Serie A Power Rankings: dall'ottava alla quinta posizione
Le squadre in lotta playoff secondo il nostro Power Rankings di Serie A
8 - AQUILA TRENTO
Coach Maurizio Buscaglia (confermato)
Atletismo e valutazione italica. Questa è l’Aquila Trento alla prima vera estate di rivoluzione in Serie A. Dada Pascolo ha chiuso un’era, la più importante di una società che ha toccato le alte vette nazionali ed europee, ripartendo da un progetto nuovo ma in linea con l’ultimo disegno di Maurizio Buscaglia. Ovvero atletismo appunto, rappresentato da elementi di quintetto come l’ex Cantù e Cremona David Lighty e l’ex Mantova Johndre Jefferson, ala/pivot reduce da 10 punti e 6 rimbalzi a gara in Turchia con il Konyaspor. Il dubbio arriva allora dal play istintivo Aaron Craft, tutto da valutare a buoni livelli in Europa, mentre gli italiani Diego Flaccadori e Filippo Baldi Rossi oggi come oggi sono già nell’eccellenza del basket azzurro. Regola numero uno: correre. Per farlo, confermati Toto Forray e Luca Lechthaler, attenzione a Joao Gomes, atleta dotato di buona tecnica, 9 punti di media con 5 rimbalzi in Acb nelle ultime due stagioni.
7 - AUXILIUM CUS TORINO
Coach Frank Vitucci (confermato)
Torino, ovvero Tyler Harvey e Jamil Wilson. Perché è da qui, dalle scelte di completamento del quintetto titolare, che passeranno le sorti della «Torino anno secondo». Esterno classe 1993 il primo, onesto mestierante da 12 punti a partita in D-League con Erie Bay. Ala di 201 centimetri classe 1990 il secondo, prodotto di Marquette perimetrale da 10.3 punti nel finale di stagione a Porto Rico dopo un paio di occasioni Nba. Gli Usa un anno fa rischiarono di costare la Serie A, gli Usa un anno dopo potrebbero consacrare il salto di qualità, perché il resto del parco giocatori è da chi vuole vivere il massimo campionato come solida realtà. Chris Wright in cabina di regia, ovvero l’uomo del salto di qualità di Varese. Deron Washington in ala, uno dei giocatori più completi del panorama nazionale. DJ White sotto canestro, indubbiamente una garanzia. Dietro un buon parco di alternative, con l’esperienza di Peppe Poeta, la volontà di Mirza Alibegovic, i mattoncini di Valerio Mazzola, e i giovani Abdel Fall e David Okeke, in questo caso certamente non backup di primissimo piano per il reparto lunghi. Il dubbio? La presenza su ambo i lati del campo.
6 - PALLACANESTRO CANTU’
Coach Rimas Kurtinaitis (Khimki)
Una promessa non mantenuta dopo le fantasie di un budget immediatamente all’altezza di quello milanese, ma Cantù è comunque un passo incoraggiante che ha nel volto di coach Rimas Kurtinaitis la garanzia massima. Qui il sorriso, in una serie di interrogativi come la partenza ritardata, un mercato vissuto di rincorsa e la scarsa attenzione al panorama italiani. Tuttavia, per il solo campionato, Cantù ha tante solide certezze anche del piano europeo, come il play Zabian Dowdell, l’esterno Fran Pilepic, l’ala Romeo Travis, il pivot Gani Lawal (comunque uno dei migliori del ruolo nel campionato che va a cominciare) e l’ultimo arrivato Tremmell Darden. Al lordo degli uomini di completamento, una squadra esperta, in grado di leggere gli attacchi e reggere con aggressività in difesa, coprendo anche le falle di un avvio che fisicamente sarà inevitabilmente problematico.
5 - REYER VENEZIA
Coach Walter De Raffaele (confermato)
Semifinale alle spalle, progetto tutt’altro che ridimensionato, volontà di mantenere un posto al sole ripartendo da un primario progetto: la consacrazione di Stefano Tonut. Il classe 1993 può essere un fattore totale su entrambi i lati del campo, in un attacco dove potrebbe anche ben contrapporsi all’estemporaneità a volte incosciente di Marquez Haynes. Individualità di un roster profondo, con elementi di spiccata esperienza nazionale nel reparto esterni come Ariel Filloy e Jeff Viggiano, se non anche a livello europeo come Michael Bramos. Da qui al reparto lunghi, con la grinta di Melvin Ejim (certamente decisivo nella ripartenza del dopo Recalcati) e i numeri di Jamelle Hagins, non un centro di ruolo ma comunque classe 1990 da 10 punti e 5 rimbalzi abbondanti di media nell’ultima Eurocup. Da testare la tenuta di Ortner e Ress, detto di Tonut inutile sottolineare un’altro passaggio fondamentale: il pieno recupero di Hrvoje Peric potrebbe essere la differenza sostanziale tra una buona e una grande stagione.
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