NBA on fire: George Hill
Indiana è tra le squadre in lotta per gli ultimi posti playoffs nella Eastern Conference

Nelle ultime due stagioni i Pacers sono riusciti a salire al livello delle migliori squadre della Eastern cavalcando oltremodo lo starting-five.
Hill, George, Stephenson, West e Hibbert tra 2012 e 2014 hanno giocato circa 2700 minuti di regular season insieme, più di qualunque altra 'five-man-unit' nello stesso periodo.
Durante la offseason è cambiato tutto, Born Ready è volato a Charlotte e Paul George è stato fermato da un tremendo infortunio.
In una situazione simile diversi team avrebbero optato per una stagione di 'tanking', ma non Bird e Vogel, che da subito hanno promesso battaglia.
Il conto con gli infortuni però non era ancora stato saldato, a turno è toccato praticamente a tutti saltare qualche partita, a partire da George Hill.
Il playmaker ex Spurs è riuscito a partecipare ad appena 11 partite fino ad ora, e nelle 6 vittorie ha viaggiato con medie di 15.3 punti, 4 rimbalzi e 3.5 assist, tirando il 54% dal campo, il 40% da tre ed il 69% dalla lunetta.
Molto discusso lo scorso anno per via della sua scarsa aggressività in attacco, Hill ha saputo riconoscere le nuove necessità del team, ed è tornato ad attaccare l'area con più continuità -praticamente raddoppiato USG% (da 14.8 a 27.4) e punti segnati sui 36 minuti (da 11.6 a 22.7)-.
Nella vittoria di ieri sui Pistons ha chiuso con 20 punti e 6 assist in 25 minuti, contro i Raptors ha anche messo dentro il canestro decisivo....
I Pacers restano una squadra di natura difensiva, che protegge alla morte il proprio canestro (tra le prime quattro NBA sia per numero di tiri subìti che per percentuale concessa nella restricted area, con il solito Hibbert a spegnere la luce...) e spinge gli avversari a prendere tiri a più bassa percentuale. D'altronde quando hai uno dei roster con meno talento puro della lega la strada per cercare di essere competitivi è quasi obbligatoria...
Grazie a Hill le cose sono andate decisamente meglio, nei 107 minuti in cui è stato schierato insieme ai due big man titolari il team ha fatto registrare un net rating di +24.7, concedendo appena 94.2 punti ogni 100 possessi.
C'è da scommettere che le tenteranno tutte per cercare di agguantare un posto ai playoff ed allungare la stagione, motivati anche dal possibile ritorno di Paul George.
Pensando a lungo termine probabilmente farebbe più comodo finire in lottery, ma a Indiana non si ragiona così...