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NBA 24/09/2015, 12.08

Bentornato, Gallo! La rinascita di Danilo Gallinari (2/2)

La seconda parte dell'articolo di Grantland su Danilo Gallinari

NBA

Questa la seconda parte dell'articolo di Zach Lowe di Grantland su Danilo Gallinari. Traduzione sempre a cura di Giacomo Sauro.

QUI si può leggere la prima parte.

 

Dopo gli infortuni Gallinari non è riuscito ad arrivare al ferro o a guadagnarsi i tiri liberi così spesso come gli riusciva prima di farsi male, ma forse ora, con la ritrovata fiducia nella tenuta del ginocchio, questo può cambiare. Secondo i dati di SportVU forniti a Grantland, il Gallo non entra in penetrazione spesso durante i secondi e quarti quarti, ma preferisce scatenare la sua esplosività sincopata quando è più fresco.




Ai Nuggets resta da capire come si comporterà Gallinari con più minuti in posizione di ala e con un rookie, Emmanuel Mudiay, al posto di Lawson. Nonostante non fosse più gradito a Denver, Lawson è un furetto capace di creare gioco da solo, in particolare buone triple per Gallo e compagni; spingeva forte in transizione, saltava le guardie avversarie e si esibiva in pazzi tiri a effetto à la Rondo in posizioni che andavano da sotto canestro fino alla punta fuori dall’arco. Il Gallo ha goduto di molte triple libere solo per il fatto di rimanere nei pressi di Lawson, aspettando che questi gli recapitasse il pallone al momento opportuno.



Nell’immagine qui sopra Faried è l’unico lungo tradizionale, quindi potete vedere quanto fosse aperto il campo quando Denver schierava quintetti piccoli, con Gallinari di fatto come ala grande. In questo modo Denver riusciva anche a mettere contemporaneamente sul parquet i suoi tre giocatori più pagati (Faried, Gallinari e Chandler), una forzatura che prevedeva o Faried da centro o Chandler guardia in quintetti molto alti.

Con tutti i lunghi sani e arruolabili Denver farà fatica a trovare minuti per quintetti piccoli: i vari Nurkic, Nikola Jokic, King Joffrey Lauvergne, J.J. Hickson (il solo scrivere il suo nome mi provoca piccoli conati) e Darrell Arthur si contenderanno i minuti a fianco di Faried. Forse però sul lungo periodo gioverà ai Nuggets giocare con una coppia di lunghi vera, perché quintetti piccoli con Faried e Gallinari a spartirsi le due posizioni interne significano meno incisività in difesa e a rimbalzo. Secondo i dati di Synergy Sports, la scorsa stagione gli avversari hanno ottenuto ottimi risultati portando Gallinari a difendere il post, circostanza sfavorevole che il Gallo acuisce scommettendo su recuperi improbabili.



Se Dirkenstein riesce a girargli attorno in quella maniera vuol dire che qualsiasi lungo può usare lo stesso giochetto. In altre situazioni invece il Gallo diventa ultra fisico, appoggiando il petto contro la schiena dell’avversario con tale forza che i giocatori di post più accorti possono usare l’inerzia del suo movimento contro di lui, in una sorta di “gioco di togliere la sedia” invertito.



Se non complica troppo le cose e mantiene meglio l’equilibrio Gallinari sa essere un solido difensore in post. È forte fisicamente, mette sempre un grande impegno e alza le braccia per contrastare il tiro. Gente più grossa lo può sballottare un po’ dove vuole, ma molte squadre usano mediocri giocatori in post che sparano ganci dai due metri e mezzo dal canestro contro le braccia protese del difensore.

Tuttavia diventare una squadra vera implica trovare il giusto equilibrio fra attacco e difesa, perché pare assodato che i quintetti piccoli concedono troppi punti sanguinosi all’attacco avversario, oltre che Denver non sembra avere il talento sufficiente dall’arco per provare quella strada, con Mudiay a imparare il mestiere e Randy Foye, Will Barton e Gary Harris (tra l’altro questa sarà un importante secondo anno per Harris) a dividersi i minuti da guardia. Resta il fatto che con qualunque gruppo entri in campo, Denver può contare su un dinamismo senza pari, con Faried a fare a sportellate in mezzo all’area e ad attirare i difensori e con così tante combinazioni sul pick-and-roll da confondere qualsiasi difesa.

 


I Nuggets non avranno neanche problemi di spaziature come questo qui sotto.

 

 


Nel caso le difese riescano a tenere Nurkic e Faried fuori dal pitturato creare qualcosa diventa difficile, ed è per questo che forse Jokic e Lauvergne, dal gioco più perimetrale, sono partner migliori per i due arieti di cui sopra.

Può anche capitare che nel giro di un anno o due uno dei centri di Denver diventi un formidabile protettore del ferro, rendendo più appetibile il passaggio di Gallinari in ala grande. Nurkic, per esempio, durante il suo primo anno ha dimostrato molta più agilità in difesa di quella che gli scout gli accreditavano.

In ogni caso la possibilità di ricoprire più posizioni è un punto di forza non un punto debole; Gallinari potrebbe alternarsi tra le due posizioni di ala in qualsiasi squadra, di volta in volta a seconda della composizione del roster, dell’impostazione del gioco o degli specifici avversari. Secondo vari addetti ai lavori, prima dell’ultima chiusura del mercato Memphis aveva fatto un pensierino sul Gallo per usarlo come Jeff Green: ala piccola titolare ma con molti minuti da ala grande in quintetti di riserva o in situazioni particolari. Altre squadre con una coppia di interni titolare meno bene assortita di quella dei Grizzlies, composta dai gemelli diversi Zach Randolph e Marc Gasol, avrebbe potuto fare lo stesso ma con più minuti da ala grande per il Gallo.

Qualcuno sostiene che Denver avrebbe parlato con qualche squadra della possibilità di cedere Chandler, Gallinari e Lawson, e che per i primi due avrebbe ottenuto tranquillamente delle prime scelte al draft. L’affaire Lawson era invece più spinoso: Denver avrebbe chiesto due prime scelte, senza sapere ancora quanto dannoso sarebbe diventato Lawson solo pochi mesi più tardi.

Esiste però un universo parallelo in cui Denver lascia partire tutti e tre i giocatori qui sopra e si presenta alla stagione 2015-2016 con cinque o sei prime scelte extra, nonché tutte le carte in regola per chiudere all’ultimo posto la Western Conference: gli effetti collaterali delle rifondazioni. Nella realtà invece i Nuggets hanno ceduto una delle prime scelte extra che già avevano (una scelta per il 2016 appartenente a Oklahoma City, probabilmente oltre la ventesima) per scaricare JaVale McGee ai Sixers e ricavarsi quella fetta di spazio salariale sufficiente a prolungare il contratto di Chandler.

Il passaggio di Lawson a Houston ha liberato un altro po’ di spazio salariale, questa volta usato per prolungare il contratto di Gallinari di altri due anni. Entrambe mosse astute e previdenti per non lasciare che due buoni giocatori vengano coinvolti nell’inferno del prossimo mercato dei free agent.

D’altra parte ora Denver ha abbastanza buoni giocatori da vincere una trentina di partite e finire la stagione tra le ultime squadre della lottery, esattamente dove nessuno vorrebbe essere. Gallinari e Chandler non sono vecchi ma hanno rispettivamente 27 e 28 anni, quindi quando Mudiay e Nurkic saranno pronti a competere per i massimi obiettivi loro avranno già passato l’apice della carriera (e saranno probabilmente in un’altra squadra). Sposta così tanto Chandler da convincere una squadra scarsa a sacrificare una prima scelta al draft, che sia anche una che di solito conduce a un giocatore marginale?

Il GM Tim Connelly sostiene che i Nuggets hanno già abbastanza scelte future e che quindi non è stato assolutamente un problema cederne una (e precludersi l’ottenimento di altre) per prolungare i contratti di due giocatori nei loro anni migliori. Denver ha prime scelte extra da Houston, Memphis e Portland, oltre al diritto di scambiare le scelte con New York nel prossimo draft. Le squadre con troppe scelte non possono sfruttarle tutte per problemi pratici di dimensioni del roster, e i Nuggets sanno bene che le scelte oltre la lottery sono un azzardo puro. “Considerate le scelte future che già abbiamo, non eravamo intenzionati a svendere ottimi giocatori”, afferma Connelly.

I Nuggets sono convinti di avere le scelte, il talento e lo spazio salariale sufficiente a mettere nel sacco un campione nel momento in cui questo diventi disponibile. “Abbiamo margine di manovra sia a livello economico sia in termini di giocatori”, afferma Connelly, “quindi dovremmo poter essere aggressivi nel momento opportuno”.

Se però Denver e New York dovessero finire la stagione più o meno nelle stesse posizioni la possibilità di scambiare le scelte importerà il giusto. Inoltre la prima scelta di Portland va a Denver solo se i Blazers centrano i playoff nel 2016 o nel 2017 (evento alquanto improbabile al momento), altrimenti diventa una scelta bassa di secondo giro. Denver è già a corto di scelte di secondo giro per i prossimi due draft, e se non dovessero migliorare, la seconda scelta che devono a Houston nel 2017 sarebbe solo una manciata di posti più in basso rispetto alla prima scelta che Houston girerà a Denver il prossimo anno per via dello scambio di Lawson.

In poche parole, la dote di Denver in quanto a scelte al draft è sostanzialmente quello che Cher di Ragazze a Beverly Hills definirebbe un Monet. I Nuggets non hanno l’abbondanza di Boston, Phoenix o Philadelphia, e lo spazio salariale che ha conservato servirà a poco se anche tutti gli altri hanno fatto lo stesso. Sarà uno stereotipo ma è terribilmente vero: risalire dalle zone intermedie è difficile. Per farlo bisogna essere quasi perfetti, oltre che fortunati, ed è questo il motivo per cui, al netto del talento di cui dispone, la situazione della franchigia del Colorado è in realtà più disperata di quello che appaia.

Il ritorno di Gallinari in piena condizione garantisce qualche piacevole speranza. I motivi per cui i Nuggets l’hanno tenuto sono palesi: la famiglia Kroenke, proprietaria della squadra, non ha mai avuto il fegato per smantellare tutto; aggiungeteci il fatto che al Gallo piace Denver e che questo conti parecchio per una franchigia che quattro anni fa ha dovuto assistere alla propria superstar che teneva tutti in ostaggio. “Valutiamo enormemente i giocatori che vogliono stare qui”, dice Connelly.

I colleghi sostengono che Connelly viva per spaccare tutto al draft. Tra sei mesi potrebbe essere chiaro che sia Mudiay sia Nurkic sarebbero dovuti essere scelti nelle prime cinque e magari molte squadre in ricostruzione darebbero un rene per ripartire da quei due. Se dovessero azzeccare metà delle prime scelte nei prossimi due o tre anni, i Nuggets potrebbero essere i nuovi Jazz. Utah ha avuto il vantaggio di avere due scelte di lusso alla terza assoluta, Derrick Favors ed Enes Kanter, ma se qualcosa a Denver o a New York dovesse andare storto, i Nuggets potrebbero ricevere un colpo in più nella parte alta della lottery; e dal momento che la parte bassa di entrambe le conferences è in miglioramento, non è impossibile che una squadra media faccia la fine dei disastrosi Milwaukee Bucks 2013-2014.

Tra l’altro Connelly fa bene a dire che Gallinari e Chandler sono nei loro anni migliori e che sono perfetti per guidare la truppa. Entrambi hanno contratti buoni e flessibili, esattamente come quasi tutti gli altri della squadra. Il processo che ha seguito non è stato sempre limpido e si scontra con la fredda statistica, che vuole che Denver avrebbe dovuto tirare la cinghia, permettere alcune cessioni dolorose e seguire l’esempio di Sam Hinkie.

Tuttavia non tutte le dirigenze hanno la libertà per farlo. Inoltre Denver spera che Mudiay e Nurkic possano essere quei giocatori che il piano di Hinkie a Philadelphia è progettato per ottenere. Magari i Nuggets ne tireranno su qualcun altro, ma le possibilità che nel giro di cinque o sei anni Denver si trasformi in una squadra da titolo sono assai esigue, come è il caso per tutte le squadre senza un super campione. In ogni caso, almeno ci si accontenta delle cose positive che si hanno in casa, e il Gallo che torna a fare il Gallo è senza alcun dubbio una di esse.

Traduzione di Giacomo Sauro

© Riproduzione riservata
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Comments Occorre essere registrati per poter commentare 14 Commenti
  • Lele22 24/09/2015, 23.48 Mobile

    A tutto motore!

  • andrebott 24/09/2015, 20.00

    Non ho solo capito la scelta di rinnovare Chandler, per il resto non mi sembra che Denver sia messa cosi male, gli manca solo una buona guardia

  • OlimpiaMilano 24/09/2015, 18.58

    grande il galloooooo

  • Arrestigu50 24/09/2015, 18.52
    Citazione ( ervic 24/09/2015 @ 15:04 )

    Sarebbe stato perfetto per i Grizzlies. ... Giocatore completo, messo in un giusto contesto con un gioco armonixo, può essere devastante. E ha capacità che non vedo in nessuno alto 2.08...... Dai Gallo, buona salute per i prossimi anni, il resto a ...

    Mi auguro tanto che la fortuna lo baci in fronte questo ragazzo perchè merita tanto.e soprattutto è buono d'animo.

  • CelticLG 24/09/2015, 17.56
    Citazione ( )

    *** Commento moderato da Sportando ***

    Io ti ripropongo Hickson x Wall... ah no.


    Vedi, c'è l'abbiamo fatta a noi a scaricare quel cesso, c'è la può fare chiunque.

  • Mike8DAntoni 24/09/2015, 17.24

    Aldilà che ci si trovi d'accordo con le considerazioni dell'autore (qualcosina da ridire ci sarebbe) è bellissimo leggere un articolo che approfondisce così dettagliatamente e da tutte le prospettive la situazione di una franchigia, giudicando le scelte tenendo conto di caratteristiche tecniche, adattabilità al gioco (descritto con dovizia di particolari) ed ai compagni ma anche di particolari come il tipo di contratto dei giocatori che spesso sfuggono ai tifosi. Sarebbe bello leggere articoli così anche sui quotidiani italiani riferiti alle nostre squadre

  • Irving10 24/09/2015, 15.45 Mobile
    Citazione ( )

    *** Commento moderato da Sportando ***

    Vabbè dai, è trattato come l'ultimo degli scarsoni ma a giro c'è di peggio. Non piace neanche a me eh

  • ervic 24/09/2015, 15.04 Mobile

    Sarebbe stato perfetto per i Grizzlies. ... Giocatore completo, messo in un giusto contesto con un gioco armonixo, può essere devastante. E ha capacità che non vedo in nessuno alto 2.08...... Dai Gallo, buona salute per i prossimi anni, il resto arriverà, con la classe che hai.

  • stedb 24/09/2015, 15.00 Mobile

    Certo qui prenderà tanti soldi, ma se ai e rotto di perdere sempre ha sabbiato piazza

  • Irving10 24/09/2015, 14.24 Mobile

    Povero Hickson

  • Rookinho 24/09/2015, 12.34 Mobile

    Scappa appena puoi Gallo..sei un buon giocatore nel fiore degli anni,prova a scappare da quella tragedia di posto che è diventato dall'esonero di Karl.