Chi sarà il nuovo Josh Smith? Breve guida ai peggiori tiratori nella NBA
Mercoledì giorno di traduzioni di uno dei pezzi di Grantland. Oggi si parla di di tiratori
Come ogni mercoledì pomeriggio torna la traduzione di Giacomo Sauro di un pezzo di Grantland. Oggi l'articolo è di Kirk Goldsberry dal titolo "Searching for Josh Smith: Who Are the NBA’s Least Efficient Shooters?"
Lavoro di squadra, atletismo e intelligenza: la pallacanestro è uno specchio del meglio che gli esseri umani possono offrire. Riguardo a essa tutti noi abbiamo delle personali ossessioni. La mia ha a che vedere con ciò che accade non appena il pallone lascia i polpastrelli del tiratore. L’attenzione di tutti i presenti si sposta, anche se nessuno sa cosa succederà: il tiratore recita una breve preghiera, i rimbalzisti seguono la traiettoria della palla e contemporaneamente sgomitano per la posizione e i tifosi restano in sospeso per qualche attimo. Se il tiro entra ottimo, segnate i punti. Se però esce cambia tutto, perché i rimbalzisti cominciano a lottare per il possesso della palla. Questo stato di indeterminatezza che si ha in seguito a un tiro è meraviglioso.
Quando Stephen Curry prende un tiro ci sono buonissime probabilità che la palla si infilerà nella retina e il caos non giungerà mai. È per questo che adoro Josh Smith: più del 70% delle volte in cui si alzerà da 3, un futuro rimbalzo ha già messo le ali. La frazione di secondo successiva al rilascio della palla dalla sua mano sinistra è emozionante, fugace e magica come un amore adolescenziale.
(Foto: Credit Grantland)
Tuttavia da quando Josh si è trasferito a Houston le cose sono cambiate, e sono un po’ preoccupato perché temo che i Rockets lo abbiano rovinato. Non si prende più quei tiri da 2 con i piedi appena dentro l’arco che erano il suo marchio di fabbrica e per ragioni ancora oscure sta improvvisamente tirando con percentuali sopra la media da un paio di zone del perimetro.
(Foto: Credit Grantland)
CHE COSTA STA SUCCEDENDO?! Voglio dire, guardate quella tripla dall’angolo. Mi mancano i bei tempi in cui Smith si bruciava praticamente da solo le possibilità di riavere un contratto NBA garantito.
Sembra quasi che i Rockets abbiano “aggiustato” Smith. Se la NBA continua a cercare il nuovo Michael Jordan a più di dieci anni dal suo ritiro, io sto cercando il nuovo J-Smoove. La maggior parte di questa ricerca mi ha portato a scandagliare draft dopo draft per trovare una manciata di aspiranti Smith.
Non indugiamo oltre: ecco qua i tiratori con le percentuali più basse della NBA.
Michael Carter-Williams
I Bucks hanno inserito Carter-Williams a febbraio. Sul perché gli studiosi si dividono. Dopotutto è facile constatare come Carter-Williams sia il peggiore per percentuali tra i giocatori della NBA con un numero consistente di tiri. Per farlo basta attenersi a due semplici statistiche:
• Carter-Williams è l’unico giocatore a essersi preso almeno 200 tiri dalla media distanza segnandone meno del 30%;
• Dei 202 giocatori NBA che hanno tentato almeno 100 triple, Carter-Williams si posiziona al 200esimo posto per percentuale.
In poche parole, non è esattamente Mark Price.
I Bucks sperano che Jason Kidd, uno che su come sistemare un piazzato sbilenco un paio di cose le sa, possa ispirare il processo di ricostruzione del tiro di Carter-Williams. Che possa migliorare è certo, il problema è che il livello attuale è piuttosto deprimente; nella NBA odierna le guardie che abbiano un tiro affidabile sono una risorsa imprescindibile, ma Carter-Williams è un pessimo tiratore da sostanzialmente qualsiasi zona del campo.
Avviso ai genitori: il grafico che segue contiene delle immagini esplicite non adatte alla visione da parte dei più piccoli.
(Foto: Credit Grantland)
Trey Burke
Con il suo buon gruppo di giovani gli Utah Jazz hanno le potenzialità per essere una squadra con una difesa di primissimo livello costruita intorno a un pazzesco protettore del canestro come Rudy Gobert. Peccato che sull’altro lato del campo i Jazz dispongano di una delle guardie meno capaci di andare a canestro: quando Burke attacca il ferro i lunghi avversari prendono le sembianze di Gobert.
In questa stagione 167 giocatori hanno tentato almeno 200 tiri entro i 2,5 metri di distanza dal canestro; tra questi Burke, con un misero 42%, è quello con la seconda percentuale peggiore. Ma non abbiate paura, tifosi dei Jazz, perché migliorare si può, basta chiedere a Curry, che all’inizio della carriera da vicino non ci prendeva mai, mentre adesso le sue percentuali in area sono ottime.
(Foto: Credit Grantland)
Nerlens Noel
Se i progressi di Noel continueranno a tenere questo ritmo sentiremo parlare di lui ancora per molto tempo. Non c’è dubbio che abbia le qualità per fare la differenza in difesa, ma per essere anche un attaccante efficace deve necessariamente aggiungere il jumper alla sua faretra.
I dati raccolti fino al 6 aprile 2015 ci dicono che 205 giocatori hanno tentato almeno 100 tiri dalla media distanza, e Noel con il 27% è quello con la percentuale di conversione peggiore. Se vuole entrare tra i grandi giocatori della NBA questo dato non può rimanere così.
(Foto: Credit Grantland)
Dion Waiters
Non solo Waiters è tra i peggiori tiratori da 3 della NBA, ma condisce anche questo mucchio di tiri sbagliati con una dose massiccia di tracotanza immotivata e con una difesa inguardabile. Come si fa a non amarlo?
Se cercate Waiters Island su una mappa la troverete proprio nel mezzo del Pacific Proving Grounds, il sito in cui, fra il 1946 e il 1962, gli Stati Uniti d’America hanno testato le proprie armi nucleari. Oggi l’accesso è vietato per chiunque, perché le isole sono troppo contaminate; esattamente come l’arcipelago blu che costeggia l’arco nella mappa di tiro di Waiters.
(Foto: Credit Grantland)
In definitiva pare che ci possa essere solo un Josh Smith. È vero che nessuno tra i quattro giocatori presentati riesce a eguagliare il continuo lancio del mattone di Smith, ma io credo che nei tempi che verranno Waiters ci regalerà grandi soddisfazioni. Perciò se siete dei feticisti dei tiri sbagliati come lo sono io, raggiungetemi a Waiters Island. Avremo tutto lo spazio del mondo.
Traduzione di Giacomo Sauro
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