NBA on fire: Marc Gasol
Il big man spagnolo sarà tra i Free Agent più ambiti della prossima offseason
Dopo il 107-91 rifilato ai Clippers, Memphis è in testa alla Western Conference con 12 vittorie in 14 partite. Questa partenza lampo ha sorpreso tutti, ma in realtà è dallo scorso Gennaio che i Grizzlies stanno macinando gli avversari, precisamente dal ritorno sul parquet di Marc Gasol.
Ed è proprio la crescita offensiva del big man spagnolo la 'novità' di quest'inizio di regular season:
Nelle ultime tre l'ex Defensive player of the year ha realizzato ben 84 punti (60% da due, 76% ai liberi), e per la prima volta in carriera è vicino ai 20 punti di media-partita.
Lo scorso anno era di fatto la terza opzione offensiva dietro Z-BO e Mike Conley con un USG% di 22.3, ora invece è salito al 25.8% ed è primo davanti ai due amigos. Gasol, oltre ad essere più aggressivo nel cercare la propria conclusione, ha anche migliorato leggermente le percentuali dal campo, di solito capita il contrario....
Ora, se c'è un matchup favorevole, cerca più spesso la conclusione, anche mettendo più spesso palla a terra (per player tracking lo scorso anno prendeva il 71.8% dei suoi tiri senza palleggiare, quest'anno invece è sceso al 64%):
Il suo regno resta il gomito, zona del campo nel quale da due stagioni è primo NBA con oltre 14 tocchi a partita. Da lì può tirare, ma ha anche mani ottime per servire il tagliante, ribaltare il lato o sviluppare l'ormai celebre 'alto-basso' con Randolph.
Doc Rivers ha scelto di mandare sulle sue piste DeAndre Jordan, e, come tanti altri, ha scelto di concedergli il tiro dalla media. Gasol ha risposto segnando 7 degli 11 'unguarded shots' tentati, e battendolo anche in uno contro uno:
Marc è uno dei pochi giocatori contro cui non paga questa scelta, ma la maggior parte degli avversari continua a dargli spazio.
Per NBA Savant è di oltre 1.2 metri la distanza media del difensore sulle sue conclusioni, uno dei valori più alti tra i centri puri, superato solo da specialisti nel tiro dalla media, gente come Al Horford e Chris Bosh.
Quando un ex DPOY, per di più con quelle doti da passatore, riesce anche a rendere al meglio come prima opzione offensiva, il risultato non può che essere positivo....Magari non da MVP, ma certamente da All NBA First Team.
Non è un caso se i rumors sul suo futuro sono già iniziati da un pezzo, a mezzanotte e un minuto del primo Luglio 2015 sotto casa Gasol ci sarà la fila...