Andrea Bargnani, è l'ora di una nuova sfida?
Il Mago viaggia a 17.9 punti di media con 4.7 rimbalzi tirando solo con il 39% dal campo
A inizio stagione c’erano ottime aspettative sui Raptors, per tutta una serie di motivi:
- La buona stagione d’esordio di coach Casey, che almeno dal punto di vista difensivo era riuscito a dare un anima ai suoi, dopo tre stagioni in cui la difesa Raptors era stata tra le peggiori della lega. Lo stesso Bargnani prima dell’infortunio aveva giocato a livelli mai raggiunti prima difensivamente.
- L’arrivo in estate di una serie di giocatori con spiccate caratteristiche difensive, Kyle Lowry , Jonas Valanciunas e Landry Fields su tutti, confermava una continuità nelle scelte che raramente la dirigenza (vabbè, Colangelo) aveva mostrato nelle fallimentari stagioni precedenti.
- L’indebolimento generale al vertice della Eastern conference, con Derrick Rose fuori per la stagione, Dwight Howard a Los Angeles e i Celtics di un anno più vecchi.
Invece dopo le prime 16 partite Toronto è sul 3-13, ultima nella Atlantic division e in striscia perdente da ben 6 partite. La difesa è la quartultima di tutta la NBA , un poco meglio l’attacco –diciassettesimo su 30- grazie a qualche exploit realizzativo di Lowry e DeRozan (che ha ricevuto un estensione contrattuale.
E Bargnani? Peggior avvio di stagione in carriera con 17.9 punti e 4.7 rimbalzi di media con un misero 39% al tiro e il tristemente famoso 2 su 19 al tiro contro gli Spurs. Casey lo ha sempre difeso a spada tratta, ma tra i big di Toronto Andrea è quello che meno si adatta al suo sistema, fatto di difesa dura e ritmi alti. Essendo ormai evidente che ad altissimo livello il mago è molto più adatto a fare il secondo violino che la prima punta, un cambio di scenario potrebbe essere la miglior soluzione sia per lui che per Toronto.
I Raptors hanno diverse opzioni tra i lunghi per sostituirlo, specialmente quel Ed Davis che, quando impiegato con un buon minutaggio, ha dimostrato di essere un ottimo rimbalzista e anche un discreto attaccante. Scambiare il Mago, titolare di un contratto che chiama 10 milioni di dollari per altri tre anni, magari assieme al contratto in scadenza di Josè Calderon (altro ‘intruso’ nel sistema tutto atletismo e grinta di Casey), potrebbe finalmente portare a Toronto un affidabile realizzatore perimetrale che manca ormai dai tempi di Vince Carter. Le possibilità saranno infinite da qui a fine Febbraio (limite per gli scambi tra squadre NBA), Monta Ellis, Rudy Gay, Kevin Martin sono solo alcuni dei nomi che potrebbero emergere dai vari scenari.
Anche a Bargnani una nuova sfida non potrebbe che far bene, dopo tante stagioni perdenti in Canada. Basta pensare a come è cambiata l’intera carriera di Pau Gasol dopo la trade (in cambio del fratello Marc tra gli altri..) che lo ha portato a L.A. A Memphis era visto come un bello senza anima, affianco a Kobe è diventato uno dei lunghi più ammirati della NBA. Il Mago ha tutte le qualità – sia morali che tecniche- per ripercorrere la stessa strada, arriverà anche per lui la giusta occasione?
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