Gli effetti della trade deadline NBA: intervista tripla a Tranquillo, Mamoli e Pessina
I tre esperti di SkySport analizzano con Sportando il mercato NBA
Gli effetti della trade deadline restano ancora uno dei temi caldi della settimana NBA, ci aiutano ad analizzare tutti gli scambi, e le prospettive delle varie franchigie coinvolte, i massimi esperti di Sky Sport di basket : Flavio Tranquillo, Alessandro Mamoli e Davide Pessina.
Sportando: Partiamo da Phoenix, il valzer del backcourt dei Suns ha forse generato tanta dell’attività dell’ultimo giorno di mercato. Come valutate le scelte del front office di Phoenix, sia in termini di scambi che di situazione salariale?
Tranquillo: “Non dare 80 milioni a Dragic, detto da un ammiratore del giocatore, è logico. Idem non tenere un Thomas che vuole essere titolare a pieno titolo e non può esserlo nella squadra di Bledsoe. Però a breve l’effetto terremoto sarà negativo”.
Mamoli: “Necessarie. Dragic aveva fatto capire che non sarebbe rimasto. Alla fine si ritrovano con una solida Point Guard che può garantire alla squadra un livello da playoff. Forse non da quest’ anno. Comunque è in scadenza di contratto. L’ anno prossimo avranno spazio salariale, ma è Phoenix, non New York o Los Angeles, portare giocatori di alto livello non sarà facilissimo”.
Pessina: “Nel momento in cui Dragic ha reso pubblica la sua intenzione di non rifirmare con i suns quest'estate, Phoenix non ha potuto fare altro che scambiarlo per portare a casa qualcosa. Sono arrivati Danny Granger, John Salmons e 2 prime scelte (2017 e 2019), non tantissimo ma vista la situazione neanche così poco, specialmente le 2 prime scelte. A questo punto hanno fatto pulizia, via gli scontenti Thomas e Plumlee e preso Brandon Knight,giocatore interessante ma restricted free agent a giugno. Avranno spazio salariale in estate e scelte per il futuro ma l'impressione è che la situazione Dragic li abbia presi un po' alla sprovvista e questo rallenti il progetto che sembrava così ben avviato l'anno scorso”.
Sportando: Grandi cambiamenti anche a Miami, l’arrivo di Dragic e la rinuncia ancora a qualche scelta. Come giudicate le mosse di Riley, è lui il vero vincente dopo la deadline, nonostante la tegola Bosh?
Tranquillo: “Non direi il vero vincente, ma ha messo un punto fermo sul futuro. E lo stipendio di Dragic nella prossima NBA sarà “normale”.
Mamoli: “Dragic aveva chiaramente fatto capire che la “grande città” era tra le destinazioni preferite. Ho qualche dubbio sulla convivenza con Wade ma per il post LeBron è senza dubbio un upgrade”.
Pessina: “Riley ha portato a casa Dragic a un prezzo tutto sommato accettabile, creando un quintetto molto competitivo, specialmente ad est (senza Bosh cambia tutto però). Per valutare fino in fondo questa trade bisogna però aspettare quest'estate e vedere se Dragic, free agent, firmerà con Miami o da qualche alta parte”.
Sportando: Portland prova a completare un super quintetto aggiungendo Afflalo, il tassello che mancava per farla diventare davvero competitiva per arrivare sino in fondo ad Ovest.
Tranquillo: “Non credo che Afflalo significhi arrivare in fondo di per sé, ma certo dà profondità a un roster corto. Attenzione però a Matthews, che perde minuti e peso specifico, e per il suo modo di giocare convivere con i dubbi non è facile”.
Mamoli: “Il reparto guardie di Portland a me sembrava già abbastanza competitivo evidentemente loro pensavano di dover aggiungere un pezzo, direi soprattutto per la metà campo difensiva e per avere un tiratore in più sul perimetro. Portland deve funzionare quest’ anno altrimenti alcuni giocatori in scadenza di contratto potrebbero trasferirsi altrove”.
Pessina: “Afflalo in uscita dalla panchina è un;ottima mossa per Portland, aggiunge pericolosità al secondo quintetto ed è una buona polizza assicurativa alla brutta stagione di Batum.
Sportando: Poche mosse per Nets e Knicks, quali le prospettive future per le due franchigie della grande Mela?
Tranquillo: “Sempre quelle, convincere un big a venire. Il resto è acqua pestata”.
Mamoli: “Non facile, anzi. Almeno i Knicks ripartono da Carmelo. I Nets dopo la fallimentare gestione Prokorov dovranno smantellare completamente. Scelte giuste al Draft e qualche Big attratto dai soldi e dalla grande Mela. Non vedo però riprese imminenti a meno che ci siano Durant o LeBron nei prossimi Draft ma non ne vedo …. “.
Pessina: “Fosche. New York avrà spazio salariale ma non so quale free agent di primo piano avrà voglia di infilarsi in una situazione cosi difficile. Brooklyn, se possibile, mi sembra messa peggio, con in più le voci che circolano della messa in vendita delle quote di maggioranza del club in possesso di Prokhorov”.
Sportando: Operazione rebuilding: le differenti strategie di Celtics e Sixers, tantissime scelte per Boston e molto spazio salariale per Phila quali a vostro parere anche in questo gli scenari possibili per la prossima stagione?
Tranquillo: “Sixers capitolo a parte, le loro valutazioni sono diverse da quelle degli altri. Io tifo per le analytics e le novità, ma senza pallacanestro non si va da nessuna parte. Boston finora direi bene, ora bisogna raccogliere, e soprattutto pescare con una di quelle 1300 prime scelte un pezzo importante. Il che non è sempre facile anche se sei bravo, come nel caso”.
Mamoli: “Phila mi piacerebbe vederla con tutti i giocatori in campo a cominciare da Embiid. La tecnica Borlotti del “perdere e perderemo” comincia a suscitare qualche perplessità al terzo anno. Boston ripartirà dal Draft avendo ceduto tutti i giocatori di riferimento. All’interno del gruppo attuale cercherà di riconoscere i giocatori con cui ripartire ma senza Big o All Star non vai lontano. Sulla maglia c’ è scritto sempre Boston Celtics e sul soffitto ci sono 17 stendardi… Vediamo quanta pazienza avranno i tifosi. Nel post Larry Bird ne hanno avuta e alla fine sono stati premiati col titolo del 2008”.
Pessina: “Boston ha un miliardo di scelte(utilissime eventualmente anche in caso di scambi futuri), un ottimo allenatore e un piano di massima che sembra seguire con coerenza. Credo che in tempo relativamente breve tornerà ad essere competitiva. Philadelphia invece mi sembra ancora lontana, ha molte scelte e spazio salariale enorme ma nessun piano se non quello,appunto, di accumulare scelte e spazio salariale. Prima o poi però bisogna iniziare a mettere delle basi, altrimenti l’attesa si fa eterna”.
Sportando: A fari spenti OKC rientra in piena corsa per i playoff e strappa due cambi molto utili come Kanter e DJ Augustin, un altro capolavoro di Sam Presti?
Tranquillo: “Mmmm. Diciamo due giocatori che sul breve possono dare una mano. Non mi stupirei se i Thunder facessero un gran playoff e neppure se vincessero il titolo. Ma a medio-lungo la cultura dei Waiters, Kanter e Augustin non mi pare quella originale della Ditta”.
Mamoli: “Si, ma la stagione di OKC dipenderà dalle condizioni fisiche di Durant e da quanto Westbrook riuscirà a giocare sotto controllo nei playoff. Con la partenza di Perkins hanno perso uno che bilanciava e gestiva i malumori dello spogliatoio. Ora sono definitivamente nelle mani di Westbrook. Se funziona fino alla fine, con Durant integro, potenzialmente sono la miglior squadra della Western Conference. Io però a Russell toglierei 2 cilindri e 10 cavalli per vedere l’ effetto che fa”.
Pessina: “Ha allungato la panchina, mandato via un giocatore scontento (Jackson) e preso un lungo interessante, però il piede di Durant è una grossa preoccupazione. Passa tutto da lì”.
Sportando: Una vostra valutazione complessiva degli scambi ed il vostro colpo di mercato più sottovalutato, e suggestivo, in prospettiva.
Tranquillo: “Sottovalutato KJ Mc Daniels, suggestivo Garnett per il rispetto che gli si deve”.
Mamoli: “Non vedo uno scambio che possa cambiare così tanto gli equilibri, almeno ad alto livello, ma le ultime ore sono state una rumba. Un anticipo dei fuochi d’ artificio che mi aspetto al termine della stagione 2015/16. Tra nuovo contratto televisivo, aumento del Cap, rischio lockout e free agents di lusso sul mercato, aspettiamoci il Capodanno Cinese”.
Pessina: “Il ritorno di Garnett a Minnesota, tecnicamente sposta poco ma romanticamente è una gran cosa”.
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