NBA on fire: Klay Thompson
Il gemello di Stephen Curry sta dimostrando sul campo di meritare un posto nella partita delle stelle.
Il dominio di Golden State in questa prima metà di regular season è quasi imbarazzante. Il team di Steve Kerr non ha ancora perso contro squadre della Eastern Conference, è primo nella lega in una serie impressionante di statistiche, a partire dalla percentuale di tiri dal campo segnati(48%) e di quelli concessi agli avversari (42%).
Per cogliere meglio l'incredibile rendimento di Curry e compagni, basta dare uno sguardo ai dati dei tre lineups più utilizzati da coach Kerr:
(il 74.8% di canestri segnati su assist non è un errore eh...)
Neanche l'assenza di Bogut ha frenato la loro ascesa, a Gennaio viaggiano con 117.4 punti segnati ogni 100 possessi, con il 68% dei canestri segnati su assist. Una giostra sempre in movimento, e chiunque sale (ad esempio Justin Holiday, in rotazione come 3 and D nell'ultimo periodo) riesce a dare il suo contributo:
In tutto questo anche Klay Thompson ha alzato ulteriormente il livello del suo gioco, in una sorta di rush finale per conquistare un posto all'All Star Game:
Nel nuovo anno Klay segna 23.9 punti a partita, con il 53% dal campo, il 51% da tre e l'86% ai liberi.
Abbiamo già parlato della sua evoluzione da super-tiratore a super-scorer,vale la pena però menzionare un altro dato utile: nel 2013/14 ha preso il 58% dei suoi tiri totali senza palleggiare (da classico tiratore), quest'anno è sceso al 46%. Per un cecchino del genere, imparare a sfruttare a suo favore l'intenzione della difesa di togliergli il tiro, fa veramente tutta la differenza del mondo...
A Gennaio viaggia con il 70% nei tiri entro i 10 piedi, ed ha segnato 25 delle 36 triple 'uncontested' tentate....
Probabilmente è lui il singolo giocatore che più ha beneficiato degli spazi aperti dalla presenza di Draymond Green.
Merita decisamente di debuttare nella partita delle stelle.