NBA Focus: Gorgui Dieng e la costruzione del tiro dalla media
Il centro dei Timberwolves si sta allontanando da canestro un poco alla volta. L'obiettivo dichiarato del coach è farlo coesistere con Pekovic per coprire la voragine lasciata da Kevin Love
Quando Flip Saunders la scorsa estate prese il timone dei Minnesota Timberwolves, in una delle prime sue conferenze stampa si dedicò al problema del tema “esubero di centri nel roster”. Sostenne però contro diversi pareri esperti, che Gorgui Dieng e Nikola Pekovic sarebbero potuti coesistere sul parquet nel medesimo momento.
L'idea di fabbricare un Dieng formato ala grande alla Ibaka è stato il tema centrale di tutta la stagione dei Timberwolves, che però è dovuto cozzare inevitabilmente con l'impossibilità di mettere in pratica i dettami del coach.
Quello che Saunders avrebbe voluto provare è appunto Gorgui Dieng tenuto più lontano da canestro, con Pekovic dentro l'area. Progetto che per ora non è mai decollato, perchè è da oltre un anno che i due non riescono a giocare assieme per via degli infortuni del montenegrino, ma il rientro del centrone titolare a pieno regime darà il là al primo vero esperimento.
Quello che però sta nascendo in modo netto è la sensazione costante che Gorgui si stia trasformando nella power-forward del futuro per i Timberwolves, pur non avendolo pressoché mai visto giocare con il centrone europeo, almeno fino a questo momento.
Il lavoro su cui si è concentrato Flip e il suo staff (aveva iniziato lo scorso anno Jack Sikma, ma poi è stato rilasciato) è quello della creazione del tiro dalla media distanza, l'assoluta imprescindibile arma tattica che una vera power-forward deve avere.
Al college coach Pitino lo adoperava quasi esclusivamente da pivot, anche perché i suoi muscoli e la sua protezza come rim protector si potevano considerare una delle armi tattiche che poi portarono i Cardinals al titolo NCAA.
Ora Gorgui Dieng conserverà sempre la sua istintiva tendenza a proteggere il ferro, ma dalla parte offensiva del parquet il suo stile di gioco sta cambiando molto. Lo stile di gioco Adelmaniano dell'anno passato non favoriva i suoi isolamenti, limitandosi a sfruttarlo come giocatore di verticalità e tempismo a rimbalzo; con Flip Saunders le cose stanno lentamente ma radicalmente cambiando.
Adelman considerava (erroneamente) inaffidabile il suo tiro dalla media, e nonostante i numeri non gli dessero ragione, piuttosto che rischiarlo dalla media distanza preferiva che quel genere di conclusioni spettassero a Kevin Love e Dante Cunningham.
Lo scorso anno infatti Gorgui Dieng prendeva oltre il 50% delle sue conclusioni a meno di un metro dal ferro, il 27.9% fino a 3 metri dal ferro e solo l'11% in una distanza compresa tra i 3 e i 4.5 metri.
La percentuale con cui convertiva tutto questo era: 52%, raggiunta però su una media complessiva di appena 22 tiri su 60 gare giocate, in sostanza poco più di un tentativo ogni tre gare dalla media.
Quest'anno invece la sua percentuale di tiri da una distanza compresa tra 3 e 4.5 metri è salito al 20.5%, passando a una soluzione su cinque dalla media lunghezza. A confortare questa nuova idea offensiva di Flip Saunders e staff c'è l'aumento dei punti per possesso, che passano da 1.02 a 1.13. Sembra quasi un controsenso, ma più soluzioni il senegalese prende lontano dal ferro, più la sua efficacia aumenta (sotto canestro la differenza è minima: 61.9 lo scorso anno, 64.2 quest'anno).
La Shotchart qui in alto fa notare la sua sezione di tiro per la stagione corrente e dà pienamente ragione alla scelta del nuovo coach; Dieng converte con il 55% nella distanza di cui si sta parlando, avendo mandato a bersaglio 32 dei 59 tiri presi, in sostanza una soluzione ampiamente affidabile.
Lo scorso anno 0.32 tentativi dalla media a partita, quest'anno 1.44, un aumento del 450% nelle soluzioni da quella distanza, l'inizio del cambiamento di ruolo.
Ricevere palloni in post, quasi sempre spalle a canestro è la principale situazione offensiva che il coach degli Wolves sta cercando per metterlo nelle ideali condizioni per far male. Dal post Dieng però ha ancora diverse lacune, tra le quali quella di non essere sempre efficacissimo nel passaggio, pratica nella quale comunque è in crescita nelle ultime settimane.
Lo schema su cui lavora Flip per renderlo più performante si gioca con Andrew Wiggins a fare un taglio centrale, una sorta di triangolo d'attacco che sta aumentando l'efficacia di entrambi dal punto di vista offensivo: Wiggins è arrivato nel mese di gennaio al 50.2% da due punti, mentre Dieng è cresciuto in assist sui 100 possessi da 2.4 a 3.7. In assenza di Ricky Rubio e data la scarsa propensione delle combo a disposizione alla creazione del gioco, è lui il designato per inventare soluzioni comode per i compagni, secondo questo rudimentale schema.
Certo ci sono anche i lati negativi, ma dato il record 7-34, che prelude ad un'altra stagione di tank selvaggio, si può permettere di sbagliare per apprendere. Così Gorgui nella stagione in corso ha commesso ben 17 palle perse in 41 gare disputate su tentativo di assist, contro le sole 9 in 60 gare dell'anno passato. Un deciso cambio di strategia offensiva, che però porta il suo rapporto assist/palle perse da 0.72 a ben 1.32, un aumento molto consistente se si considera il ruolo in cui gioca e le sue stesse caratteristiche.
Dieng sta viaggiando questa stagione a 9.9 punti, 8.2 rimbalzi, 2.2 assist, 1 rubata e 1.8 stoppate a gara. Impressiona inoltre il miglioramento dalla linea del tiro libero: 80.4% contro il 63.4% dello scorso anno.
Flip Saunders e il suo staff stanno facendo un lavoro enorme sul suo bagaglio tecnico (ha ruotato con lui in campo ben 25 quintetti diversi per cercare quello ideale), ma il suo spostamento da ala grande è appena cominciato. Con il rientro di Pekovic avrà finalmente occasione di poter giocare dei minuti da ala forte (quest'anno per ora appena l'1% dei minuti giocati è stato da numero 4, contro lo 0% dello scorso anno).
Oltre a tutto questo rimane il resto: Gorgui si classifica ad oggi quinto in numero di rimbalzi offensivi catturati, ottavo in stoppate per gara, nono in numero di stoppate complessive rifilate.
Minnesota ha perso Kevin Love, avrà la early termination contract su Thaddeus Young e ha Anthony Bennett lontanissimo dall'essere uno starter affidabile. Cresce in modo esponenziale la sensazione che sarà proprio Dieng l'ala grande del futuro nelle twin cities.