Le sue info
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Caro Proli, anche barando spendevamo comunque meno di te. Hai perso perché il mercato lo fai come se fosse un Fantabasket.
Ma è successo qualcosa a Mitchell? Perché ha giocato così poco?
Ma Anosike meno di 5 rimbalzi???
visto partita ieri sera, alcune considerazioni: Dawan subito leader incontrastato, Andy molto indietro di condizione ma sembra gia integrato nel gruppo, ottimo QI e otiima mano, Ed bene a tratti (10punti negli ultimi minuti con anche una bomba), Kang ...
Rautins è morto nel secondo tempo o Poz lo ha tolto?
Sapete che fine ha fatto Rautins nel secondo tempo?
p.p1 {margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 12.0px Helvetica} p.p2 {margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 12.0px Helvetica; min-height: 14.0px} JEFF VIGGIANO, 6: segna una tripla in transizione, manda qualche volta in lunetta Gentile e poco altro, ma nella serata in cui la Pallacanestro torna sulla Rai, in prima serata, 10 anni dopo, e lo fa pure in grande stile, con una Gara7 che vale una stagione, tutti ma proprio tutti meritano la sufficienza, senesi o milanesi che siano… anche perché un minimo di clemenza è d'obbligo, dato che queste potrebbero essere le ultime pagelle (…), stante che si prospetti all'orizzonte un futuro che assomiglia al trascorso virtussino, fortitudino o #treviggiano
OTHELLO HUNTER, 6.5: non sono le pagelle della Serie (e nemmeno quelle dei Playoff, altrimenti "I wanna win, U wanna win?" avrebbe preso la lode e il bacio accademico…), sono quelle di una Gara7 in cui Othello è stato uno dei migliori, ma non ha dominato come in quasi tutti gli altri episodi. Un anno fa esatto, Banchi, intervistato dopo lo scudetto, disse che andava fiero di non essere stato lui a pescare l'uomo nero… un anno dopo, contrappasso cestistico se ce n'è uno, l'uomo nero, Hunter, gliel'ha fatto, il mazzo. Non è bastato, ma gliel'ha fatto. Anche stasera, a 1 punto dalla doppia-doppia. #pimphunter
MARQUEZ HAYNES, 7.5: ritrova un minimo di tiro, e non esce praticamente mai (36 minuti in campo, anche perché Crespi si evita Cournooh, ha bisogno di gente che in attacco sia un po' meno in difficoltà di Armani nell'intervista post partita…). Con la testa ci prova, con le urla combatte, si sbraccia e ha il polso della squadra, ma è con le gambe, con il palleggio sincopato e il passo da rapper, che fa battere il cuore biancoverde al di là della prognosi giudiziaria, che è tutto fuorché riservata. #grhaynesanatomy
JOSH CARTER, 7.5: parte male e fa addirittura 0/2 ai liberi per accreditare l'allungo milanese in apertura. Poi però si accende, segna la prima tripla dalla distanza che passa tra "Un posto a sole" e una fiction d'autore (…) e da lì in poi non si fermerà più, fino a che la Mens Sana non tocca il +8, e il miglior difensore di Banchi questa sera (Lamonica), riesce a toglierlo dalla partita. #carterpillar
MATT JANNING, 6.5: la voglia è la stessa con cui schiacciava a due mani shaq-style nel prepartita di Gara6, si tuffa su tutti i palloni, per poco non fa strike quando prova a sdraiare Crespi nel tentativo di recuperare il possesso… purtroppo però, dentro a quel 2/11 dal campo, che di per sè sarebbe benaugurante come incrociare Cancellieri in un vicolino buio a notte fonda (…), ci sono anche due tiri che per non avere il coraggio di fare outing come passaggi, son diventati palle perse. Uno che guardasse la replica di Gara4, prima di questa, direbbe che no, "non gli somiglia per niente". #janningstecchino
TOMAS RESS, 6: chiude con 0 punti l'ultima partita giocata in biancoverde, e finisce a margine del tripudio meneghino ad abbracciare Magro, in lacrime, sulla panchina della Mens Sana. Stasera si fa vedere solo per aver rifatto il look a Melli (cosa che non guasterebbe, per altro…) in contropiede, sul tentativo di schiacciata del 9 biancorosso… ma il "No celebration today" dopo Gara5, qui al Forum, è stato forse il gesto di agonismo e concentrazione più intenso che questa Mens Sana abbia mai applaudito. #scusamatichiamoamoress
BENJAMIN ORTNER, 6: siamo alle solite, purtroppo, perché Samuels è troppo grosso, Lawal troppo atletico e gli arbitri troppo cattivi (3 falli in 5 minuti)… di questa serie rimarranno solo le cicatrici che ha lasciato agli attaccanti milanesi sui blocchi in movimento, roba che nemmeno Ribery, Freddy Krueger o Harry Potter. #mangiamortner
SPENCER NELSON, 6: di fatto, 12 minuti di anonimato, non sbaglia particolarmente ma nemmeno si fa notare, e questo, per un giocatore sportivamente opportunista come lui, fa più male di Hackett e Moss che si battono il petto per aver vinto un altro scudetto, sì, ma da comprimari (…). Come a dire che Spencer non ha sfigurato, però il punto è che non è bastato per essere decisivo: #noncivuoleun(pen)nelsongrandemaungrande(pen)nelson
ERICK GREEN, 7: beccato anche lui dagli arbitri, che da una parte lo innervosiscono e dall'altra lo caricano per riscattare il singolo minuto che Crespi gli aveva concesso in Gara6: chiude a 15 punti in 17 minuti, prendendosi delle responsabilità e giocando, nel momento migliore della Mens Sana, come un giocatore in missione, uno di quelli che quando è in palla, fa il bello e il cattivo tempo. #agenteatmosfericko
COACH MARCO CRESPI, 7.5: la Mens Sana di Crespi finisce in piedi, dopo 7 lunghe riprese, perde ai punti contro Milano, ma l'Olimpia, le indagini, i processi, gli arresti, e niente e nessuno riescono a metterla al tappeto. Questa partita è il simbolo di una stagione, capace di toccare il fondo (-12), di risalire (+8) e di giocarsela comunque fino alla fine, punto a punto, neanche davvero fosse l'ultima partita dell'anno e della storia (…). Chissà come sarebbe andata se quel figlio Duncan del Destino non avesse sorriso al buzzer-beater di Tom&Jerrells? Ma fatto sta, che alla fine, Coach Crespi, orfano del suo leader tecnico da metà stagione in poi, non è riuscito ad adottarci un lieto fine… anche se a pensarci meglio, le standing ovations interminabili, gli aforismi, il Gangnam style in panchina, la sua gente… siamo davvero sicuri che Crespi abbia perso questa serie? Banchi ha vinto e quindi ha ragione lui nonostante la Coachutaggine di volersi amputare le rotazioni, ma Crespi, Crespi che a settembre ha iniziato dichiarandosi "foolish", folle, e che proprio in folle ha guidato questa Mens Sana così bella lungo tutti i tornanti di una stagione impossibile, per ingranare poi la terza e la quarta al PalaEstra, e la quinta al Forum di Assago, siamo sicuri che abbia perso? Non aveva la sesta, tutto qui. E siccome Bianchi e Ricci già ce li avevamo, nella nuova acconciatura della Mens Sana, io, avrei voluto un po' di #Crespi (...).
JEFF VIGGIANO, 6: segna una tripla in transizione, manda qualche volta in lunetta Gentile e poco altro, ma nella serata in cui la Pallacanestro torna sulla Rai, in prima serata, 10 anni dopo, e lo fa pure in grande stile, con una Gara7 che vale una stagione, tutti ma proprio tutti meritano la sufficienza, senesi o milanesi che siano… anche perché un minimo di clemenza è d'obbligo, dato che queste potrebbero essere le ultime pagelle (…), stante che si prospetti all'orizzonte un futuro che assomiglia al trascorso virtussino, fortitudino o #treviggiano
OTHELLO HUNTER, 6.5: non sono le pagelle della Serie (e nemmeno quelle dei Playoff, altrimenti "I wanna win, U wanna win?" avrebbe preso la lode e il bacio accademico…), sono quelle di una Gara7 in cui Othello è stato uno dei migliori, ma non ha dominato come in quasi tutti gli altri episodi. Un anno fa esatto, Banchi, intervistato dopo lo scudetto, disse che andava fiero di non essere stato lui a pescare l'uomo nero… un anno dopo, contrappasso cestistico se ce n'è uno, l'uomo nero, Hunter, gliel'ha fatto, il mazzo. Non è bastato, ma gliel'ha fatto. Anche stasera, a 1 punto dalla doppia-doppia. #pimphunter
MARQUEZ HAYNES, 7.5: ritrova un minimo di tiro, e non esce praticamente mai (36 minuti in campo, anche perché Crespi si evita Cournooh, ha bisogno di gente che in attacco sia un po' meno in difficoltà di Armani nell'intervista post partita…). Con la testa ci prova, con le urla combatte, si sbraccia e ha il polso della squadra, ma è con le gambe, con il palleggio sincopato e il passo da rapper, che fa battere il cuore biancoverde al di là della prognosi giudiziaria, che è tutto fuorché riservata. #grhaynesanatomy
JOSH CARTER, 7.5: parte male e fa addirittura 0/2 ai liberi per accreditare l'allungo milanese in apertura. Poi però si accende, segna la prima tripla dalla distanza che passa tra "Un posto a sole" e una fiction d'autore (…) e da lì in poi non si fermerà più, fino a che la Mens Sana non tocca il +8, e il miglior difensore di Banchi questa sera (Lamonica), riesce a toglierlo dalla partita. #carterpillar
MATT JANNING, 6.5: la voglia è la stessa con cui schiacciava a due mani shaq- style nel prepartita di Gara6, si tuffa su tutti i palloni, per poco non fa strike quando prova a sdraiare Crespi nel tentativo di recuperare il possesso… purtroppo però, dentro a quel 2/11 dal campo, che di per sè sarebbe benaugurante come incrociare Cancellieri in un vicolino buio a notte fonda (…), ci sono anche due tiri che per non avere il coraggio di fare outing come passaggi, son diventati palle perse. Uno che guardasse la replica di Gara4, prima di questa, direbbe che no, "non gli somiglia per niente". #janningstecchino
TOMAS RESS, 6: chiude con 0 punti l'ultima partita giocata in biancoverde, e finisce a margine del tripudio meneghino ad abbracciare Magro, in lacrime, sulla panchina della Mens Sana. Stasera si fa vedere solo per aver rifatto il look a Melli (cosa che non guasterebbe, per altro…) in contropiede, sul tentativo di schiacciata del 9 biancorosso… ma il "No celebration today" dopo Gara5, qui al Forum, è stato forse il gesto di agonismo e concentrazione più intenso che questa Mens Sana abbia mai applaudito. #scusamatichiamoamoress
BENJAMIN ORTNER, 6: siamo alle solite, purtroppo, perché Samuels è troppo grosso, Lawal troppo atletico e gli arbitri troppo cattivi (3 falli in 5 minuti) … di questa serie rimarranno solo le cicatrici che ha lasciato agli attaccanti milanesi sui blocchi in movimento, roba che nemmeno Ribery, Freddy Krueger o Harry Potter. #mangiamortner
SPENCER NELSON, 6: di fatto, 12 minuti di anonimato, non sbaglia particolarmente ma nemmeno si fa notare, e questo, per un giocatore sportivamente opportunista come lui, fa più male di Hackett e Moss che si battono il petto per aver vinto un altro scudetto, sì, ma da comprimari (…). Come a dire che Spencer non ha sfigurato, però il punto è che non è bastato per essere decisivo: #noncivuoleun(pen)nelsongrandemaungrande(pen)nelson
ERICK GREEN, 7: beccato anche lui dagli arbitri, che da una parte lo innervosiscono e dall'altra lo caricano per riscattare il singolo minuto che Crespi gli aveva concesso in Gara6: chiude a 15 punti in 17 minuti, prendendosi delle responsabilità e giocando, nel momento migliore della Mens Sana, come un giocatore in missione, uno di quelli che quando è in palla, fa il bello e il cattivo tempo. #agenteatmosfericko
COACH MARCO CRESPI, 7.5: la Mens Sana di Crespi finisce in piedi, dopo 7 lunghe riprese, perde ai punti contro Milano, ma l'Olimpia, le indagini, i processi, gli arresti, e niente e nessuno riescono a metterla al tappeto. Questa partita è il simbolo di una stagione, capace di toccare il fondo (-12), di risalire (+8) e di giocarsela comunque fino alla fine, punto a punto, neanche davvero fosse l'ultima partita dell'anno e della storia (…). Chissà come sarebbe andata se quel figlio Duncan del Destino non avesse sorriso al buzzer-beater di Tom&Jerrells? Ma fatto sta, che alla fine, Coach Crespi, orfano del suo leader tecnico da metà stagione in poi, non è riuscito ad adottarci un lieto fine… anche se a pensarci meglio, le standing ovations interminabili, gli aforismi, il Gangnam style in panchina, la sua gente… siamo davvero sicuri che Crespi abbia perso questa serie? Banchi ha vinto e quindi ha ragione lui nonostante la Coachutaggine di volersi amputare le rotazioni, ma Crespi, Crespi che a settembre ha iniziato dichiarandosi "foolish", folle, e che proprio in folle ha guidato questa Mens Sana così bella lungo tutti i tornanti di una stagione impossibile, per ingranare poi la terza e la quarta al PalaEstra, e la quinta al Forum di Assago, siamo sicuri che abbia perso? Non aveva la sesta, tutto qui. E verrebbe da chiedersi se davvero non esisteva uno shampoo, un balsamo, un gel o una lozione in grado di far reggere un nuovo look fatto di Ricci, ma anche un po' di #Crespi (…).
p.p1 {margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 16.0px Arial; background-color: #f2f5fb} p.p2 {margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 16.0px Arial; background-color: #f2f5fb; min-height: 18.0px} JEFF VIGGIANO, 6: gioca poco (11 minuti) e si vede meno, se non per una tripla senza ritmo e una palla persa. Costante e continuo come le luci dell'insegna di una farmacia: sarà che soffre il fuso orario tra Forum e PalaEstra... #jeff-lag
OTHELLO HUNTER, 8: nominations all'Oscar come miglior attore non protagonista, per l'interpretazione dell'ispettore Clouseau: Banchi, Samuels e Lawal. And the winner is... Othello Hunter, che segna i primi 10 punti della Mens Sana e che sfugge a qualsiasi tentativo di difesa dei tre di cui sopra, come fosse davvero la #phunterarosa
DAVID COURNOOH, 5: si impegna ancora in difesa, ma svirgola gli unici due tiri che prende...la sensazione è che si debba scendere di categoria perché quella della Finale gli appartiene come gli Oscar a Di Caprio (o gli Scudetti a Livio Proli, almeno per ora...): nella serata cinema (horror, visto come è finita...), Cournooh contro Milano sta facendo la figura di Ruffini "contro" Mastandrea ai #DAVIDdidonatello
MARQUEZ HAYNES, 7.5: parte piano, con poca fiducia (soprattutto da fuori...), ma nella ripresa il PalaEstra lo cavalca, lui si esalta nel corpo a corpo con Lawal per finire al ferro, ed è l'ultimo, accoppiato sul tiro di Jerrells, a doversi rassegnare ad accettare "L'addio alle armi". #hemingwhaynes
JOSH CARTER 7.5: non tiene mai Gentile in difesa e non si muove abbastanza in attacco... solo che è in una di quelle serate in cui infila nel canestro tutto quello che indirizza verso il ferro (5/6 dall'arco). Probabilmente c'era qualcosa nelle borracce, la stessa che forse beve Armani quando mette gli occhiali da sole per andare a vedere la partita. Al Palazzetto. Di notte. #acquadijosh
MATT JANNING, 6: tanta voglia ma poca mano, e nonostante tutto, se quel tiro fosse entrato sarebbe stato l'eroe dello Scudetto Menssanino... peccato che il pallone giri sul ferro, rimbalzi due volte ed esca, prima che Jerrells trovi il rametto di frassino con cui attentare alla Mens Sana e al suo littletonyco #cuoreMATTo
TOMAS RESS, 6.5: non si vede troppo, se non per una tripla... ma lo sfondamento che prende su Samuels a qualche decina di secondi dal termine rischiava di valere partita, serie e scudetto. Come a dire che nella serata dei rimpianti, il Capitano, quando serviva, la partita aveva provata ad "azzannarla"... #suaress
BENJAMIN ORTNER, 5: siamo a quanto detto per Cournooh. La speranza è che prima di Gara7 lo portino sul Golgota, e chissà che sul punto di morte (tecnica e sportiva) della serie e (giudiziaria) della Mens Sana, non si converta a giocatore di livello, quale era, un anno fa... #benhur
SPENCER NELSON, 5.5: le solite giocate di opportunismo tattico che si lasciano sempre apprezzare, ma sono sue le palle perse più banali, quelle più evitabili della parrucca di Sandro Mayer, quelle che in una gara come questa fanno la differenza in negativo e contribuiscono a "regalarci" Gara7. Speriamo che l'abbia fatto per la #suspence(r)
ERICK GREEN, 5: gioca 1 minuto. Aspetta che controllo… no, no, ho scritto bene, 1 minuto. E commette 2 falli. Poteva rischiarlo ancora, Coach Crespi, ma l'impressione è che in una serata in cui gli arbitri non gliene facevano passare una liscia, fosse naturale insistere con qualcuno di un poco più frizzante. #sanpellegreeno
COACH MARCO CRESPI, 6.5: un passo indietro, perchè non difende Gentile (anche se stasera non l'avrebbero difeso nemmeno Ghedini, Taormina, Ally McBeal e San Federico Buffa...), ma soprattutto perché non propone nulla di nuovo e allora Banchi ne approfitta per prendergli le misure, prima che il PalaEstra ricucia lo strappo nel quarto periodo. Si parlerà dell'ultima azione come del fallo che Popovich non commise su Ray Allen? Dipende da Gara7... ma "Tutto è possibile per chi crede" [9, 23], giuro che lo scrive il #vangelosecondomarco
TOMAS RESS, 8: può un brizzolato che va per gli anta, abusare al livello mentale, tecnico, tattico ma anche fisico e atletico, di un ragazzino di 11 anni più giovani di lui (Melli)? Cito Zemeckis e Tom Hanks: "Mamma diceva sempre che i miracoli succedono tutti i giorni: certe persone non ci credono, ma invece è così…" #corriforRESScorri
BENJAMIN ORTNER, 6: Crespi gli concede solo 3 minuti, e quando Hunter esce per falli gli preferisce il brizzolato di cui sopra. Non se lo merita, ma nella serata in cui la storia diventa leggenda e la morte non ci fa più paura, la sufficienza politica è da considerarsi in #cassafortner
ERICK GREEN, 6.5: perché per mettere quella tripla nel secondo quarto, nonostante lo spazio che il fratello scarso di Moss (…) gli aveva lasciato, ci vogliono degli attributi che nemmeno nelle analisi grammaticali si riescono a trovare. Per il resto, ancora troppe poche iniziative, e di fatto spreca l'occasione dei 2 falli precoci di Haynes, commettendone altrettanti nel tempo che impiega Galliani a pettinarsi. #tuvòfal'amERICKano?
DAVID COURNOOH, 6: in difesa, per gli attaccanti di Milano è come la zanzara che ti ronza nelle orecchie quando hai già spento la luce e provi a prender sonno, "ignorante" nel senso senese del termine… solo che in attacco è l'esatto contrario, deleterio perché a parte i tiri sbagliati, soffre il pressing a tutto campo di Banchi e Cerella, senza opporre alcun tipo di personalità. #angel&david
OTHELLO HUNTER, 9: commette il quarto fallo a metà campo, su Langford che aveva già perso il treno del contropiede perché la difesa era rientrata, e gli regala due punti, a bonus esaurito: fatta eccezione per una bestemmia cestistica del genere, fa la partita perfetta. E se Siena, che doveva soffrire i chili di Samuels e Lawal, costringe Banchi a giocare gli ultimi minuti con Gentile da Centro, è perché Hunter è stato devastante, di tecnica, di fisico, di aggressività e saltando su quegli alley-oop di Janning come l'Amar'e Stoudemire dei tempi dei Suns di D'Antoni. Poetico, anzi, filosofico: #schopenhunter
SPENCER NELSON, 8.5: nel finale gioca un paio di miss-match con Langford e recupera altrettanti rimbalzi che da soli potrebbero valere uno Scudetto. Ma Nelson è questo, è scaltro, furbo, opportunista (cestisticamente) e spesso ti fa rabbia perché se lo si pesa, in termini chili, ovvio, ma soprattutto di talento, di tecnica e atletismo, non dovrebbe giocarci nemmeno in Serie A, figuriamoci dominarla. Verrebbe da giocare col cognome ma l'Ammiraglio è un grado di marina, e invece Crespi predica di rimanere coi piedi per terra, quindi #colonnelson
MATT JANNING, 7: perché smazza 4 assist, fa a sportellate con Langford come se non gli rendesse 10 chili o mezzo passo di velocità e di elevazione, ha voglia, grinta, ma soprattutto tanto tanto coraggio e la fiducia con cui Crespi ha cominciato a forgiarlo tante primavere fa, in tempi non sospetti, con la maglia di Casale Monferrato… e allora chissene, se da lontano gli si è inceppato il #marchinjanning
MARQUEZ HAYNES, 7: al Forum tira con percentuali da interessi bancari, e forse è anche per questo che Proli dopo metà stagione ha pensato bene di scaricarlo, dichiarando implicitamente fallita, morta e sepolta, la sua avventura italiana… ma come nel romanzo di Shelley c'è uno scienziato che da un corpo morto crea la vita per la sua creatura più inquietante, allo stesso modo Crespi (a suon di cazziatoni come nel timeout del quarto quarto…), resuscita Haynes quando nessun altro avrebbe puntato su di lui, e rischia di scrivere, per quella sua avventura Pro, il finale più bello che (non) sia mai stato pensato. #frankensthaynes
JEFF VIGGIANO, 6.5: non è stato determinante come in Gara4, ma altrettanto prezioso, soprattutto con quella bomba a fine terzo quarto che ha punito la girandola di aiuti e recuperi milanesi… giocatore completamente diverso rispetto all'ectoplasma dei primi tre episodi della saga, ops, della serie. E verbalizzato l'esame di storia, con la vittoria a Milano, per la Mens Sana si passa alla mitologia: quale dei due Jeff giocherà Gara6 (ed eventuale Gara7)? # (vig)gianobifronte
JOSH CARTER, 8: inizia Durantuleggiando come non faceva da un po', poi prende una botta all'inguine, ma torna ed è ancora più cinico, preciso da lontano, determinato e soprattutto concentrato. Non era facile perché non stava giocando sui suoi livelli, ma tornando a Milano non soffre la pressione, è il più pronto, il più caldo e allo stesso tempo, quando conta, freddo come un gelato. #carte(r)d'or
MARCO CRESPI, 9.5: perché se all'Acquacalda, sulle triple della Mens Sana, si sentono le trombette come se fossimo al PalaEstra, è merito anche suo, di questo piccolo grande uomo che sta flirtando con la leggenda e in cui tutto un popolo s'identifica a tal punto da dedicargli una standing ovation preventiva, ad ogni palla a due… dopo che aveva perso le prime due partite, Crespi ha rivoltato squadra, gioco e serie, mentre dopo che ha perso le successiva due partite, Banchi ha provato Cerella: bravo eh Bruno, ma insomma… la verità è che l'ingrediente segreto della pozione per i miracoli, è la Verbena. E sarà che la Mens Sana è una Fede, o che quella di Crespi, di Mens Sana, sta abbastanza bene per essere già morta, ma fatto sta che matematicamente l'acerrima nemica non vincerà lo Scudetto al PalaEstra nell'ultima partita della storia (…), e al Coach di Santa Colomba ormai, manca soltanto di trasformare il Gatorade delle borracce in vino #sancrespino
SPENCER NELSON, 6.5: quando si apposta sugli otto metri il PalaEstra suda freddo come non faceva dai coast-to-coast di Sanikidze... sul resto del campo è tatticamente imprescindibile, ma con quel tiro da lontano è ossessionato più di Gollum... #unanelsonperdomarli DAVID COURNOOH, 6: di stima, e di fiducia, perché il minutaggio è stitico, complice il difficile accoppiamento contro Moss, che è cintura nera di capigliatura e di scaltrezza. #giocoanch'io?nocournooh JEFF VIGGIANO, 7: mezzo punto in più, perché da quando nel secondo tempo gli restituiscono il talento (...), tira, schiaccia, difende e fa da spalla a MJ (Michael Jordan o Matt Janning, fate voi...) meglio di Bugs Bunny.... #spacejeff MARQUEZ HAYNES, 7.5: Banchi lo marca alla morte perché sa cosa succede a chi passa al lato verdescuro della forza... ma 'Quez è lucido e non forza niente, prendendosi soli 7 tiri con 1 palla persa: merito di un QI che, tecnicamente parlando, è una roba pazzesca. #haynestein TOMAS RESS, 8: inizia con due schiacciate e una stoppata, poi rischia la vita facendo il kamikaze su Samardo Samuels... esce, va negli spogliatoi e poi torna come non avrebbe fatto manco il coetaneo Highlander, e ricomincia da capo, da dove aveva lasciato: allenatore in campo. #cRESSpi JOSH CARTER, 7: partita nella media, senza infamia e senza lode, fino a un minuto dalla fine, quando mette la tripla, sulla sirena dei 24, in faccia a Kangur, che di fatto chiude la partita. Prezioso come un gioiello, #cart(i)er MATT JANNING, 9: la reincarnazione di White Chocolate, per intercessione di Pistol Pete. Scarta no-look come Samuels fa con le merendine, e a fine gara è MVP per manifesta superiorità. Profetico: se lui non va alla montagna, è la montagna che va da #maomatt OTHELLO HUNTER, 6.5: limitato dai falli, e dal fatto che dopo Gara3, Samuels vuole la rivincita... però è grintoso, ci mette tanta voglia e buona volontà pur non vestendo più la calzamaglia dell'eroe. #pimphunter BENJAMIN ORTNER, 6: agli "scancellati" di quest'anno, dopo l'impresa di pareggiare una serie già finita, il 6 politico va dato a prescindere, a tutti... e Ortner sta in campo "solo" per provare a tenere Samuels, Crespi lo mette portiere, seppur con risultati alterni. #holly&benjamin ERICK GREEN, 6: gioca più che in Gara3, ma sempre troppo poco (13 minuti) e non per errore di Crespi quanto perchè sembra che abbia perso il piacere di giocare, il sorriso che aveva quando tutto gli veniva facile... la sufficienza c'è, ma deve ritrovare entusiasmo, perché troppo spesso pare demoralizzato come un bimbo a cui qualcuno ha rubato il Natale. #ilgreench COACH CRESPI, 8: come motivatore, in confronto a lui, Al Pacino in "Ogni maledetta domenica" era convincente come gli appelli di Miss Italia, e questo è il merito più grande che ha, in un'impresa che al livello tecnico ha del leggendario. Beneficia anche di un PalaEstra che sembra che abbia la nemica in Piazza, ma questo è anche il contrappasso che dovrà scontare lunedì, quando si tornerà a Milano. In bocca al lupo Coach! #crespiillupo
JEFF VIGGIANO, 6: "ruba" la sufficienza nel senso più sportivo del termine, perchè non spreca niente nella serata in cui i suoi compagni confezionano l'impresa... piratesco. #jeffsparrow
OTHELLO HUNTER, 8.5: Samuels rimane più grosso, ma Hunter gli ha preso le misure dopo la disfatta di Gara2 e chiude a 25+10 la partita più importante della stagione... è agile, veloce, scaltro a rimbalzo, e col fade-away ha la mano più morbida, elegante e precisa di un arciere. #guglielmothello
DAVID COURNOOH, 5: pompa troppo il pallone sul palleggio, perde troppi secondi contro il pressing e quindi non entra mai definitivamente in partita, nonostante delle buone iniziative. Fortuna che se lui non imita l'Hackett di cui doveva prendere il posto, è Hackett che stasera imita lui. #cournoohcopia
MARQUEZ HAYNES, 8: a inizio gara fa il record ogni epoca di in&out coi ferri del PalaEstra che sembrano più stregati di quelli del Forum... poi qualcosa si sblocca, lui non si demoralizza, Crespi lo incita e dai e dai ne esce un secondo tempo da antologia. La morale della stagione biancoverde: anche quando le cose sembrano andare di male in peggio, #maidiremhaynes
JOSH CARTER, 6.5: non ha ancora la precisione dei mesi migliori, ma prende fiducia con una schiacciata in contropiede (per cui rischia l'osso del collo...), e con qualche arresto e tiro nel momento della rimonta di Milano. L'atteggiamento è quello giusto, le percentuali volgono al sereno, e i punti torneranno, #forzaecorajosh
MATT JANNING, 8: solo perchè cala alla lunga, nella ripresa, ed esce anzitempo per problemi di falli... perchè nel primo tempo è un'iradiddìo, che giochi da guardia o da play, che sia in attacco o in difesa, per Gentile (su cui lucra un antisportivo...) e per gli esterni di Milano è un male incurabile, portatore di guai, iatture e sventure a tutte le palle che tocca. #barbajanning
TOMAS RESS, 6.5: meno incisivo di altre volte, ma alle sue giocate risponde tutta la Mens Sana, in campo e soprattutto fuori... perchè se Banchi ne ha di più, e anche più grossi, Crespi ha il PalaEstra, che si esalta a vedere il più vecchio in campo, col fisico da trampoliere, che si butta su tutti i palloni e c'è sempre, comunque, e dovunque. #pressemolo
BENJAMIN ORTNER, 5.5: sbaglia i lati dei raddoppi ed è sempre in ritardo sugli aiuti, tanto che Crespi gli si accanisce contro a tutte le sostituzioni e alla fine quando lo si vede sbracciare non c'è nemmeno bisogno di chiedersi con chi ce l'ha, non serve nemmeno nominarlo, è tu-sai-chi, #voldemortner
SPENCER NELSON, 7: prezioso come sempre, alla fine sorprende perchè i numeri lo premiamo, ma mai come nel suo caso è la somma che fa il totale, perchè arriva di soppiatto, piano piano, a piccole dosi... #diSpenser
ERICK GREEN, 5.5: gioca solo 7 minuti, un pò perchè non è in partita lui, un po' perchè c'è Janning in trance agonistica. Va a sprazzi, troppo spesso e troppo poco volentieri, alti e bassi, #ricchiepoverick COACH MARCO CRESPI, 8.5: si inventa Janning playmaker fin dal primo minuto, Hunter gli marca Samuels, il PalaEstra gli marca Gentile e Magro le coronarie, tenendolo a sedere per tutto il secondo tempo, quando ormai le energie, Crespi, le aveva già sfogate tutte. Il diretto avversario, collega e amico, ha la squadra più forte e più lunga, ma per vincere a questo gioco serve anche il cuore, e sulle emozioni, caro Luca, Crespi ti ha #sBancato