Le sue info
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Sono stra-contento che un mio carissimo amico di infanzia venga a giocare a "casa mia": Esplosivo, agile, atletico, buona visione di gioco, buonissimo marcatore sulla palla, per me ottima presa.
Che i tifosi laziali non seguano la virtus Roma per i colori sociali è una ca***ta clamorosa, quanto il fatto che Toti possa essere romanista. Il punto è che la AS Roma e la Virtus Roma sono due cose distinte, come il calcio ed il basket, punto e b ...
Darebbe fastidio anche a me avere una massa di calciofili ma tant'è, sono la maggioranza e tra di loro qualche appassionato sportivo vero ci sarà pure. Mi ricordo con orrore i playoff di svariati anni fa con il gruppo dei fedayyin ad intonare cori calcistici dentro al palalottomatica... ecco cosa non voglio che riaccada più. Però intendiamoci: quanti tifosi negli stadi NBA stanno lì dentro unicamente per la partita/passione? non credo la maggioranza. Oramai lo sport è intrattenimento puro, ci sono una miriade di situazioni "accessorie" che rendono un prodotto vincente o meno. E di sicuro il palacesso in cui giochiamo adesso tutto è tranne che appetibile.
Gli americani hanno investito nella Roma calcio per diverse ragioni legate agli enormi guadagni che si prospettano dalla costruzione dello Stadio con area business, merchandising, introiti legati allo stadio di proprietà e via dicendo. Poi, la passione dei Romanisti per la propria squadra supera di gran lunga quella dei quattro gatti tifosi virtusini (io tra questi), la cassa di risonanza è di gran lunga differente. Cosa potremmo mai offrire ad una eventuale partnership con la società di Pallotta? Per adesso poco. L'unica sarebbe la polisportiva, con il marchio AS Roma basket affiancato a quello calcistico, vedi Real Madrid e Barcellona. La gente (occasionale e non legata al basket) finirebbe per seguire di inerzia anche il basket, che sfrutterebbe quindi il calcio come cassa di risonanza. Per me sarebbe l'unica strada percorribile in una città calcistica come Roma.
giovane, hai dei problemi di relazione con il mondo? se da te piove, copriti. qui c'è il sole, 28° e frescolino e sono stato a girare al mugello in moto e quindi sono assai, ma assai rilassato. e posso anche permettermi di essere oggettivo. ciao.
Miseria, vedrai la fine che faranno i tifosi di Siena, come gli Juventini: qualche anno di purgatorio nelle minors, poi in serie A di nuovo con qualche anno di assestamento, al grido "quando c'era Minucci si stava meglio!!" oppure "rubbbbano tutti, è tutto un magna magna". L'oggettività di cui lei parla, l'osservazione empirica della realtà, mal si abbina con la volontà truffaldina del vostro ex (fortuna per voi) presidente. Non confonda i due piani ;)
*** Commento moderato da Sportando ***
mah mah, pensare che un palazzetto non debba essere collegato a dei servizi mi pare assurdo. cosa propone il palatiziano se non l'ubicazione centrale? questo è il motivo principale per cui abbiamo stadi di calcio ante-guerra e palazzetti dello sport pre guerre puniche. Ci sarà un motivo per cui costruiscono palazzi polifunzionali in giro per il mondo, vendi meglio il prodotto basket. sti palatiziani e company non si possono più vedere
*** Commento moderato da Sportando ***
la prima metà del discorso, quello relativo alla situazione attuale, è proprio riferito al fatto che, ora come ora, ci tocca vedere giocatori andar via in direzione di posti che, commisurati alle potenzialità economiche della capitale, sono ridicoli (economicamente parlando). La seconda era invece riferita all'approccio culturale che c'è per il basket nella nostra città, un approccio purtroppo calcistico. So per certo che il momento economico non aiuti, anche se poi vediamo realtà come Sassari, Venezia o Reggio Emilia avere un pool di imprenditori e presidenti capaci di attirare le risorse del posto (Sassari ha una intera regione alle spalle), che non si indirizzano verso il calcio. Beati loro!
Che peccato, dico solo questo. Tralasciando quello che dirà il presidente (salvo rivelazioni su mega sponsor in arrivo) soffro nel vedere il trattamento riservato al basket in questa città. Squadra smantellata con giocatori diretti nelle "ricche province", con ROMA relegata a sparring partner di realtà così piccole, eppure con passione e tifo che vanno al di là della tifoseria popolare calcistica, che abbonda nella nostra città. Non prendiamoci in giro, Roma avrà un interesse nel basket unicamente con una rivoluzione culturale di approccio allo sport ed ai suoi valori. Il basket non è uno Sport che divide, non è materia di feroce discussione nei bar, non la leggi né vedi su qualsivoglia organo di informazione televisivo e/o cartaceo. Non smuove la passione di orde di tifosi, non hai una curva che si identifica esistenzialmente con lo Stadio. Mettiamoci il cuore in pace, non abbiamo "appettibilità" dal punto di vista di sponsorship. Tra il contare qualcosina nell'alveo del mondo calcistico, oppure essere fondamentali nel piccolo mondo del basket, cosa scegliere? credo che la realtà ci dia ampie risposte.
Aggiungo: l'anno scorso non è che la squadra giocasse meglio in attaco, intendiamoci. Solo che le penetrazioni di Jordan Taylor attiravano sempre raddoppi all'interno dell'area; l'azione si concludeva quasi sempre con uno scarico agli esterni (lollo, Gigi o Goss) oppure alzata a Lawal. Gioco semplice, facilitato dall'enorme talento che avevi a disposizione. Io penso che quest'anno la squadra era sia più profonda e sia più completa. Aggiungo un'altra sensazione da ieri: Janning, quando era in campo, o partiva immediatamente con un pick & roll, oppure aveva almeno 3/4 screen all'interno dell'area, che lo portavano quasi sempre al tiro. Baron? era disperato, non ha avuto un singolo scarico, e se tu non metti in partita il tuo tiratore principe, è ovvio che lo metti fuori gioco e diventa solo che dannoso.
Ero al palazzo e ad un certo punto della partita, mi sembra tra il terzo e il quarto quarto, per tre volte di fila Nelson veniva marcato da Mayo, visto la follia dei cambi in difesa. Nelson (per tre volte di seguito) non ha dovuto far altro che spingere il piccoletto sotto canestro, attirare il raddoppio dal marcatore dell'altro lungo, scaricare nell'angolo opposto al tiratore (visto che il marcatore dell'esterno è dovuto correre a marcare il 4 avversario completamente libero) e... BUM, tre triple di fila dall'angolo. Ripeto, tre azioni del genere. Ma dove volevamo andare?!
Buongiorno a tutti! Sono anni che seguo sportando ma, fondamentalmente per pigrizia, non ho mai partecipato "attivamente" alle discussioni. Credo si evinca che sia un sostenitore della Virtus Roma e un nostalgico di sua Maestà A.P. (Anthony Parker).
In merito all'argomento del topic, che dire, Goss è l'unico in grado di spaccare la partita in due, e di dare quella sterzata in termini di ritmo e di imprevedibilità. Concordo con chi scrive che, dolore o non dolore (sempre che sia sopportabile, si intende) debba giocare, altrimenti la serie non la riprendi più. Le precauzioni sono palesemente finite, arrivati a gara 3!