NBA on fire: Perry Jones III
L'ala di OKC mostra tutto il suo talento nella sconfitta contro i Clippers
Normalmente su NBA on fire scegliamo di mettere in evidenza la prestazione di un giocatore che riesce a portare a casa la vittoria, ma oggi faremo una piccola eccezione...
Sì, perchè il Perry Jones visto contro i Clippers potrebbe in qualche modo salvare la stagione dei Thunder, letteralmente falcidiati dagli infortuni.
da NBA.com
32 punti, 7 rimbalzi e 3 assist, tirando 7 su 11 da due, 3 su 6 da tre e 9 su 11 ai liberi, con +3 di plus/minus.
I suoi 10 canestri sono frutto di coordinazione, equilibrio e talento mostruosi, quasi innaturali per uno della sua altezza.
Fin dal liceo Jones era considerato un prospetto super-futuribile, ma con limiti cartteriali, senza il classico 'killer instinct', quella fame e quella voglia di emergere che hanno solo i migliori.
Dopo due stagioni senza grossi acuti a Baylor, ha avuto la fortuna di esser scelto dalla franchigia che più di tutte punta sullo sviluppo e la crescita dei propri giovani.
Il potenziale è di altissimo livello su entrambi i lati del campo, il futuro ci dirà se la prova di ieri è solo un exploit isolato, oppure la prima di una lunga serie.
Con KD e Westbrook fuori, OKC rischia seriamente di perdere troppo terreno, e nella Western Conference non è così semplice rimontare.
-I Clippers hanno chiaramente un 'buco' nello spot di ala piccola, dove il solo Matt Barnes non può bastare, e Chris Douglas-Roberts non è certo un mastino nella sua metà campo. Doc potrebbe anche decidere di puntare su un assetto small, con Paul, Redick e Crawford insieme, per sfruttare al massimo le doti balistiche dei tre. Lo scorso anno non è stato possibile a causa degli infortuni.
Pillole
-Dallas mostra il meglio del suo arsenale offensivo con un primo tempo stellare, chiuso sul 67-44 tirando il 59% dal campo e concedendo il 38% ai giovani Jazz. Ben 7 gli atleti in doppia cifra, con una doppia-doppia di Al-Farouq Aminu (16+10, 6 su 7 dal campo, 3 su 4 ai liberi) in 19 minuti. L'ala ex Pelicans e Clippers è stato regolarmente tra le migliori small forwards sotto i tabelloni nelle ultime due stagioni, ed è un gran colpo al minimo salariale
-Utah da questa annata ha tanto da guadagnare, anche perchè finalmente i giovani giocano insieme....Lo starting-five di ieri ha giocato appena 123 minuti (-4.8 di net rating, neanche malaccio in quel contesto) in tutta la scorsa stagione....e dalla panchina gli unici 'veterani' sono Trevor Booker e Steve Novak. 8 rimbalzi in 12 minuti per Rudy Gobert, il big man francese misteriosamente scivolato alla fine del primo giro nel draft 2013...
-John Wall mostra ad Elfrid Payton la differenza tra la Sun Belt e la NBA con una prova da 30 punti, 5 rimbalzi, 12 assist e 2 recuperi. Senza Bradley Beal la presenza di Nene è fondamentale più del solito. Orlando resta al palo ma può consolarsi con la certezza Vucevic e i 43 punti con 15 su 22 dal campo della coppia Fournier-Gordon. Quando Oladipo e Frye torneranno a pieno regime i giovani Magic non avranno più alibi, e dovranno dimostrare di che pasta sono fatti...
-Mo Williams e Thaddeus Young hanno iniziato alla grande l'avventura con i T-Wolf. Coach Saunders concede almeno un quarto di gioco a 10 giocatori, e sfrutta le doti realizzative di Kevin Martin dalla panchina. Progetto interessante a dir poco
-per finire la vittoria dei Knicks sui Cavs. Rotazioni lunghe anche per coach Fisher, che ottiene ben 13 assist dal duo Anthony-Smith, gran segnale sulla loro disponibilità nei confronti del nuovo sistema di gioco. Quincy Acy è l'energizer che può servire ad ogni squadra, ieri 8 con 10 rimbalzi in 22 minuti. Per ora Melo sta giocando circa due terzi dei suoi minuti da small forward, soluzione che potrebbe voler dire più minuti per Andrea Bargnani....
-Cleveland è ai lavori in corso, e a questo punto non potrebbe essere altrimenti. Nella Eastern c'è tutto il tempo che serve per trovare il giusto assetto, e non capita spesso che LeBron chiuda con 5 su 15 dal campo 8 perse. Anzi, per essere precisi, è successo una sola volta nella carriera del prescelto, nel lontano 2009....
Chiudiamo con questa perla di Irving