NBA Focus: I 'mini-Splash-Brothers'
Portland ha sorpreso tutti con un inizio di stagione positivo
Dopo una serie di playoff strepitosa contro Memphis anche CJ McCollum era atteso al varco, tanto da essere indicato da praticamente tutti i siti specializzati come uno dei ‘breakout player’ per il 2015/16.
La coppia con Dame sulla carta non sembra l’ideale dal punto di vista difensivo, ed in effetti nessuno dei due ha i centimetri e l’attitudine per provare a contenere i tanti campioni presenti nei due ruoli. Sicuramente lo staff ha messo in conto eventuali problemi, con la speranza che alla fine siano comunque i vantaggi offensivi creati dalla coppia a pesare di più sul piatto della bilancia.
Fino ad ora è stato sicuramente così, nonostante la netta sconfitta casalinga contro Detroit.
Steph Curry è un giocatore unico per mille motivi, il principale è sicuramente l’incredibile capacità di segnare da ogni posizione tirando direttamente dal palleggio. Non sono tanti gli atleti di coniugare volume ed efficienza in questo tipo di conclusione, che più di tante altre costringe le difese a snaturarsi. Sul blocco il lungo deve uscire sulla linea dei tre punti, lontano dalla sua ‘confort zone’, anche a rischio di concedere la penetrazione (a proposito, CJ ha fatto vedere un discreto assortimento di floater, runner, ecc..). Se non lo fa, spesso il risultato è questo:
Stotts ha quindi il lusso di avere non uno, ma due giocatori in grado di terrorizzare in questo modo le difese, di creare spazi enormi per i compagni. I Blazers sono primi davanti ai Warriors con 26.1 punti a partita segnati in questo modo..
McCollum da buon braccio armato ha splits quasi opposti tra vittorie (25.5 punti, 53% FG, 57% 3p) e sconfitte (38% FG 17% 3p).
E’ decisamente un gran bel punto di partenza per costruire un attacco over average…
Inoltre, per ora la difesa non ha pagato un dazio eccessivo (i 40 di Jackson però non sono un bel segnale in questo senso), con CJ in campo gli avversari tirano il 40% dal campo ed il 26% da 3, contro il 49% e il 42% da 3 nei minuti in cui riposa, e in generale solo 5 squadre hanno concesso una percentuale inferiore di tiri entro i 6 piedi dal ferro.
In quasi 150 minuti con i ‘mini-splash brothers’ in campo il team ha +5.6 di net rating e prende il 52% dei rimbalzi disponibili (il problema lunghi rimane, come segnalato dai 27 rimbalzi di Drummond)
Altri dati utili da nbawowy del team con i due insieme sul parquet:
1.14 punti per tiro (1.29 punti nei pull-ups!) , 39% da tre (su un buon volume di tentativi, il 35.4% sul totale) ed un buon 42% dalla media distanza (volume 31%).
Manca sicuramente tanto per rivedere nuovamente la franchigia dell’Oregon tra le contenders, ma la NBA del ‘pace and space’ sembra fatta apposta per due giocatori come Lillard e McCollum. Il prossimo passo sarà quello di trovare atleti in grado di sfruttare le attenzioni extra che generano, gente in grado di muovere velocemente la palla e tirare dalla lunga distanza.
A quel punto difendere su di loro sarà un vero e proprio incubo.