NCAA, i tornei di conference: la Big 12
Preview del torneo della Big 12
La conference che presentiamo oggi è la Big 12, anch’essa estremamente competitiva ed incerta, con cinque squadre nel ranking NCAA e tanto talento ben distribuito tra di esse. Il torneo di conference inizierà l’11 marzo.
I favoriti
Difficile stabilire un favorito, ci sono diverse squadre che potrebbero vincere il torneo, ma noi optiamo per la scelta che potrebbe sembrare più ovvia, ossia i Kansas Jayhawks, che attualmente occupano la nona posizione nel ranking NCAA e hanno vinto la regular season con una partita d’anticipo (record di conference 13-4, 24-6 comprese le partite extra-conference). E’ una squadra fisica e talentuosa, con diversi interpreti di livello, a partire dall’ala grande junior Perry Ellis (miglior realizzatore) fino ad arrivare allo swingman freshman Kelly Oubre jr., che dopo un inizio stentato è salito di colpi, passando per il backcourt costituito da Frank Mason III e Wayne Selden jr. L’incognita è la presenza del centro Cliff Alexander, che ha saltato le ultime due partite per problemi di eleggibilità. Ellis ha avuto un problema al ginocchio ma dovrebbe essere presente al torneo.
Gli outsider
Iowa State, vincitrice nel 2014, non sembra però intenzionata a cedere il passo. La squadra di Fred Hoiberg è al numero 17 del ranking NCAA forte di un record complessivo di 21-8 (11-6 nelle partite di conference). I Cyclones giocano una pallacanestro molto offensiva ad alti ritmi, cercando di andare in transizione il più possibile. Quando però non si può correre il giocatore chiave è lo junior Georges Niang, giocatore offensivamente molto completo con grandissime doti di passatore. La squadra possiede però diverse bocche da fuoco, ben sei sono infatti i giocatori in doppia cifra di media: oltre a Niang, l’esplosiva guardia Dejean-Jones, il playmaker Monte Morris, il centro Jameel McKay, il tiratore Naz Long e l’ala Dustin Hogue. Un arsenale offensivo di assoluto livello. Non fateli giocare ai loro ritmi.
Gli Oklahoma Sooners sono un’altra squadra equilibrata e ricca di talento. Possono vantare la quindicesima posizione nel ranking, con un record di 20-9 (11-6 in Big 12). Il leader assoluto della squadra è la guardia al terzo anno Buddy Hield, giocatore con tanti punti nelle mani e in grado di segnare in moltissimi modi. Il lato negativo è che troppo spesso la squadra sembra faticare molto quando Hield fatica a metterla nel cesto. Altri giocatori chiave sono il 3&D Isaiah Cousins e la solida coppia di interni formata da TaShawn Thomas e Ryan Spangler. Ad orchestrare l’attacco c’è il playmaker Jordan Woodard..
Altra squadra da tenere d’occhio e che potrà giocarsi fino in fondo le proprie chance di vittoria è Baylor. La squadra al momento è al numero 14 del ranking con un record di 23-8 (11-7 nelle partite di Big 12). I Bears sono una squadra estremamente fisica e fanno della difesa il loro principale punto di forza. Il giocatore chiave è il centro junior Rico Gathers, non un grandissimo realizzatore ma un giocatore con un clamoroso impatto fisico, come pochi altri in Division I. Baylor non è solo Gathers però, molto importanti per i finalisti della scorsa stagione sono il sesto uomo (ma miglior realizzatore) Taurean Prince, l’ottimo tiratore Royce O’Neale, l’ala freshman Johnathan Motley e la coppia di piccoli formata da Lester Medford e Kenny Chery.
Quinta forza della conference, ma che sarebbe meglio non sottovalutare è West Virginia. I Mountaneers sono al numero 20 del ranking NCAA e hanno un record di conference di 10-7 (22-8 quello generale). Come tutte le squadre carenti in centimetri e chili, puntano molto sulla fase offensiva e sui ritmi alti. Hanno un attacco estremamente equilibrato in termini di distribuzione dei punti, in grado di trovare spesso protagonisti diversi. Il giocatore chiave è però la point guard Juwan Staten. Con lui out per un infortunio alla caviglia infatti i Mountaneers hanno perso le ultime due partite. Possono giocarsela fino in fondo, ma per farlo sarà fondamentale la presenza del playmaker.
Infine tenete d’occhio Texas. Indubbiamente i Longhorns sono stati un’enorme delusione in regular season, però sono una squadra con una combinazione di talento, chili e centimetri che non molte squadre hanno in NCAA. Potrebbero essere un avversario molto fastidioso.