Occhio ai Wizards...
La prossima stagione nella Eastern Conference in molti dovranno fare i conti con Wall e compagni.
In una Eastern Conference che presenta la maggior parte delle squadre candidate ad aggiudicarsi le primissime posizioni nel prossimo – attesissimo – draft, c’è una squadra che punta decisamente ai playoff, i Washington Wizards. Dopo le stagioni caratterizzate – nel bene o/e nel male – dalla presenza di Gilbert Arenas, i Wizards hanno faticato a rialzarsi per una serie di motivi, da alcune scelte abbastanza discutibili della dirigenza – la trade di Rashard Lewis e il suo mega contratto in scadenza per Emeka Okafor e Trevor Ariza, due onesti veterani con stipendi a dir poco elevati. Il movimento è stato spesso giustificato dal fatto che la scadenza dei contratti dei due coinciderà con il rinnovo di John Wall, il giocatore al centro del progetto. La presenza dei due veterani però ha tolto minutaggio ad una serie di giovani scelti negli scorsi draft, tipo Vesely, Singleton e Booker, senza produrre grandi risultati, soprattutto se si considera il rapporto qualità/prezzo - a vari problemi fisici degli atleti, non ultimo quello che ha fermato John Wall ai box per 33 gare a inizio della scorsa stagione, nella quale anche Nene ha saltato 21 gare ed il rookie Bradley Beal ben 26. Il semplice record finale di 29 vinte e 53 perse è fuorviante, ed è in gran parte dovuto all’assenza iniziale di Wall, che ha generato una partenza da 5 vinte e 28 perse.
L’ottimismo che circonda Washington è giustificato dal potenziale espresso chiaramente dal 12 Gennaio – rientro di Wall – al 2 Aprile – ultima gara giocata da Bradley Beal-, periodo che ha visto i Wizards vincere 23 delle 41 gare giocate – in pratica metà stagione, 17 vinte e 4 perse in casa, 6 vinte e 14 perse in trasferta-; in questo frangente l’ex play di Kentucky - che sembra vicino a firmare l'estensione del suo contratto -ha giocato con una determinazione - chiedere a Memphis... - ed una efficacia da vero campione, e da vero playmaker ha saputo migliorare il rendimento dei suoi compagni. Nonostante ogni squadra cerchi ormai di sfidarlo al tiro da fuori Wall ha segnato - sempre nelle 41 gare prese in esame- ben il 40.8% dei suoi punti in area, ed il 29.6%in contropiede. Anche in difesa la crescita dei Wizards è confermata dalle cifre; in regular season hanno chiuso con un defensive rating (punti subiti ogni 100 possessi) di 100.6, equivalente all'ottavo posto NBA - per rendere l'idea dell'affidabilità del dato, la miglior squadra è stata Indiana con 96.6 seguita nell'ordine da Memphis, San Antonio Oklahoma City, Chicago, Boston e Miami -. Durante il periodo delle 41 gare in questione il valore migliora - 98.8- fino ad arrivare al terzo posto NBA dietro la solita Indiana e Oklahoma .
La miglior notizia per le prospettive future di Washington è che uno dei giocatori che più ha beneficiato della presenza di Wall è stato sicuramente Bradley Beal;
questa è la sua mappa di tiro
NBA.COM
Queste le sue cifre nelle 56 gare giocate al primo anno da pro: 13.9 punti – 41% dal campo, 38.6% da tre-, 3.8 rimbalzi, 2.4 assist, 1.6 perse, plus/minus -1.6 a gara, net rating (differenza tra punti segnati e subiti ogni 100 possessi) negativo a -3.1 Queste le sue cifre nelle 25 gare giocate con John Wall: 15 punti – 46.8% dal campo, 46.6% da tre- 3.9 rimbalzi, 2.2 assist, 1.7 perse, plus/minus +5.4 a gara, net rating +8.2. Molti addetti ai lavori non hanno esitato a criticare Beal, prima durante l'unica stagione a Florida - quando i due che avrebbero dovuto innescarlo, Kenny Boynton e Erwing Walker, hanno tirato in coppia ben 460 triple in 37 gare giocate, relegando Beal a terza opzione offensiva....Inoltre Bradley ha giocato praticamente sempre da ala piccola, ed ha contribuito oltre ogni aspettativa sotto i tabelloni con 6.7 rimbalzi a gara - e poi dopo l'inizio negativo della sua avventura NBA - 34.1% dal campo a Novembre e 36.8% a Dicembre in 25 partite totali-, ma alla prima occasione di fianco ad un vero playmaker la guardia ha finalmente mostrato le doti offensive che fin dal liceo gli hanno procurato la scomoda etichetta di nuovo Ray Allen -con il quale condivide la notevole precisione dal lato sinistro del campo -
Dal draft è arrivato con la terza scelta assoluta Otto Porter, versatile sophomore dalla locale università di Georgetown. La sua falsa partenza nella Summer League di Las Vegas - 6.3 punti e 3.7 rimbalzi con il 30% da due ed il 33% ai liberi in tre gare- non è indicativa come sarebbe potuta essere per un diverso tipo di giocatore; Porter è un gran team player dal valore tecnico indiscusso, ampiamente mostrato in diverse occasioni nella durissima Big East, ad esempio nella vittoria degli Hoyas sul campo degli acerrimi rivali di Syracuse, quando Porter bucò a ripetizione l'ottima zona degli Orange chiudendo con 33 punti ( sui 57 totali dei suoi, 7 su 9 da due, 5 su 10 da tre), 8 rimbalzi e 5 rubate, meritandosi anche l'elogio -'La miglior ala piccola mai vista nella Big East'- di coach Boeheim.
A Washington avrà tempo e modo di crescere, grazie anche alla presenza del rifirmato Martell Webster - 51.2 % da tre nelle vittorie -, altro giocatore con radici locali che a 26 anni ha già al suo attivo 8 stagioni NBA.
Infine la coppia di lunghi titolare, Emeke Okafor e Nene Hilario, garanzia in difesa ed a rimbalzo ma spesso condizionata dai problemi fisici del brasiliano ex Denver. Nel periodo riguardante le ormai famose 41 partite su cui Washington dovrebbe fare affidamento per il futuro, il quintetto composto dai due lunghi titolari più il terzetto Wall- Beal -Webster è stato addirittura il migliore della NBA -tra quelli utilizzati per almeno 100 minuti- per defensive rating -punti subiti ogni 100 possessi- con 84.8, terzo NBA per net rating con +24- al primo posto c'è Miami che nel periodo della lunghissima striscia positiva con Battier, Wade, James, Bosh e Chalmers in campo segnava 45.9 punti in più degli avversari ogni 100 possessi- , prendendo l'80.3% dei rimbalzi difensivi (56.9% di quelli totali) e segnando più punti degli avversari sia in contropiede che nel pitturato, con il 49.6% totale dal campo ed il 45% da tre.
Sempre nel frontcourt sarebbe auspicabile la crescita di almeno uno dei vari Seraphin, Vesely - qualche timido segnale di risveglio a Las Vegas-, Booker e Singleton - a metà tra i ruoli di ala, gran difensore ancora senza un gioco offensivo affidabile-, ma con Nene e Wall finalmente in salute per la squadra agli ordini di Wittman il futuro sembra veramente roseo....