Consigli per gli acquisti: Justin Jackson
L'atletico big man ha terminato la sua carriera universitaria a Cincinnati
Come Cameron Bairstow, anche Justin Jackson è uno dei 'most improved senior' della scorsa stagione NCAA.
La sua Cincinnati, uscita al secondo turno del torneo NCAA contro Harvard, è stata tra le squadre-rivelazione dell'anno (15 vittorie di fila tra Dicembre e inizio Febbraio, anche N.7 nel ranking), grazie ad una difesa fisica e impenetrabile (91.9 punti subiti ogni 100 possessi, N.12 in Division One, N.8 per Kenpom.com, che usa una formula più complessa, ben spiegata qui).
Difesa di cui Jackson è stato assoluto protagonista, grazie ad una intensità clamorosa, che, unita ad atletismo, forza fisica e rapidità negli scivolamenti, gli consente di difendere su qualunque tipo di avversario. Sempre in movimento, sporca tantissimi palloni ed è sempre pronto a buttarsi sul parquet.
Quest'anno ha fatto registrare un defensive rating (punti subiti ogni 100 possessi nei suoi minuti in campo) di 84.6, il MIGLIORE di tutta la Division One, con addirittura un punto di vantaggio sul secondo, lo spettacolare Briante Weber (playmaker di VCU che da due stagioni domina le varie classifiche dei recuperi, vero e proprio motore dell'ormai famoso sistema difensivo di Shaka Smart).
Il perfetto 'glue guy', che anche in attacco regala scariche di energia con poderose schiacciate. Cincinnati nella metà campo offensiva ha stentato per tutta la stagione, con l'one-man-show di Sean Kilpatrick e poco altro, anche per l'assenza di un regista affidabile. Difficilmente Jackson diventerà uno scorer, ma dovrà comunque impegnarsi per migliorare nei tiri liberi (46% da senior).
Nelle prime tre stagioni con i Bearcats l'ala non è riuscita ad esprimere il suo potenziale per colpa di un mindset sbagliato; voleva a tutti i costi imporsi come small forward tiratrice, e solo dopo un colloquio con coach Cronin ha accettato di giocare da lungo vero.
Il risultato? da 3.8 a 11.1 punti, da 5.1 a 7.3 rimbalzi, da un recupero a 1.6, e da 1.4 a 2.9 stoppate, con performance da autentica piovra come i 17 punti con 6 rimbalzi, 3 assist, 5 recuperi e 5 stoppate contro la SMU di Larry Brown, oppure i 13 punti con 8 rimbalzi e 7 stoppate rifilati a Memphis.
Nel Portsmouth Invitational ha fatto registrare medie di 10 punti e 9.3 rimbalzi in poco più di 20 minuti per partita, chi lo prenderà lo farà per le sue caratteristiche da uomo squadra, ideali per il basket europeo. Peculiarità apprezzate anche nella NBA, dove il successo di giocatori come Amir Johnson, Tony Allen e altri ancora, sta convincendo sempre più squadre a puntare su atleti come Jackson.
Il 'glue guy' per eccellenza