Inizia la nuova era dei Rockets
Howard riuscirà ad integrarsi nei meccanismi offensivi di Houston?
Di recente abbiamo documentato l'incredibile numero di affari portato avanti nelle ultime stagioni da Daryl Morey con l'unico obiettivo di portare in Texas due superstar. Con James Harden e Dwight Howard a bordo il gm dei Rockets potrà dedicarsi a costruire il miglior supporting cast possibile - a dimostrazione delle sue capacità, ai tempi della coppia Yao Ming T-Mac, il Gm prese Shane Battier da Memphis, il role player perfetto per una contender -.
La domanda a cui vogliamo cercare di rispondere oggi è: l'arrivo di Dwight Howard porterà dei cambiamenti nel modo di giocare offensivo dei Rockets?
Questo quesito diventerà attuale a breve se l'ex centro dei Lakers continuerà a chiedere - come ha spiegato Nash alcuni giorni fa...- di giocare un attacco con meno pick'n'roll e più uno contro uno statici in post basso, magari senza correre troppo...
In quel caso è facile prevedere che Houston cercherà di convincere il nuovo arrivato della bontà del proprio attacco, da squadra NBA che ha fatto registrare il maggior numero di possessi a gara - 96.1-, mantenendo una notevole efficienza, ben al di sopra della media NBA - sesti nell'offensive rating (punti ogni 100 possessi) con 106.7-
(NBA.COM)
Questa è la mappa di tiro dei Rockets nella scorsa regular season, dalla quale emergono chiaramente tre aspetti:
- A l'altissimo numero di tiri da tre - il 34.9% sulle conclusioni totali, dato superato solo dal 35.4% dei Knicks. Inoltre le 696 triple (segnate con il 39%) tentate dagli angoli ( tipo di tiro che mette d'accordo sia gli 'analytics' che gli esponenti della vecchia guardia sulla sua utilità, la sola minaccia di un tiratore sopra la media in ogni angolo è fondamentale per allargare il campo ) sono il secondo dato NBA, e non a caso i primi sono risultati i Miami Heat (717 tentate, segnate con il 43%), e i terzi gli Spurs (634, segnate con il 41%)-
- B l'altrettanto alto numero di tiri nella restricted area - terzi NBA con 32 per gara (realizzati con il 61.5%) , superati solo dai Nuggets (addirittura 39 a gara, realizzati con il 63.1%) e dai Pistons (32.6 a gara, segnati con il 58.6%)-
- C il basso numero di tiri tentati dalla media distanza - ultimi NBA con 12.1 a gara, in più di una occasione lo staff tecnico dei Rockets ha parlato dell'ordine dato ai giocatori di non prendere quel tipo di tiro, ritenuto di gran lunga il meno efficace -. Inoltre Houston ha chiuso al terzo posto per tiri liberi segnati, 19.2 a gara - su 25.5 tentati,75.4%-
Che la selezione dei tiri dei Rockets fosse ideale lo conferma anche una statistica chiamata XeFG% (expected effective field goald percentage), che calcola - ipotizzando per ogni squadra una percentuale uguale alla media NBA da ogni zona del campo - appunto l'efficacia della distribuzione delle conclusioni. In questa statistica Houston è prima NBA con una XeFG% di 52.3%, seguita da Denver con il 52%, Knicks quarti - 50.7%- e Heat quinti - 50.6%-. La mappa di tiro di James Harden - primo NBA per liberi tentati - dimostra la totale adesione della guardia al progetto offensivo di McHale ed il suo staff, ampiamente condiviso - se non suggerito...- anche da Morey. Eccola:
(NBA.COM)
Tra le tante doti mostrate fin dalla prima partita in questa stagione dall'ex Oklahoma - undicesimo nel P.E.R con 22.85, true shooting percentage (percentuale al tiro calcolando l'incidenza dei tiri liberi e dei tiri da tre) al 59.8%, valore inferiore solo ai due marziani LeBron James (64.2%) e Kevin Durant (64.6%) tra gli atleti che lo precedono nella classifica del P.E.R, tutti valori che indicano una strepitosa efficienza se si considera anche il livello medio dei compagni di squadra - due sono fondamentali in relazione all'arrivo di Howard: la capacità di giocare ad altissimo livello il pick'n'roll - che con Dwight non può che migliorare ulteriormente, nonostante il buon lavoro fatto da Asik la scorsa stagione, senza dimenticare l'ottima intesa con Collison in maglia Thunder- e la predisposizione naturale al passaggio. Universalmente Harden viene elogiato per la capacità di penetrare e scaricare ai tiratori appostati dietro la linea del tiro da tre , ma guardando a fondo nelle statistiche si può scoprire che dei 5.8 assist a gara distribuiti dall'ex Arizona State, ben 2.6 hanno prodotto un canestro da sotto , mentre 2.4 hanno prodotto un tiro da tre segnato (i restanti 0.8 nella mid range zone)- per contestualizzare meglio un super passatore con compagni nettamente migliori come LeBron James ne ha distribuiti 2.9 per canestri da sotto e 2.6 per triple segnate-.
Con un Dwight Howard ai livelli difensivi del 2010 o giù di lì, inoltre McHale potrebbe permettersi più spesso la soluzione Chandler Parsons da power forward, mossa tentata specialmente nei playoff con buoni risultati - il quintetto più utilizzato da McHale in postseason, ovvero Beverley, Harden, Garcia, Parsons, Asik, in 78 minuti ha tirato benissimo da tre (47.2%, +12.5% rispetto alla media playoff di Houston), facendo registrare un offensive rating di 120, dato che sarebbe stato abbondantemente primo NBA in stagione (Miami ha registrato il dato più alto con 110.3), mantenendo più che bene a rimbalzo (26.9% di quelli offensivi disponibili, 76.1% dei difensivi , 51.5% totale)-. Lo spostamento dell'ex Florida da 4 è stato dettato da situazoni particolari - il non aver nulla da perdere, l'assenza di una alternativa pronta per il livello dei playoff tra i vari Greg Smith, Terrence Jones, Donatas Motiejunas e l'ormai ex Thomas Robinson-, e bisogna anche considerare che A si tratta di dati ricavati da 78 minuti, troppo poco per trarne conclusioni definitive, e B che Oklahoma non aveva in campo Russell Westbrook, ma è innegabile che i risultati ottenuti sono andati ben oltre le aspettative.
Stando alle cifre piuttosto nette, al potenziale tremendo del pick'n'roll tra lui e Harden , ed alle convinzioni generali di staff e società dei Rockets, Howard farebbe bene ad accettare questo tipo di attacco, possibilmente facendo la differenza in difesa come ha fatto fino a due stagioni fa. Un 'sacrificio' del genere potrebbe portarlo dritto al titolo NBA, l'unico modo in cui potrebbe 'riabilitare' la sua immagine agli occhi degli appassionati....