EuroLeague ha deciso: nessuna sosta per concedere i giocatori alle nazionali
L’organizzazione retta da Jordi Bertomeu pubblicherà, tra giovedì e venerdì, i calendari della stagione 2017-2018. Non ci saranno pause coincidenti con le finestre previste dal nuovo calendario Fiba per le nazionali. Sportando ne analizza le motivazioni
Secondo quanto appreso da Sportando, la macchina non si arresterà per lasciare spazio alle finestre volute dalla Fiba per il nuovo calendario internazionale, che prenderà il via dopo l’Eurobasket che si terrà tra il 31 agosto e il 17 settembre. Finestre previste, lo ricordiamo, a fine novembre (23/11 Italia-Romania, 26/11 Croazia-Italia) e fine febbraio (23/2 Italia-squadra da definire, 26/2 Romania-Italia).
Il dado è dunque tratto, per un’EuroLeague che ha voluto mantenere quella continuità agonistica garantita dal 2001, e ratificata da un accordo con la Fiba nel 2004. Tredici anni fa, infatti, le due organizzazioni giungevano ad una netta spartizione dell’anno sportivo: la fascia ottobre-giugno concessa ai club, quella luglio-settembre alle nazionali, con un mese garantito di riposo agli atleti al suo interno.
Un accordo, secondo EuroLeague rotto nel 2012 unilateralmente dalla FIBA, con l’introduzione del nuovo calendario internazionale dal 2017. Da allora, la nota querelle, passata anche per tre azioni legali:
- Tribunale del Lussemburgo: sentenza a favore di Fiba Europe, che condanna EuroLeague Properties a un risarcimento di 900.000 euro più interessi per il mancato pagamento della quota annuale di 400.000 euro dal dicembre 2012. Contratto scaduto poi nel 2015;
- Tribunale di Monaco di Baviera: prima sentenza a favore di EuroLeague, che ottenne il divieto nei confronti della Fiba di imporre sanzioni ai club tali da impedire loro la partecipazione alle competizioni di EuroLeague Basketball (2 giugno 2016). Il 24 giugno 2016 la Corte Regionale della Baviera annullò la sentenza, secondo EuroLeague solo per un vizio di forma legato alle tempistiche di presentazione della documentazione, oltre i 45 giorni previsti;
- Commissione Europea: il 22 febbraio 2016 EuroLeague annuncia la presentazione di una denuncia nei confronti di Fiba per «abuso di posizione dominante». Il 5 aprile dello stesso anno, una seconda denuncia da parte della Federazione internazionale per «pressioni fatte nei confronti di leghe e club».
In questo luglio 2017, dunque, l’ultimo passo. EuroLeague rivendica il suo modello di business, ottenendo fronte comune dai 16 club iscritti. Il tutto al termine di una fase di analisi, in cui gli stessi esponenti hanno vagliato vie alternative per garantire spazio alle nazionali. In primo luogo un avvio anticipato della competizione, ma invadendo il mese di settembre dedicato all’Eurobasket2017, con conseguente fase di preparazione orfana di quei giocatori impegnati nella rassegna di Romania, Finlandia, Israele e Turchia. In alternativa un finale posticipato, che avrebbe però comportato uno sconfinamento nel periodo dei playoff nazionali, intaccando così l’azione delle leghe e federazioni nazionali.
EuroLeague non si fermerà, così come Nba e Ncaa, che non prenderanno in considerazione le attività delle nazionali. Il tutto, comunque, nel caso dell’organizzazione di Jordi Bertomeu, non imponendo ai giocatori un divieto, ma sempre preservando un diritto di scelta figlio del rapporto tra club e tesserati.