NCAA daily: lo starting-five della ACC
Il miglior quintetto della conference di Duke, North Carolina e Syracuse
Con l'inizio delle partite di Conference è giusto fare un primo bilancio dei migliori talenti emersi: si parte dalla ACC, considerata da molti la migliore di tutte ad inizio stagione.
Miglior quntetto:
-Tyler Ennis (Syracuse): impressionante la calma ed il giudizio con cui gioca questo playmaker canadese, che fin dalla prima partita ha avuto le chiavi di una squadra importante come quella di coach Boeheim. Non è un difensore paragonabile per impatto al suo predecessore MCW, ma è comunque primo nella Conference per recuperi (2.7). Tiratore da 40% sia da due che da tre, subisce molti falli che converte con un normale 72% dalla lunetta, la sua specialità è far girare la squadra e mettere in ritmo le due bocche da fuoco principali, C.J. Fair e Trevor Cooney. Per la consacrazione definitiva dovrà mantenersi su questi livelli di efficienza contro i tanti pericolosi pariruolo avversari, Quinn Cook ma anche Marcus Paige ed i più esperti Eric Atkins e Ian Miller
-Rodney Hood (Duke): dopo una stagione passata solo ad allenarsi con i Blue Devils, il passaggio al campo è stato indolore. 17.2 punti e 5 rimbalzi di media con il 57% da due, il 42% da tre e l'82% ai liberi nonostante qualche problema fisico che lo ha limitato di recente. Forse la migliore seconda opzione offensiva della NCAA, capace di sfruttare al meglio gli spazi creati da Jabari Parker. Già a Mississipi State da freshman aveva dimostrato di saper trovare i suoi spazi in una squadra che aveva tra le sue file un 'personaggio' come Renardo Sidney (talento sopraffino sprecato a causa di una testa .... discutibile) e due atleti con ambizioni NBA come Dee Bost ed Arnett Moultrie,
Prospetto NBA da primo giro anche quest'anno se dovesse dichiararsi
-Jabari Parker (Duke): ad oggi sembra il favorito per il titolo di 'player of the year', spaventosa la sua costanza ad alto livello, 30.8 di PER e principale 'responsabile' di un attacco da top ten NCAA sia per media punti che per punti segnati ogni 100 possessi. Mai sotto la doppia cifra, in tre sole occasioni sotto quota 20. Il tutto senza dare mai l'impressione di non essere sotto controllo, e deliziando di tanto in tanto il pubblico con gesti atletici inaspettati. 21.4 punti, 8 rimbalzi, 1.8 assist, 1.3 stoppate e 1.1 recuperi, 55% da due, 45% da tre, 75% ai liberi. Una macchina da canestri, automatico anche dalla media, senza mai lamentarsi del superlavoro che gli viene chiesto sotto i tabelloni a causa dell'assenza di valide opzioni nel frontcourt. Non avrà il potenziale di Wiggins o Embiid, ma è comunque destinato a lasciare il segno nella NBA
-T.J. Warren (North Carolina State): leader designato dei Wolfpack reduci dalla deludente stagione scorsa, ha continuato a fare ciò che gli viene naturale: bombardare il canestro in avvicinamento. Prende oltre la metà delle sue conclusioni vicino al ferro (il 53% per la precisione) e ne realizza un incredibile 77%. In totale da due ha il 61% abbondante, dato notevole se si considera che nessuno in NCAA ha segnato più dei suoi 115 canestri da due. Non è un grande atleta ma ha un controllo di corpo ed una varietà di movimenti che lo rendono difficilissimo da limitare. Da lontano e dalla media ha dimostrato di saper colpire nella scorsa stagione, quando però non era il principale obiettivo delle difese, mentre quest'anno ha qualche problema in più . Come per Jabari Parker, anche per lui c'è un lavoro importante da svolgere a rimbalzo a causa delle poche alternative affidabili (ci sarebbero due freshman potenzialmente ottimi come BeeJay Anya e Kyle Washington, ma ancora non sembrano pronti per questo livello). Difficile da inquadrare in ottica NBA, dove c'è scetticismo verso questo tipo di giocatore, a cavallo tra i due ruoli di ala.
-Bryce Johnson e Kennedy Meeks (North Carolina): se c'è un difetto nel parco giocatori della ACC è la mancanza di un vero big man dominante. Anche tra le squadre meno quotate non ci sono stati giocatori simili in grado di spostare gli equilibri (occhio comunque a Robert Carter di Georgia Tech, sophomore vicino alla doppia doppia di media e con ancora tanto margine di crescita anche in attacco). La scelta allora cade sui due giovani lunghi dei Tar Heels, diversissimi tra di loro ma entrambi decisivi nelle tre vittorie di assoluto prestigio della squadra di Roy Williams. Johnson è una power forward sophomore filiforme con tanta energia, sempre pronto a volare in contropiede per schiacciare. Nelle prime 8 partite solo una volta non ha superato la doppia cifra uscendo dalla panchina, ruolo ideale per un giocatore con la sua intensità. In 20 minuti a gara segna 11.4 punti con il 55% dal campo ed il 60% ai liberi, ai quali aggiunge 6.7 rimbalzi, 1.2 assist e 1.5 stoppate.
Meeks invece è un centrone con tanta forza fisica e due mani d'oro che gli consentono pregevoli passaggi a tutto campo per i compagni che corrono in transizione. Il suo contributo è stato fondamentale nelle vittorie contro Louisville -13 punti con 12 rimbalzi e 7 assist, 5 su 6 da due- e Michigan State -12 punti e 7 rimbalzi con 6 su 8 da due-. Deve migliorare atleticamente per poter sfruttare al piano di sopra il delizioso istinto cestistico che possiede, ne avrà tutto il tempo nella sua carriera con i Tar Heels.
Sesto uomo: K.J. McDaniels (Clemson): esterno junior poco pubblicizzato a causa della crisi di risultati dei Tigers che dura ormai da anni, è emerso come un tuttofare di alto livello, con doti atletiche strepitose ed un tiro che continua a migliorare. Primo nella conference con 31.6 di PER e nelle stoppate (2.8 a partita), oltre che in una serie di categorie di advanced stats, tra le quali è d'obbligo sottolineare il 78.2 di defensive rating (punti subiti ogni 100 possessi), miglior dato di tutta la NCAA...In tre anni è passato da 3.9 agli attuali 16.8 punti di media, ai quali oltre alle stoppate aggiunge anche 6.7 rimbalzi e 1.2 recuperi. Con le partite di conference in arrivo avrà l'occasione ideale per far crescere ulteriormente le sue quotazioni NBA, dove un giocatore con energie, atletismo e predisposizione al lavoro sporco trova spesso una occasione.
Prospetti NBA da tenere d'occhio per il prossimo draft: Marcus Paige (PG, North Carolina), Anthony Barber (PG, NC State), Dezmine Wells (SG/SF,Maryland), C.J. Fair (SF,PF, Syracuse), Jake Layman (SG/SF, Maryland), Ian Miller (PG/SG, Florida State), Justin Anderson (SG/SF, Virginia), J.P. Tokoto (SF, North Carolina)
Qualche nome di Senior per l'Europa, esclusi quelli con probabili ambizioni NBA: Jarell Eddie (SF,Virginia Tech), Garrick Sherman (C, Notre Dame), Eric Atkins (Notre Dame), Trae Golden (Georgia Tech), Tyler Thornton (G, Duke), Leslie McDonald (G,North Carolina), Jordan Vandenberg (C, North Carolina State)