NBA on fire: Jusuf Nurkic
Il big man bosniaco riuscirà ad impensierire Andrew Wiggins nella corsa al rookie dell'anno?

In molti hanno letto la trade che ha mandato Mozgov ai Cavs come un segnale di resa da parte dei Nuggets, del tipo 'i playoff sono ormai un miraggio, non ci rimane che massimizzare i nostri asset e pensare al futuro'.
Certo, l'offerta dei Cavs era quasi impossibile da rifiutare in ogni caso, e Denver ha fatto più che bene ad accettarla. Le prime scelte - se ben usate - hanno un notevole valore, ed infatti sono sempre meno le squadre disposte a privarsene a cuor leggero.
Ma qui il punto è un altro, siamo sicuri che i Nuggets siano usciti così indeboliti da questo scambio?
Mozgov è un centro discreto ma non uno che sposta, ed al suo posto il grosso dei minuti dovrebbe andare al ventenne bosniaco Jusuf Nurkic, fino ad ora una delle poche note liete della stagione in Colorado.
Nelle ultime 6 il bosniaco viaggia a 10.5 punti, 7.7 rimbalzi, 1.3 recuperi e 3.2 stoppate, con un plus/minus medio di +10.5.
Non sono exploit isolati, quando ha avuto spazio ha sempre dato un contributo, è primo con 19.8 di PER tra i rookie - minimo 60 minuti giocati-, ed è già un fattore a rimbalzo sui due lati del campo.
Sono veramente pochi i rookies che si sono imposti fin da subito come rimbalzisti.
E nessuno di questi aveva il talento ed anche la faccia tosta di Nurkic:
Con lui in campo i Nuggets hanno un net rating di +9.3 concesso appena 94.8 punti ogni 100 possessi, con gli avversari limitati al 39% al tiro (tutti migliori dati di squadra, e non sono gli unici....). Giusto dire che sono numeri ottenuti in buona parte giocando contro le second unit avversarie, ma ci sono anche altri dati che testimoniano del suo positivo impatto. Ad esempio, in 132 minuti giocati con Lawson e Afflalo Denver ha un net rating di 21.6, concedendo solo 93 punti ogni 100 possessi.
Sui 36 minuti le sue medie parlano di qualcosa come 17.6 punti, 13.1 rimbalzi e 3.3 stoppate, ma anche di 3.1 perse e 7.6 (!!!) falli. Ovviamente dovrà passare ancora tanta acqua sotto i ponti prima che il bosniaco impari a gestire ogni aspetto del proprio gioco, ma la base da cui parte è decisamente notevole.
E una seconda parte di stagione da titolare accellererà il suo processo di crescita.