Proli: Sanders ci piace, Jenkins è serbo. Perso con Siena che barava
Livio Proli è stato intervistato da Alberto Marzaglia a New York
Milano è a New York dove nelle prossime ore sfiderà ancora il Maccabi Tel Aviv nella seconda partita dell’Euro Classic.
Ne riportiamo un breve stralcio. L’intervista completa può essere letta qui.
AM - Si dice che per arrivare al massimo stiate contattando due giocatori in particolare in questi giorni?
LP - Se possiamo fare qualcosa per migliorare la squadra lo facciamo, in qualunque momento. Non siamo pazzi a cambiare una squadra prima di cominciare, ma siamo attenti a tutto. Sanders ci piace, è giovane e può essere un investimento per il futuro.
AM - E poi oggi ha meno pretese economiche, dopo l'infortunio..
LP - Non siamo mai arrivati a parlare di soldi con lui. Vediamo a gennaio, come sta lui e come staremo noi. Jenkins è serbo, lo sapevamo da quando l'abbiamo preso, per il resto io incontro tutti, poi decidiamo per il meglio.
AM - Io conosco la perfetta organizzazione del suo gruppo, da tutti punti di vista: così difficile trasportarla nel mondo del basket?
LP - È ciò di cui mi si accusa da sei anni, escluso l'ultimo, sabbatico. Ma nessuno tiene conto che abbiamo perso con Siena che barava, anche per quello il risultato importante è arrivato al sesto anno in una straordinaria stagione in cui siamo stati ad un fallo antisportivo dalle Final Four. Noi vogliamo arrivare al risultato attraverso il lavoro ed il sacrificio, come nel DNA del gruppo Armani e come nella tradizione Olimpia.
AM - Repesa è l'uomo giusto per questa rinascita?
LP - Si ' , è il lavoratore che volevamo, esperto, deciso , leader.
Pagina di 7