Amedeo Della Valle: 'Vivo il mio sogno'
Il giocatore che vestirà la maglia di Ohio State si confessa
Amedeo Della Valle è tornato negli Stati Uniti per iniziare la sua avventura con Ohio State, che ha scelto alla fine di un lungo processo, con oltre 30 college che erano interessati alle sue prestazioni. Ecco le parole del giovane italiano rilasciate a La Gazzetta dello Sport. Della Valle ha vissuto l'ultimo anno di high school in America con Findlay Prep. a Las Vegas.
"Ho sempre sognato di giocare e vivere negli Stati Uniti. E' l'unico posto dove puoi studiare e giocare a basket: se non finisci nella Nba, non diventi miliardario e, quando smetti, poi qualcosa nella vita devi pur fare. E' stato assolutamente fantastico, ho ritrovato i miei desideri anche se non al 100%. Soprattutto perché ero in un liceo, e quello che ho già visto visitando Ohio State è di un livello nettamente superiore. E Las Vegas non è un bel posto per viverci. Potevo andare in palestra 24 ore su 24 trovando sempre qualcuno che mi passasse la palla. In Italia, per fare qualche tiro, devi litigare col custode. E poi lo studio è coordinato col gioco: se penso ai miei coetanei faccio fatica a trovare qualcuno, non solo in A, che non ha lasciato la scuola. Differenze nel basket tra quello europeo e quello americano? Nell'insegnare a capire il basket e leggere le situazioni, l'Europa è superiore. L'America sviluppa l'aspetto fisico e la tua capacità di usarlo al meglio in tutte le situazioni. Credo di essere migliorato molto, anche per la qualità della competizione. Ho guardato le finali nazionali Under 19 e, è brutto dirlo, il livello era pietoso. Cosa succede quando si entra nel mirino delle università? E' incredibile. Né io né la mia famiglia eravamo pronti. In Italia le trattative si fanno sui soldi, i college non possono darteli e devono fare di tutto per convincerti a scegliergli. Il vice allenatore di Gonzaga è venuto ad Alba, quello di Portland a Casale. Lo staff di Ohio State mi ha raggiunto in Texas, dalla mia ragazza. I college che mi volevano reclutare erano una trentina, la scelta si è circoscritta a Ohio State, Arizona e Michigan. Quando ho visitato Ohio State ho avuto la certezza di aver trovato degli amici. Mi ha reclutato Chris Jent, il vice allenatore. Ha giocato in Italia, conosce il basket europeo, è una delle ragioni della mia scelta, sa dove devo migliorare. Aaron Craft, il play titolare, mi ha fatto da Cicerone: è un ragazzo eccezionale. La Big Ten è competitiva, sono usciti tanti giocatori Nba. L'Ovest non è così tosto, anche fisicamente che è l'aspetto dove devo crescere di più. Il primo anno sarà di adattamento. Cosa mi aspetto ora? Niente di particolare, sono un giocatore e un ragazzo normale. Chiaro che mi piacerebbe restare in America. La Nba è un sogno per chiunque, io intanto sto facendo quello che volevo fare nella vita".