Baldi, stoccata al basket italiano: Per il basket di alto livello servono impianti consoni
Le parole del CEO dell'Alba Berlino a Prima Pagina
Il CEO dell’Alba Berlino Marco Baldi, Executive of he Year della Euroleague nel 2014-2015 ha parlato ad Alessandro Caraffi di Prima Pagina durante la permanenza a Reggio per la partita di Eurocup di mercoledì scorso.
Baldi, CEO di una squadra che gioca le sue gare casalinghe alla Mercedes-Benz Arena, tra l’altro con medie di spettatori oltre i 10.000 a partita, ha detto che proprio da un impianto di livello passa la grandezza di un club.
Queste le parole di Baldi:
Però per fare basket di alto livello serve un impianto consono e che possa permettere alla società di fare offrire qualcosa sul mercato da questo punto di vista. Non si tratta di lusso, intendiamoci, ma di come programmi le condizioni che ti permettono di essere competitivo sul mercato globale, in tutti gli aspetti. Ripeto: CSKA, Barcelona, Real Madrid eccetera, sono programmi di altissimo livello ma che si sostentano con sussidi come marketing, sponsor. Il che va benissimo, ci mancherebbe. Però a me piacciono molto i programmi che si auto-sostengono e che sono in grado di generare guadagni, introiti dal mercato.
Verrebbe da pensare che per chi gioca nella Mercedes Benz Arena sia facile esprime questo concetto.
Guardate, l’Arena ti serve proprio per essere autosufficienti, e non per forza ne serve una grande come la nostra di Berlino ma occorre che offra servizi, hospitality, possibilità per il pubblico che accede ad esso. Noi investiamo tanto nelle infrastrutture e non solo nella squadra. Perché i giocatori vanno e vengono, mentre gli impianti restano e ti danno stabilità perché sono punti fermi, sono le fondamenta di questi progetti. Arena e infrastrutture in genere, intendo.
Per l’Italia, secondo lei, è tardi per provare a raggiungere quel livello?
No. Però in Germania ci lavoriamo da dieci, dodici anni. Abbiamo iniziato richiedendo di soddisfare requisiti precisi: se si voleva restare nel massimo livello tedesco si dovevano avere impianti, programmi per i settori giovanili, strutture anche per la società, inteso come le sedi di ogni squadra, un certo tipo di staff. Non è un mistero: la NBA è cresciuta così, l’Eurolegue è cresciuta così, in Germania siamo cresciuti così. L’Italia è rimasta indietro su questo aspetto. E molto difficile metterlo in pratica perché molti club sono contrari a questo tipo di approccio. Anche noi avevamo lo stesso problema, ma per crescere occorre sacrificarsi e questa è la chiave per far crescere lega e società. Requisiti duri e precisi. Sono nato nel ’62, sono di origini italiane e guardavo sempre il campionato di casa vostra perché per anni è stato il migliore; poi la passione, l’amore per il basket sono incredibili, ma per crescere occorre fare questo primo step e certi requisiti vanno implementati e soddisfatti e il futuro sarà positivo.
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