LeBron e gli Heat: è questo l'anno giusto?
Miami è reduce da due brutte sconfitte contro Thunder e Pacers
Dopo aver visto la gara giocata alla ex Conseco FieldHouse di Indianapolis dove gli Heat, reduci dalla batosta rifilata da KD & Co., al posto di mostrare una reazione di orgoglio hanno dato vita ad una partitaccia in cui sono usciti malissimo dal palazzetto dei Pacers, sorge una lecita domanda: ma sarà davvero questo l’anno di Miami?
L’anno in cui la franchigia della Florida dovrà giustificare gli ingaggi milionari dei Big Three dando un senso anche all’essere divenuta una delle franchigie più “antipatiche” della lega? Guardando la gara di Indianapolis ci sono tanti, tanti dubbi. Anche se ci sono anche estreme giustificazioni perché si sa che nell’anno del lockout, a stagione corta, non si vede pienamente quello che si vede in una stagione a 82 gare.
In ogni caso molti critici, ritengono che una squadra come quella degli Heat che può contare sull’imbarazzante superiorità di LeBron, che nella gara all’ex Conseco ha macinato tanti punti facendolo in silenzio soprattutto nel primo tempo, e Wade, che ha mostrato di essere maledettamente forte, abbia qualche carenza significativa nel roster dovuta proprio al fatto che avendo a libro paga 3 stipendi da “stella” (anche se quello di Bosh è troppo alto per quelli che sono i suoi reali standard) non ha potuto ingaggiare giocatori medi che nel corso della stagione ti fanno la differenza sotto canestro o uscendo dalla panchina. Fatichiamo però a pensare a quale risposta un tifoso di Miami possa dare a questa domanda : “ti vanno bene i Big Three o preferisci altro?”. Credo che tutti li terrebbero stretti anche con il rischio di avere lacune in altri settori. Il problema è che i playoff si avvicinano e Miami con tantissime probabilità arriverà alla finale a est dove verosimilmente incontrerà D-Rose e soci, squadra fatta molto bene e completa in tutti i settori. Riusciranno LeBron, Wade e Bosh ad arginarla? Bisogna aspettare poco per capirlo.