesse fatte fare eventualmente da un altro, forse il mio punto di vista sarebbe stato più opportuno, il presidente, voglio dire, ma niente di, ti dico no, ma massima serenità, infatti no, no, quando sono uscito, poi ho parlato con i tre arbitri (incomprensibile) sono rimasti quasi così, ecco, non hanno sorriso per una forma di rispetto e di educazione, ecco però poi, son di quelle situazioni che anche lui poi...
M: Dobbiamo temere qualcosa a Roma, no?
G: No, assolutamente, assolutamente, figurati, poi, può darsi che domani facciano un po' di campagna sui giornali, però, quello lì, sai, definiamo il ruolo delle parti, ecco, però visto che anche oggi, poi tutto sommato, la dichiarazione che ha fatto sul Corriere dello Sport, della sera lì, m'è sembrata un pochino opportuno, poi visto che tutto sommato l'atteggiamento che anche, che hanno tenuto in panchina, è stato abbastanza contenuto, non provocatorio, di protesta, ecco, anche se poi, un mio giudizio globale, qualche errore c'è stato, però semmai è stato equamente diviso, se mi posso permettere di dirlo (risata).
M: No, no, io infatti, è son un po' preoccupato, perché se si lamentano dopo un arbitraggio così, è, e allora.
G: Eh, eh voglio dire, dai.
M: Mamma mia, ecco.
G: Adesso, scusami una confidenza personale, io non dovrei nemmeno farla con, nel mio ruolo.
M: No, ma, ma a noi (incomprensibile). Io infatti sto riguardando la partita perché mi piace, già ho visto, mi sono segnato tre cose a nostro danno abbastanza evidenti nel primo quarto.
G: È, è, voglio dire.
M: Ma comunque.
G: È, è stato nella, nel complesso voglio dire, no, non errori di qua e di, qualche errore di qua e qualche di...
M: Sì, di qua e di là, però sicuramente se si lamentano dopo un arbitraggio così.
G: Ma nooo, voglio dire.
M: È veramente preoccupante la cosa.
G: Sì voglio dire, però ti dico, domani e... vediamo se sui giornali possono fare qualcosa, però sai, ... quando però, non ere... non credo che, no non credo, lo escluderei che, che (incomprensibile)... martedì in campo sarà una partita giocata, cioè, ci mancherebbe altro, ecco.
Pagina di 3