Marco Belinelli ribadisce: 'In estate la NBA prima di tutto'
La guardia italiana ospite di Gazzetta TV
Marco Belinelli è stato ospite di Gazzetta TV ribadendo le dichiarazioni fatte dal Forum D'Assago il giorno prima ossia che questa estate la sua priorità è la NBA e che alla nazionale penserà dopo e vedrà se ci sarà spazio. Ecco tutte le sue parole.
"Quest'anno per me è stata una stagione molto importante anche perché sarò free agent tra un mese. Ma anche una stagione un po' strana. Abbiamo deciso di rimanere a New Orleans che hanno preso una guardia titolare come Eric Gordon. Lui si è infortunato quindi io ho dovuto comunque conquistarmi lo spazio per partire in quintetto e riconquistarmi la fiducia. E' stato un anno particolare anche perché finisce la stagione e sono free agent. Cosa mi aspetto? Sono senza risposte perchè la stagione per me è stato importante anche se c'è stato nervosismo per non essere andato ai playoff. Probabilmente NO mi farà una proposta e sono certo che riceverò qualche altra proposta anche se è difficile dire quale altra squadra. Si stanno ancora svolgendo i playoff NBA poi ci sarà un buon draft. Spero e sono sicuro che il mio futuro sarà ancora lì in NBA. Essere il protagonista in una squadra di medio livello oppure ruolo più ristretto ma in una squadra da titolo? E' una domanda difficile a cui rispondere nel senso che è importante, vincere, vincere l'anello. Magari giocare un po' di meno cercando di vincere l'anello. Se dovessi rispondere adesso, il mio sogno sarebbe portare un anello a San Giovanni in Persiceto. Italia? Ancora non lo so. Sono appena tornato dagli Stati Uniti dopo una stagione lunga. Non ho ancora parlato con nessuno della Federazione. Non posso rispondere. Come ho già detto, la prima cosa per me è la NBA. Sarò free agent e quello per me viene prima. Poi faremo le considerazioni del caso e vedremo se riuscirò a giocare in nazionale o meno. E' un grande punto interrogativo. Cosa è mancato al gruppo Italia lo scorso anno? E' stata un'estate strana. Eravamo partiti col piede giusto. Si diceva che io, Gallo e Bargnani avremmo portato la squadra alle Olimpiadi. Come squadra eravamo in sintonia sia tra di noi che con lo staff. Quando si è poi trattato di giocare abbiamo fatto tanti errori e deluso molte aspettative, sia per noi stessi che per i tifosi. Bisogna andare oltre, pensare al futuro. Dagli errori dobbiamo migliorare. Playoff italiani? Non tifo per nessuno. Seguendo quello che dicono tutti siamo alle solite. Si dice che vinca o Milano o Siena e quindi la storia non cambia. Per me è stata una sorpresa vedere la Virtus uscire con Sassari. Se devo dare un pronostico dico Siena perché ha esperienza anche se non nego che non mi dispiacerebbe vedere il mio amico Mancio vincere lo scudetto. Playoff NBA? Io l'anno scorso avevo Dallas due mesi prima ed è andata così. Quest'anno dico San Antonio. Hanno avuto la stagione più costante. Parker e Ginobili stanno giocando da dio, Duncan è tornato quello di dieci anni fa. Dalla panchina hanno Diaw e Jackson che stanno facendo la differenza. Che differenza c'è tra un giocatore normale ed una stella? Le stelle come LeBron, Durant, hanno un talento naturale oltre ad una forza fisica devastante. Io nel mio piccolo vado in campo cercando sempre di dare il massimo e di migliorarmi. Poi conta molto anche l'esperienza. Arriva un punto in cui anche mentalmente diventi un fenomeno. Monty Williams? Ho un rapporto fantastico sin dal primo momento. Quando ho saputo dello scambio che mi ha portato a New Orleans, i messaggi ricevuti subito da Demps e Monty Williams mi hanno reso contento. Sono migliorato tanto grazie a lui. Siamo stati una squadra sempre pericolosa anche sino alla fine senza speranze di playoff. E questo è grazie a lui. Sono banale se dico che con lui sono migliorato tanto. Differenze tra Italia ed America? In America forse ci sono più cose da fare a livello di divertimento. Comunque sto bene sia lì che qui in Italia. San Francisco è nel mio cuore. Ho iniziato lì a giocare in NBA e porterei tutto in Italia. E' una città bellissima. Di Toronto non porterei il freddo. Sono stato bene e lì ho avuto tante persone italiane. New Orleans? Mi sono trovato bene"