Toccato il fondo, l'Olimpia comincia a scavare: Aradori manda Reggio Emilia in estasi
24-4 di parziale e 36 punti nel secondo quarto dopo aver toccato rapidamente il -14: il risveglio è tutto di Max Menetti, mentre alla Milano di Repesa non resta altro che il cambiamento per non morire
GRISSIN BON REGGIO EMILIA - EA7 EMPORIO ARMANI MILANO 91-87
Reggio Emilia Aradori 26, Needham 17, Polonara 11 (13r), James 7, De Nicolao 7, Bonacini 2, Strautins 2, Cervi 10, Lesic 9, Mammi 0, Vigori 0
Milano McLean 6, Fontecchio 0, Hickman 17, Kalnietis 21, Raduljica 5, Dragic 3, Pascolo 6, Cinciarini 3, Sanders 21, Abass 5, Cerella 0
1° QUARTO
La compattezza di casa, con il Paladozza a sostenere una squadra in difficioltà, e il solito striscione anti-dirigenza per gli ospiti, con il presidente Livio Proli al seguito di un gruppo in crisi. In campo la squadra di Jasmin Repesa è tutto fuorchè certezza e rivalsa, ma solo superiorità rispetto ad un avversario che non pare avere alcuna organizzazione se non nella pressione difensiva sul portatore di palla. Gioco che riesce a Needham su Hickman in 4' che valgono un mero 3-3 (triple di Sanders e Aradori), gioco che viene meno quando Repesa prende le misure. Reggio vuole correre ma fallisce un paio di triple aperte, l'Olimpia ha impatto fisico per contenere e con Hickman firma il primo allungo sul 10-3 (seconda tripla di Sanders), e con il numero 21 e Kalnietis il secondo (7-0) che vale il 9-19 all'intervallo.
2° QUARTO
Il sostegno del Paladozza pare perdersi nel nulla di una Reggiana che non riesce a produrre nulla da schemi offensivi palla in mano. Kalnietis trova anche una giornata di inattesa vena al tiro con un 3/3 dall'arco, l'Olimpia lo imita e con un 8-0 di parziale tocca il 16-33 a 6.45 che è massimo vantaggio. Menetti prova a lanciare un messaggio alla squadra tentando più volte l'ingresso in campo, Needham recepisce e infila 10 punti in meno di 7': è il là ad un clamoroso 17-2 di parziale chiuso da due triple di Pietro Aradori per il 36-38 a meno di 2' dalla sirena. Reggio non ha cambiato marcia nel gioco, quanto nella convinzione e nel radicamento di ogni sforzo difensivo. Il premio non può che essere raccolto contro una Milano che mentalmente non esiste da tempo: Aradori insacca 15 punti in un quarto, James firma il pareggio dalla lunetta e l'azzurro il +2 in ingresso. La tripla del 45-40 del numero 4 manda in visibilio il Paladozza: il parziale definitivo è di 24-4, 36 i punti segnati dalla Reggiana nel quarto. 20 punti per Pietro Aradori, 15 per Rakim Sanders.
3° QUARTO
Reggio Emilia mantiene alta presenza e intensità, ma il terzo quarto scorre ai ritmi del mare calmo dopo i cavalloni del secondo. Polonara prova a dare il suo in aggressione al canestro, Milano soffre e non difende (a parte lampi di Dragic) ma controlla il ritmo limitando gli errori in attacco, e non concedendo campo aperto così a Needham e Aradori (costretto anche a rifiatare in panchina). La squadra di Repesa, con un Raduljica ormai ai margini, trova un 10-4 di parziale dopo 5' che vale il controsorpasso (56-58), Reggio viaggia ancora su Needham e con Polonara trova il 65-61 a 2.28. I grattacapi per Menetti arrivano poi dalla casella falli, con i tre di Needham, Aradori e Polonara, ovvero le prime tre opzioni offensive. A 1.19 arriva però il tecnico di McLean (quarto fallo per lui) con il massimo vantaggio interno, 69-63, che diventa 72-64 quando Lesic infila dall'angolo imbeccato da James in palleggio dal vertice (?!). 72-66 alla penultima sirena.
4° QUARTO
Cinque punti di Abass, buoni momenti di Polonara sotto entrambi i ferri, quel che resta sono percentuali sporcate al tiro che non permettono a Reggio la fuga e a Milano il rientro. A 3.04, dopo gli errori del pareggio di Sanders e Abass, Aradori e Cervi chiudono due rapidi contropiede per l'86-79 e il timeout di Jasmin Repesa. Il Paladozza urla: «vi vogliamo così», perchè le difficoltà della vigilia, come detto, non erano solo degli ospiti. Qualcosa che a Milano si è già rotto ora stride, e un simbolo è la stoppata di Sanders ad errore al tiro ormai accertato. E non esiste nessuna altra via alla rimonta, con Needham ad insaccare i liberi del +4 a 3''
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