NBA on fire: Stephen Curry
Il playmaker dei Warriors ha realizzato 34 punti contro la difesa dei Bulls

Le doti balistiche di Stephen Curry sono tali che ormai fa notizia quando non segna con le consuete percentuali; è successo verso la fine del 2013, quando diversi membri dei media USA parlavano di crisi al tiro dopo quattro partite in cui l'ex Davidson ha realizzato 20 tiri su 63. Ad uno che prende così tanti tiri con coefficiente di difficoltà alto può capitare una settimana sotto la media.....
La 'crisi' comunque è alle spalle, grazie ai 300 punti segnati nelle ultime 10 partite - solo KD e Carmelo Anthony hanno segnato di più nello stesso periodo - con il 53% dal campo ed il 46% da tre.
L'ultima squadra a cadere sotto i suoi colpi è stata Chicago, sconfitta 102 a 82.
Incontenibile per gli uomini di Thibodeau, Curry ha chiuso con 34 punti - 9 su 13 da due, 4 su 6 da tre, 4 su 4 ai liberi- più 3 rimbalzi e 9 assist.
Secondo Player Tracking il leader dei Warriors è primo NBA per media di punti segnati con i 'pull up shots', ben 11 su 10.7 tentativi, con il 37% su 5.6 tentativi (anche qui primo NBA con distacco, Lillard e Jennings seguono con 3.6) da dietro l'arco.
Una macchina da guerra, il fulcro di quello starting-five dei Warriors che sta letteralmente dominando gli avvesari, segnando ben 16.5 punti in più di quelli subiti ogni 100 possessi nei 647 minuti giocati. In tutti i lineups NBA con un minimo di 200 minuti d'impiego è il migliore, seguito dagli starter dei Pacers e dei Rockets.