Le sue info
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Punizione ingiusta per chi ha portato un progetto a Roma e lo stava portando avanti con professionalità, serietà e carisma. Esonero fuori luogo, dunque, degno di una società incompetente e senza ambizioni.
Corbani aveva portato entusiasmo e speranza a una Roma arrabbiata e stanca di prese in giro. Poi arriva l'estate: Giofré via, Sandri, Brown e Raffa, mentre il tuo acquisto è Donadoni. Prendi a fine mercato gli americani e Basile in extremis, con De Nicolao (2 mesi di contratto) rotto. Chessa è fermo, Roberts stanco, Benetti in uscita dall'infortunio. Perdi le partite perché la squadra è in condizioni fisiche pietose e il coach vuole che i giocatori crescano. Come? Lavorando di più sulle letture di gioco. Ora, per chi ha mai giocato a basket è inutile spiegare niente, ma per chi non ha giocato è giusto precisare che la lettura di gioco, soprattutto se un gioco ad alto ritmo, è estremamente difficile. A fine anno tutti i ragazzi sarebbe migliorati esponenzialmente.
Uscendo dalle esigenze (quali?!) Virtus, Corbani era utile al sistema basket italiano: la fiducia a Baldasso (1998), Lucarelli (1999), Vedovato (1995), Benetti (1995), Basile (1995), Landi (1994).
Ci lamentiamo della carenza di italiani e giovani in Serie A, condanniamo chi ha le palle di far emergere giocatori.
Un sistema marcio, una città marcia, un presidente deleterio.
Grazie coach Corbani per averci dato la speranza, seppur effimera (non per colpa tua), di poter rialzare la testa. Oggi è morta la speranza di un futuro. A giugno morirà la Virtus Roma.