Calipari si incontra con la NBPA per provare a mettere fine al sistema del one-and-done

Chiedessero a me io li farei entrare a 21
Tanto per imparare a giocare a basket, prima

Quello è il gellato d’Europa, il Tony soprano che allena Kentucky ha vinto mister impomatato usa nel quinquennio 13-18 (1900 ovviamente)

C'è un solo gellato [ link ]

E ci mancherebbe. Ma si deve accettare che questa situazione non va bene comunque, come indicano molte delle parti coinvolte (giocatori e college e in parte anche nba)

Si si si capisco..mah, secondo me è un discorso davvero complesso quello sulla NCAA, e qualsiasi soluzione presenta controindicazioni non indifferenti

CREDO, quindi prendilo con le pinze, che per entrare in NBA saranno possibili 2 strade:
1) O direttamente dall'High School senza passare dal College;
2) Passando dal College: ma scegliendo questa opzione un giocatore deve stare almeno 2 anni lì (ora anche dopo un anno ci si può dichiarare, mentre il punto 1 non esiste più da un po'; esempi che non sono andati al College sono Kobe, LBJ, Garnett).
Spero di essere stato chiaro.

Ma quello è normale. Col tempo però la situazione si normalizzerebbe secondo me.
E uno degli obbiettivi di calipari è proprio normalizzare secondo me, pensando che se non riesco più a convin ere i primi 5 a venire a Kentucky almeno sn sicuro che i rimanenti 15 sn potenzialmente miei.

Sono d'accordo con te in linea di massima..l'unico appunto è che secondo me un sistema che dia la possibilità di andare direttamente dalla HS o in alternativa costringe a fare almeno due anni di college vedrebbe un incremento spropositato del numero di giocatori eleggibili dalla High School, con conseguenze ancora più problematiche

E sulla NBA, Silver stesso alla fine dell'articolo citato dice ""It's clear that the college community doesn't seem to want the one-and-done players any more," Silver said in an appearance on ESPN's Get Up! "Putting aside the self-interest of the NBA, we have to be responsive to the larger basketball community."

Aggiungo infatti una cosa che ha detto sotto il Calippo. Lui vorrebbe che la combine o camp fosse per i junior al college, in modo da informarli dall'anno prima a cosa vanno incontro e quali sono le loro opzioni; in modo da dire (parole sue): ok voi 5 avete chance di nba, per tutti gli altri lasciate perdere è meglio se andate al college. Ora i meccanismi specifici mi sembrano abbastanza oscuri, ma penso che l'intento per pararsi il culo in futuro (e fare del recruiting anticipato) è abbastanza evidente. Non è che mò Calipari è diventato il salvatore delle giovani e pure anime delle high school americane.
Quel meccanismo della NBA è nato poi proprio per i motivi che hai detto ma era destinato a fallire fin da subito. Molto meglio la libertà o se si decide di fare il college lo si faccia per più anni.

Perché si è passati dal passaggio diretto dall'HS all'one and done? Perché con il sistema precedente il rischio di avere giocatori che si ritenevano fenomeni per aver dominato le competizioni di HS salvo poi finire undrafted e, d'altro canto, di avere team che pescavano un bust era troppo alto (si possono citare casi a iosa per entrambi gli scenari). È innegabile che questi due problemi erano negativi per l'immagine della lega e sono stati fondamentalmente ridotti col sistema attuale: infatti, anche l'NBA ritiene più plausibile un passaggio a due anni, che il ritorno agli HSchooler.

Lo stesso mudiay è andato in Cina a prendere 2 milioni in un anno, ma è corretto? Se quell'anno anziché in Cina avesse già giocato in NBA non sarebbe stato meglio? Secondo me si, e bisognerebbe dare questa possibilità a chi vuole provare il salto prima del college a mio avviso

Ci sta quello che dici, e personalmente sono contrario al fatto che ci siano allenatori al college che prendono svariati milioni per allenare, arrivando a stipendi simili a quelli dei coach NBA mentre i ragazzi che spesso provengono da condizioni disagiate debbano giocare a gratis. Se il problema fosse quello economico basterebbe legalizzare gli sponsor al college. Secondo me invece con la regola imposta dal 2005 ad oggi i talenti vanno a farsi un anno di transizione e per fare il salto

Già ora, se un liceale vuole passare professionista, di possibilità ne ha due: andare in un campionato oltreoceano (come Ferguson due anni fa o Jennings a Roma) oppure optare per la GLeague, che ha il limite di età a 18 anni.
Come mai, allora, proprio adesso salta fuori il problema di questi poveri one and done che non sanno dove andare? Perché credo sia un segreto di Pulcinella che, di liscio o di striscio, qualche dollaruccio nelle tasche dei migliori talenti arrivava, mentre ora, con l'FBI alle costole, è diventato molto più complesso utilizzare fondi più o meno neri per ricompensare i pargoli. Pargoli che si iniziano a lamentare di promesse che non vengono più rispettate e/o a prospettarsi le due opzioni indicate sopra. Per qualche coach, che basa i suoi risultati al 90% su one and done c'è di che iniziarsi a preoccupare.
N.B. Ogni riferimento a persone o cose esistenti è puramente casuale ;-)

Ca po la vo ro

[ link ]

Però occhio che Calipari parla di una combine per i migliori JUNIOR delle HS. Così sanno già cosa aspettarsi per l anno dopo

Io sono d'accordissimo, i migliori prospetti vanno al college solo perché le regole gli impediscono di fare direttamente il salto in NBA. Ma quell'anno serve solo come vetrina e poco più quindi il gioco non vale la candela, se vogliono diventare professionisti il prima possibile trovo sia giusto dare loro questa libertà in uscita dalla High School.

Non ho capito nulla. Vogliono tornare al pre-2005 o aumentare gli anni di college per i giocatori?

Spero che il gel ti vada di traverso, maledetto

Ti amo.

Come mandare Barbara D'Urso ad un incontro con il Moige per una TV di qualità adatta ai minori...

Non è semplice, ma di certo quell'anno al college serve solo e soltanto agli sponsor/al college che guadagnano vagonate di soldi.
Ai giocatori serve davvero zero, ma zero