Sportando Power Ranking: Eastern Conference
In vista dell'inizio della prossima regular season NBA cerchiamo di stabilire la griglia di partenza all'interno della Eastern Conference
Con l'avvicinarsi dell'inizio della regular-season NBA, proviamo a stabilire la griglia di partenza della Eastern Conference con il primo Power Ranking di quest'anno. Il livello medio della conference si è alzato rispetto all'anno scorso ma il distacco con la Western sembra ancora piuttosto marcato. Tutti dietro ai Cavs di Lebron, Love ed Irving o ci sarà spazio per qualche sorpresa?
1) Cleveland Cavs (Coach: David Blatt, nuovo)
Negli ultimi anni hanno sbagliato praticamente ogni tipo di decisione che hanno preso, hanno sprecato una grande quantità di scelte al draft...ma poi ritorna Lebron e pulisce tutto. Questa, in soldoni, è la storia recente dei Cleveland Cavs. Gilbert è riuscito a mettere da parte l'astio verso Lebron e il suo addio per Miami e a riportarlo in Ohio, a casa sua. Il merito va anche a Dave Griffin, nuovo GM della franchigia, che ha dimostrato di sapersi muovere molto bene. Non solo è tornato Lebron ma i Cavs sono riusciti a prendere anche Kevin Love dai Timberwolves, cedendo in cambio Andrew Wiggins, la prima scelta del draft di quest'anno, e Anthony Bennett, la prima scelta del draft dell'anno scorso (I Cavs e il draft hanno un rapporto molto particolare, non c'è che dire). In più sono arrivati a Cleveland una schiera di vecchi amici di Lebron come Mike Miller e James Jones e quel mastino difensivo di Shawn Marion, che ha lasciato Dallas per unirsi alla banda. La squadra ha tutto per essere la migliore ad Est. Per il titolo, invece? Bè, per quello ci potrebbe volere un pò più di tempo.
AGGIUNTE: Basterebbe Lebron James....ma è arrivato anche Kevin Love per formare un'altra versione dei Big Three insieme a Kyrie Irving, MVP dell'ultimo All-Star Game e MVP della recente FIBA World Cup. Veterani come Mike Miller e Shawn Marion saranno molto preziosi in uscita dalla panchina e hanno firmato a cifre molto contenute. Haywood, se sta bene, può dare qualche minuto in uscita dalla panchina per proteggere il ferro. Il rookie Joe Harris è un buon tiratore in uscita dai blocchi e potrebbe beneficiare di minuti utili nella rotazione degli esterni.
COSA MANCA: Difesa e protezione del ferro, queste sembrano essere le principali lacune dei Cavs. Manca un lungo davvero in grado di intimidire sotto canestro, la dirigenza ha provato a impostare qualche trade ma finora senza fortuna. Varejao ha dimostrato di essere un buonissimo centro, quando è stato bene fisicamente...cosa che negli ultimi anni è successa raramente e il brasiliano non è più un ragazzino. Blatt dovrà cercare di rimediare a questo difetto, considerando che anche sugli esterni Irving e Waiters non sono necessariamente i migliori difensori in circolazione. Le due guardie dovranno anche cercare di distribuire il pallone in modo completamente diverso dall'anno scorso e smetterla di creare i drammi visti di recente. E' facile pensare che Lebron sarà in grado di mettere tutti d'accordo ma è altrettanto facile pensare che a questa squadra manchi ancora qualcosa per essere veramente da titolo. Certo che sarà divertente guardare i pick and roll James-Love e capire come le difese cercheranno di reagire....se tutto funziona nel modo giusto, auguri vivissimi a tutti gli altri.
2) Chicago Bulls (Coach: Tom Thibodeau, confermato)
I Bulls hanno deciso di muoversi in questa off-season e lo hanno fatto alla grande. Finalmente amnistiato Carlos Boozer, che era ormai diventato un peso per la squadra, i Bulls hanno avuto lo spazio salariale necessario per poter mettere sotto contratto sia Pau Gasol che Nikola Mirotic. Due aggiunte davvero importanti che rendono il reparto lunghi dei Bulls uno dei più completi e intriganti della lega, considerando che in uscita dalla panchina ci sarebbe anche Taj Gibson, giocatore sempre in grado di portare energia e consistenza alla squadra. Rose ritornerà, al Mondiale non ha di certo entusiasmato ma se esiste un giocatore che conosce perfettamente quali sono le aspettative nei suoi confronti e vuole mantenerle a tutti i costi, bè quello è sicuramente Derrick Rose. A livello qualitativo i Bulls sono sicuramente la squadra che ha maggiori possibilità di giocarsela con i Cavs di Lebron James.
AGGIUNTE: Abbiamo già parlato di Gasol e Mirotic, il catalano è tutt'altro che un giocatore finito e con delle nuove motivazioni e un lungo come Noah vicino potrebbe formare una coppia sensazionale. Mirotic sarà alla sua prima stagione NBA e siamo curiosi di capire quanto spazio gli concederà Thibodeau ma il lungo ex Real ha già dimostrato in Europa di avere un potenziale notevole. Aaron Brooks è una garanzia, soprattutto nel caso in cui Rose tornasse ad avere problemi, e come terzo playmaker va più che bene. E' rimasto anche Kirk Hinrich, un'altra garanzia di affidabilità in uscita dalla panchina. Interessante anche la scelta di McDermott al draft, il giocatore uscito da Creighton è un tiratore eccezionale e ha un hype davvero notevole interno a sè ma rimangono dei dubbi su come il suo approccio difensivo possa integrarsi all'interno del sistema di coach Tom Thibodeau.
COSA MANCA: Ovviamente molto, se non tutto, passerà dal recupero di Rose. Rivedremo il giocatore che ha vinto il titolo di MVP qualche stagione fa o la brutta copia vista alla FIBA World Cup? Il resto della squadra lo aspetta a braccia aperte. Jimmy Butler è cresciuto bene e sta diventando sempre più importante, Noah è un all-star, Gasol e Mirotic aggiungono ancora qualità, Thibodeau è uno dei migliori coach in circolazione....manchi solo tu, Derrick. Ah, l'anno scorso i Bulls sono stati il 28esimo attacco di tutta la NBA...ecco, riuscire ad avere un pò più di fluidità offensiva male non farebbe e Thibodeau dovrà lavorare soprattutto su questo, perchè tanto la difesa non si discute nemmeno.
3) Toronto Raptors (Coach: Dwayne Casey, confermato)
L'anno scorso i Raptors sono tornati ai playoffs e quest'anno hanno voglia di riconfermarsi e fare ancora meglio, se è possibile. La squadra è stata riconfermata in blocco e Masai Ujiri si è mosso con grande intelligenza sul mercato, aggiungendo un paio di pedine che daranno ulteriore profondità ad una delle migliori panchine di tutta la NBA. Lowry è stato ri-firmato a delle cifre accettabili, Vazquez e Patterson continueranno ad essere i leader in uscita dalla panchina, e aver portato via da Atlanta Nogueira e Lou Williams in cambio del contratto di Salmons è un mezzo capolavoro. Casey ha fatto un lavoro meraviglioso finora e la squadra ha tutto quello che serve per riconfermarsi ad alti livelli.
AGGIUNTE: Nogueira è un prospetto interessantissimo e potrà dare minuti di riposo importanti a Valenciunas e Johnson, Williams, se ritorna nella migliore condizione, è una combo-guard letale in uscita dalla panchina. Buona anche la firma di Jordan Hamilton a cifre molto contenute. Trattenere sia Vazquez che Patterson è stato molto importante, il livello di profondità della panchina dei Raptors è davvero notevole. Dal draft è arrivata la scommessa Bruno Caboclo, giocatore brasiliano con mezzi fisici e atletici molto interessanti ma che non sembra ancora pronto per poter contribuire in NBA.
COSA MANCA: L'anno scorso i Raptors sono stati l'unica squadra della Eastern Conference ad essere nella top-10 sia difensiva che offensiva di tutta la lega (anche se, oggettivamente, la difesa ha funzionato molto più ad inizio stagione piuttosto che alla fine). La vera chiave sarà riuscire a dare maggiore imprevedibilità all'attacco e cercare di limitare alcune delle forzature di DeRozan e Lowry, che nel finale della scorsa stagione si sono presi fin troppe responsabilità e "hero shots".
4) Washington Wizards (Coach: Randy Wittman, confermato)
Gli Wizards sono stati una delle rivelazioni della scorsa stagione e quest'anno sono chiamati alla conferma. Il nucleo della squadra è rimasto intatto, Ariza è stato rimpiazziato con Paul Pierce, Gortat ha rinnovato il contratto e la panchina è più profonda di quella dell'anno scorso. Coach Wittman ha firmato un'estensione triennale e sembra avere in pugno la situazione. Il backcourt formato da Wall e Beal è uno dei migliori e con maggiori margini di crescita di tutta la lega, le prospettive per fare anche meglio dell'anno scorso ci sono tutte.
AGGIUNTE: L'esperienza e il carisma di Paul Pierce saranno un'arma importantissima per gli Wizards di quest'anno. The Captain and The Truth arriva per rimpiazzare Ariza, finito a Houston. Difensivamente si perde qualcosa ma Pierce è ancora un giocatore in grado di essere decisivo ad alti livelli, anche se dovrà inevitabilmente essere gestito nel corso della regular-season. Nel reparto lunghi le aggiunte di DeJuan Blair e Kris Humphries (a cifre contenute) danno ulteriore profondità al reparto e certo non fanno rimpiangere gli addii di Al Harrington e di Trevor Booker. Confermato anche Drew Gooden, arrivato l'anno scorso a stagione iniziata e in grado di dare un buonissimo impatto sulla squadra.
COSA MANCA: La squadra deve fare dei passi avanti in difesa, l'anno scorso gli Wizards sono stati la 16esima squadra difensiva della lega, non un risultato disastroso ma bisogna fare meglio, se si vuole ambire a qualcosa di più. Se Nenè riuscirà ad essere integro per tutta la stagione, la coppia di lunghi formata da lui e Gortat è una delle più solide in circolazione. Se anche Pierce riuscirà a stare bene per gran parte della stagione, questa per gli Wizards potrebbe essere davvero una stagione ricca di soddisfazioni.
5) Miami Heat (Coach: Erik Spoelstra, confermato)
Lebron ha deciso di tornare a casa e gli Heat hanno dovuto cambiare tutto. Dopo 4 finali in 4 stagioni consecutive, Pat Riley e soci hanno visto crollare la struttura dei Big Three e sono dovuti correre ai ripari. Il lavoro fatto, comunque, è stato buono. Bosh è rimasto, anche se è stato strapagato per fargli continuare la sua esperienza in Florida. Ovviamente, è rimasto anche Wade, insieme ad Haslem e Andersen (anche lui pagato decisamente troppo, considerando soprattutto l'età). Dal mercato free-agent sono arrivate due ottime aggiunte come quelle di Deng e McRoberts e tutta una serie di veterani che andranno a completare le rotazioni (Brown, Granger, Shawne Williams). L'addio di Lebron, ovviamente, inciderà tantissimo e il livello qualitativo della squadra è sicuramente più basso ma Riley e Spoelstra hanno affrontato una situazione di crisi in modo tutto sommato accettabile. Nonostante le critiche ricevute, Spoelstra è un buon allenatore ed è già riuscito a portare ai playoffs gli Heat in situazioni ben peggiori, con una squadra che attorno a Wade aveva il nulla cosmico.
AGGIUNTE: Il pezzo più pregiato è sicuramente Luol Deng. L'ala piccola ex Bulls ha voglia di riscatto dopo un'esperienza tutt'altro che entusiasmante ai Cavs e dopo la vicenda che lo ha visto coinvolto nei commenti razzisti di Danny Ferry. Anche l'arrivo di McRoberts è un'ottima notizia. L'ala forte ex Bobcats non è solo un eccellente tiratore ma un giocatore in grado di contribuire in tante altre piccole cose sul campo, che spesso non finiscono negli scouting report. Dal draft è arrivato soprattutto Shabazz Napier, campione NCAA con UCONN e pupillo di Lebron James....già, peccato che Lebron nel frattempo sia tornato a Cleveland.
COSA MANCA: Lebron? Dove sei? A parte l'ironia...è ovvio che gli Heat non siano più una squadra da titolo con l'addio di Lebron James ma questo non toglie che siano comunque una squadra in grado di poter dire la loro ai playoffs. Wade e Bosh dovranno tornare ad un ruolo più centrale e non da facilitatori per Lebron. Saranno in grado di farlo? Per quanto riguarda Wade, le sue ginocchia saranno in grado di farlo?
6) Charlotte Hornets (Coach: Steve Clifford, confermato)
A Charlotte in Estate hanno provato a strappare Gordon Hayward dai Jazz senza successo ma un furto è avvenuto comunque. Dagli Indiana Pacers, infatti, è arrivato Lance Stephenson aka Born Ready con un triennale da 27 mln di dollari. Un'aggiunta notevole ad una squadra che già nella scorsa stagione aveva mostrato netti segni di miglioramento. Dal draft sono arrivati Noah Vonleh e P.J. Hairston, che daranno ulteriore profondità alla squadra. Clifford ha già dimostrato di essere l'allenatore ideale per questa squadra e le aspettative per la stagione sono sicuramente elevate.
AGGIUNTE: Stephenson è uno dei difensori più energici e aggressivi sul perimetro di tutta la lega, se gestito nel modo giusto, può essere un'aggiunta eccellente per gli Hornets. Marvin Williams giocherà soprattutto come stretch four e darà ulteriori opzioni offensive alla squadra. I due rookies, Vonleh e P.J. Hairston, potranno subito dare una mano alla squadra. Hairston può fornire punti ed energia dalla panchina, Vonleh darà ulteriore solidità al reparto lunghi e ha il potenziale per diventare una seria presenza in post. Brian Roberts, arrivato dai Pelicans, sarà il backup di Kemba Walker.
COSA MANCA: L'addio di McRoberts è pesante ma la squadra si è comunque mossa bene sul mercato. La difesa è solida, il problema sarà migliorare l'attacco, che l'anno scorso è stato il 24esimo della lega. Se Clifford riuscirà a dare maggiore imprevedibilità all'attacco degli Hornets, allora questa squadra potrà togliersi davvero tante soddisfazioni.
7) Brooklyn Nets (Coach: Lionel Hollins, nuovo)
Jason Kidd se ne è andato sbattendo la porta, Lionel Hollins è arrivato in silenzio, due stili diversi. Anche per i Nets non è stata una off-season semplice. Sono andati via Paul Pierce, Shaun Livingston, Andray Blatche e Marcus Thornton è stato spedito a Cleveland in cambio di Karasev e Jack. Per sostituire Pierce si è puntato su Bojan Bogdanovic, che i Nets avevano scelto al draft del 2011. Garnett non ha ancora annunciato il suo ritorno ufficiale ma ci sarà ancora. Il ritorno di Brook Lopez dovrebbe dare maggiore sicurezza sotto canestro, anche se nella scorsa stagione la squadra sembrava funzionare meglio con Plumlee. Hollins sembra essere la scelta giusta per rimpiazzare Kidd, allenatore esperto e pacato che è sempre riuscito a tirare fuori il meglio dalla squadra che aveva a disposizione.
AGGIUNTE: L'aggiunta principale è stata quella di Bogdanovic, che andrà a rimpiazzare Paul Pierce. Dai Cavs sono arrivati Jarrett Jack e Sergey Karasev. Jack potrà dare un maggiore contributo offensivo rispetto a Livingston ma difensivamente il suo apporto difensivo non potrà essere dello stesso livello. Bogdanovic è un tiratore eccellente e uno scorer di livello ma il resto del suo gioco ha bisogno di grossi miglioramenti, soprattutto in termini difensivi e di decision making. Dal draft sono arrivati Markel Brown e Cory Jefferson, che difficilmente avranno molti minuti a disposizione nelle rotazioni.
COSA MANCA: Il vero enigma dei Nets di quest'anno sarà capire quanto Garnett e Kirilenko possano ancora contribuire, soprattutto da un punto di vista difensivo. Un'altra domanda riguarda Lopez: ce la farà a rimanere sano a lungo termine e adattarsi meglio al sistema di gioco di Hollins, visto che pareva un pesce fuor d'acqua in quello di Kidd? Terza e ultima domanda: Deron Williams dopo l'operazione alle caviglie tornerà ad essere quantomeno vicino ai suoi livelli di Utah? Se le risposte a queste domande saranno affermative, buon per Brooklyn. In caso contrario, sarà una luuunga stagione.
8)Atlanta Hawks (Coach: Mike Budenholzer, confermato)
Ad Atlanta è stata una Estate piuttosto complicata. Levenson si è dovuto fare da parte dopo il ritrovamento di una mail razzista e il GM Danny Ferry si è attirato tantissime critiche addosso per un report quantomento rivedibile su Luol Deng, che lo apostrofava come "una persona con un pò di africano in se e un personaggio doppio-giochista e bugiardo". Ecco, non esattamente una off-season che serve ad aumentare la popolarità della tua squadra. Sul mercato, però, gli Hawks hanno fatto un discreto lavoro. Hanno confermato il nucleo della scorsa stagione e hanno aggiunto un paio di pezzi interessanti come Sefolosha e Adreian Payne. Hanno rinnovato il contratto tutti i giocatori più importanti in scadenza (Brand, Mike Scott e Shelvin Mack) e la squadra sembra essere ancora una volta molto solida.
AGGIUNTE: Dal draft è arrivato soprattutto Adreian Payne, lungo uscito da Michigan State e in grado di dare subito un impatto alla squadra. Thabo Sefolosha darà ulteriore solidità nello spot di ala piccola, dove l'anno scorso Carroll ha fatto una stagione da incorniciare. Mike Scott, nonostante le sirene russe, ha rinnovato il contratto e sarà ancora un'arma preziosa per Mike Budenholzer.
COSA MANCA: Gli Hawks sono la classica squadra di sistema dove tutti fanno piuttosto bene il loro dovere ma dove manca un giocatore in grado di essere davvero decisivo nei momenti chiave. Millsap, Horford, Teague, sono tutti buoni giocatori ma nessuno di loro è una superstar e questo alla lunga è una mancanza che si sente, soprattutto a livello di playoffs. La cosa più importante per gli Hawks, adesso, è trovare di nuovo la serenità dell'ambiente dopo le turbolenze dirigenziali che l'hanno attraversata.
9) New York Knicks (Coach: Derek Fisher, nuovo)
A New York adesso comanda Phil Jackson e si spera che lo Zen Master possa riuscire ad invertire la rotta negativa dell'anno scorso. Jackson ha subito messo in panchina un suo pupillo, Derek Fisher, protagonista di mille battaglie ai tempi dei Los Angeles Lakers. Un'altra mossa importante è stata la cessione di Tyson Chandler ai Dallas Mavericks, che ha portato in dote ai Knicks Josè Calderon, la point-guard ideale per giocare la triangle post-offense che vuole Jackson. Nella trade per Chandler, i Knicks sono riusciti a sbarazzarsi anche di Raymond Felton, che definire poco gradito a New York è un eufemismo. Riusciranno questi cambiamenti ad aprire la strada della post-season ai Knicks? La sensazione è che manchi ancora qualcosa e che questa stagione possa essere un anno di transizione prima della free-agency del 2015, quando New York avrà molto più spazio a disposizione per ristrutturare il roster.
AGGIUNTE: Dal draft sono arrivati Cleanthony Early e Thanasis Antetokounmpo. Early potrebbe essere la classica steal of the draft, anche se durante la Summer League non ha entusiasmato e probabilmente dovrà sopportare parecchia panchina. Il greco, invece, verrà parcheggiato in D-League, sperando che il suo processo di crescita possa accelerare. Stoudemire e Bargnani, ovviamente, hanno deciso di rimanere nei loro rispettivi contratti e dalla free-agency è arrivato Jason Smith, che potrebbe rappresentare un'alternativa in uscita dalla panchina. Dalembert, arrivato nella trade dai Mavs, andrà a prendere il posto di Tyson Chandler.
COSA MANCA: E' vero che nelle ultime due stagioni Chandler non è quasi mai sembrato il giocatore decisivo di Dallas o del suo primo anno ai Knicks, ma è anche vero che il lungo era anche l'unico giocatore dei Knicks in grado di proteggere il ferro adeguatamente. Dalembert viene da una discreta stagione ai Mavericks ma, con tutto il rispetto per l'haitiano, il paragone con un Chandler sano non sussiste nemmeno. Shumpert avrà bisogno di fare il salto di qualità e si spera, come al solito, che J.R. Smith possa ricordarsi di accendere il cervello e di capire che può essere un buonissimo giocatore (speranza remota ma uno ci prova comunque). Da capire il tipo di ruolo che avrà Bargnani in questi nuovi Knicks, Jackson si è detto fiducioso che il lungo italiano si possa adattare bene alla triangle offense. Bargnani è in scadenza di contratto, dunque questa stagione sarà molto importante per lui.
10) Indiana Pacers (Coach: Frank Vogel, confermato)
Non è stata certo una off-season da ricordare per la dirigenza dei Pacers. Il primo obiettivo era trattenere Stephenson. Obiettivo fallito visto che il giocatore ha firmato un triennale da 27 mln di dollari con gli Hornets. Un duro colpo da mandare giù ma non quanto vedere l'infortunio di Paul George con Team USA che terrà fuori la stella dei Pacers per tutta la stagione. In un sol colpo, dunque, i due migliori realizzatori della squadra spariscono dalla circolazione. A quel punto i free-agent principali si erano già accasati altrove e i Pacers non avevano comunque chissà quale spazio salariale per muoversi. L'arrivo di Stuckey è più un tappabuco che una reale alternativa a Stephenson, C.J. Miles è un tiratore affidabile e potrà dare il suo contributo ma anche lui non va di certo a migliorare più di tanto la situazione. Roy Hibbert dovrà prendersi molte più responsabilità quest'anno e far capire di poter essere davvero un leader per questa squadra.
AGGIUNTE: C.J. Miles, Damjan Rudez e Rodney Stuckey, materiale non in grado di rimpiazzare adeguatamente le assenze di Stephenson e George. Rudez viene da un Mondiale giocato davvero male e Stuckey non ha certo brillato nella sua esperienza a Detroit, anche se in uscita dalla panchina potrebbe comunque portare punti e un pizzico di energia. Buona, invece, l'aggiunta di C.J. Miles, giocatore esperto e ottimo tiratore che potrà dire la sua.
COSA MANCA: E' banale dire che mancano i due migliori realizzatori della squadra ma è così. Perdere sia George che Stephenson è una mazzata pazzesca per una squadra come i Pacers che già di base non ha un attacco sfavillante. Questa dovrà essere, necessariamente, la stagione di Roy Hibbert. O il lungo diventa davvero protagonista con costanza (e la smette di lamentarsi di non avere abbastanza palloni a disposizione) oppure la squadra potrà comodamente guardarsi la post-season da casa, sul divano.
11) Detroit Pistons (Coach: Stan Van Gundy, nuovo)
Stan Van Gundy è arrivato in Michigan per cercare di sistemare le cose dopo una stagione disastrosa. L'ex coach dei Magic è stato probabilmente la migliore aggiunta di questa off-seasone per i Pistons, perchè i nomi arrivati sul mercato non fanno necessariamente sperare per il meglio. Meeks e Butler dovrebbero aiutare a migliorare le disastrose percentuali nel tiro da tre punti ma la guardia ex Lakers ha firmato a delle cifre che sembrano un pò troppo elevate rispetto al suo reale rendimento. La dirigenza ha dovuto convinvere per tutta l'Estate con la grana Greg Monroe. Non si è riuscito a trovare un accordo sul rinnovo e alla fine il giocatore si è limitato a firmare la qualifying offer, che lo farà diventare free-agent l'anno prossimo. Il frontcourt rimane un grosso problema, è evidente che Smith, Monroe e Drummond non possono giocare insieme, chi si accomoderà in panchina per permettere alla squadra di avere maggiore equilibrio? Un'altra domanda che interessa soprattutto qui in Italia è: che fine farà Datome? Il minutaggio dell'anno scorso è stato molto limitato e quest'anno lo spazio potrebbe essere ancora minore. Ce la farà l'ex capitano della Virtus Roma a strappare qualche minuto in più?
AGGIUNTE: Dal draft è arrivato Spencer Dinwiddie, ottima aggiunta, se recupererà al meglio dall'infortunio. Dalla free-agency sono arrivati D.J. Augustin, che dovrebbe essere il cambio di Jennings, Caron Butler e Jodie Meeks per dare più armi sul perimetro, Cartier Martin per completare le rotazioni e Aaron Gray per....bè, appena lo capisco ve lo faccio sapere.
COSA MANCA: Anche qui il roster sembra proprio mancare di equilibrio e di playmaking. Jennings non è certo il vostro classico costruttore di gioco e la scorsa stagione ha tirato con appena il 33% dal perimetro. Josh Smith è un vero enigma, i Pistons lo hanno firmato con un contratto importante ma è piuttosto evidente che non possa giocare da ala-piccola, soprattutto in un contesto dove sotto canestro ci sono due giocatori come Monroe e Drummond. Monroe è un altro bel problema: farlo sedere in panchina e utilizzarlo con il secondo quintetto o metterlo in mostra per cercare una trade entro la deadline? (La trade rimane comunque improbabile perchè il giocatore dovrebbe rinunciare ai Bird Rights). Sarà interessante vedere se Van Gundy darà maggiore spazio a Caldwell-Pope, che potrebbe rappresentare la vera sorpresa della stagione.
12) Boston Celtics (Coach: Brad Stevens, confermato)
Seconda stagione per Stevens sulla panchina dei Celtics e progetto di rebuilding che cerca di progredire in avanti. Le incertezze, però, rimangono e sono parecchie. Rondo è in scadenza di contratto e il suo futuro è nebuloso, il reparto lunghi rimane uno dei più deboli di tutta la NBA e il numero di esterni, invece, è fin troppo alto. Marcus Smart sembra essere stato scelto per coprirsi le spalle in caso di addio di Rondo e James Young è un giocatore che avrà necessariamente bisogno di modificare il suo stile di gioco per adattarsi al contesto NBA. La sensazione è che ci siano fin troppi giocatori che hanno bisogno di avere la palla in mano per essere davvero efficaci: Rondo, Smart, Young, Thornton, Turner. I playoffs, almeno per il momento, non sembrano un obiettivo credibile, a meno che Rondo non si carichi davvero la squadra sulle spalle.
AGGIUNTE: Bradley è rimasto con un'estensione quadriennale da 32 mln in 4 anni, Tyler Zeller e Marcus Thornton sono arrivati via trade, dalla free-agency l'unica aggiunta degna di nota è stata quella di Evan Turner, che certo non viene da un'esperienza particolarmente positiva con i Pacers.
COSA MANCA: Come detto in precedenza, il reparto lunghi resta piuttosto sguarnito. Olynyk è un buon giocatore in attacco ma difensivamente deve ancora fare tanta strada, Sullinger viene da una stagione non particolarmente soddisfacente e anche Faverani non garantisce di certo grande protezione. L'unico intimidatore è Joel Anthony, che però è gradito il giusto e in attacco è più un peso che altro. Evan Turner è una scommessa bella e buona, anche se difficilmente potrà fare peggio di quanto visto ad Indianapolis.
13) Milwaukee Bucks (Coach: Jason Kidd, nuovo)
A Milwaukee c'è voglia di aria fresca. Nuova proprietà, nuovo coach e talento giovane in quantità. Dal draft è arrivato Jabari Parker, probabilmente il giocatore più pronto ad avere un impatto immediato nella NBA, soprattutto in una squadra che l'anno scorso è riuscita a fare anche peggio dei Sixers. La chiave sarà continuare a far sviluppare ragazzi che hanno dimostrato di poter rappresentare il futuro di questa squadra come Giannis Antetokounmpo e John Henson. Contestualmente, però, ci saranno da recuperare giocatori che sembrano essersi un pò persi come O.J. Mayo e Larry Sanders, reduci da una stagione imbarazzante. L'enigma più grande però è Jason Kidd, il nuovo coach della squadra. Andato via da Brooklyn polemicamente, cercando maggiore autonomia, sbarca a Milwaukee dove però sarà solo il coach e non avrà competenze sul mercato. Ci si chiede quanto ci vorrà prima che Kidd inizi a piantare gli stessi problemi che ha creato a Brooklyn, creando zizzanie non necessarie. In un gruppo così giovane un atteggiamento del genere potrebbe essere letale.
AGGIUNTE: Dal draft sono arrivati Jabari Parker, Damien Inglis e Johnny O'Bryant, via trade dai Clippers è arrivato Jared Dudley e da free-agent sono stati firmati le guardie Jerryd Bayless e Kendall Marshall. Parker sarà il fulcro della squadra, Inglis potrebbe subito trovare dei minuti importanti, Bayless e Marshall arrivano per dare più alternative nel reparto guardie. Tra gli obiettivi di Kidd ci sarebbe quello di trasformare Antetokounmpo in una sorta di point-forward, facendogli gestire l'attacco. Progetto molto intrigante e ambizioso per il quale sarebbe stato reclutato anche Gary Payton, che dovrebbe lavorare a stretto contatto con il greco. La squadra, nel complesso, sembra essere migliorata e le partenze non sono state molto rilevanti (Delfino, Raduljica, Sessions e Adrien)
COSA MANCA: Trovare un equilibrio con tutti questi giovani talenti non sarà semplice, bisognerà cercare di impostare al più presto un sistema offensivo in grado di coinvolgere tutti nel modo giusto e non riducendosi ad appoggiarsi al talento di Parker. Kidd è un coach ancora inesperto ma a Brooklyn ha dimostrato, comunque, di avere delle potenzialità, nonostante i suoi evidenti limiti caratteriali. Da un punto di vista difensivo sarà fondamentale cercare di recuperare Larry Sanders, la cui presenza sotto canestro potrebbe cambiare le prospettive di questa squadra.
14) Orlando Magic (Coach: Jacques Vaughn, confermato)
In Florida si continua a sviluppare il progetto di rebuilding dopo l'addio di Dwight Howard, quest'anno siamo arrivati al terzo capito della gestione di coach Vaughn. C'è una base di giovani molto interessanti (Vucevic, Oladipo, Payton, Harris, Gordon e Harkless) ma la off-season non è stata particolarmente convincente e ha lasciato diversi dubbi sui Magic. Le scelte al draft sono suggestive ma anche molto rischiose: Gordon alla 4 è un azzardo, l'ala forte uscita da Arizona è un prospetto interessantissimo ma forse c'era bisogna di altro e da un punto di vista tecnico non sembra ancora pronto per poter contribuire da subito. Payton è un playmaker molto atipico, braccia lunghissime, difesa asfissiante e atletismo da vendere ma anche lui è ancora da rifinire completamente in attacco e il suo decision making ha bisogno di tempo per elevarsi. La sensazione è che la squadra vivrà un'altra stagione di sviluppo e che non sia ancora pronta per poter ambire a qualcosa in più.
AGGIUNTE: Dal mercato free-agent sono arrivati Frye, Ben Gordon, Willie Green e Luke Ridnour, via trade è arrivato Fournier da Denver. La firma di Ben Gordon sembra più un favore all'agente di Oladipo che altro, Willie Green è un veterano che aggiunge profondità alle rotazioni, stesso dicasi per Ridnour, che con la sua esperienza potrà fornire minuti di respiro ai vari Oladipo e Payton. Il nome importante è Frye, giocatore che ha fatto bene a Phoenix l'anno scorso ma che viaggia verso i 32 anni e ha firmato un contratto piuttosto sostanzioso. L'ex dei Suns è uno dei pochi "stretch four" veri in questa lega e darà sicuramente un buon contributo a livello offensivo ma il dubbio è che possa soffrire l'assenza di una "vera" point-guard in grado di servirlo con efficacia, senza contare che c'è il rischio che si pesti un pò i piedi con Tobias Harris, un altro dei giovani in rampa di lancio dei Magic. Fournier è arrivato per sostituire Afflalo, un'eredità pesante ma il francese è ancora giovane e ha già mostrato discreti sprazzi di talento offensivo. La squadra, ovviamente, sarà nelle mani di Victor Oladipo, che già l'anno scorso ha dimostrato di potersi ricucire addosso il ruolo di leader a tutto tondo.
COSA MANCA: La squadra è ancora molto giovane e in via di sviluppo. Difensivamente con l'arrivo di Payton il perimetro dovrebbe essere protetto meglio, mentre sotto canestro la squadra sembra ancora piuttosto leggera. A Vaughn il compito di migliorare ulteriormente questo gruppo e di evitare che in attacco la palla stazioni troppo nelle mani di Payton e Oladipo.
15) Philadelphia 76ers (Coach: Brett Brown, confermato)
Non c'è molto da dire sui Philadelphia 76ers di quest'anno, sono quasi certamente la peggiore squadra NBA ai blocchi di partenza. L'età media della squadra è bassissima e gran parte del roster non ha neanche il contratto garantito. Come l'anno scorso, Brown dovrà cercare di concentrarsi esclusivamente sullo sviluppo dei giovani come Carter-Williams, Noel e compagnia, sperando contestualmente di evitare nuovi record negativi. Le due prime scelte di quest'anno, Embiid e Saric, non si vedranno in campo quest'anno (Embiid è infortunato e Saric giocherà in Europa per le prossime due stagioni), dal mercato free-agent non è arrivato praticamente niente, se non alcuni giovani non scelti al draft, e Thaddeus Young, che l'anno scorso era stato una delle poche note positive, è andato ai Timberwolves nell'ambito della trade che ha portato Love ai Cavs. Arrivare a 15 vittorie sarebbe già una specie di miracolo.
AGGIUNTE: Noel potrà finalmente giocare e la sua presenza darà sicuramente una mano a migliorare la difesa interna, che l'anno scorso è stata un vero e proprio disastro. Il lungo uscito da Kentucky avrà a disposizione molti minuti e dovrà mostrare di poter essere già un leader per questa squadra. Dalla trade per Young con i Timberwolves sono arrivati Shved e Mbah A Moute, più per i loro contratti in scadenza che per un reale progetto nei loro confronti. L'ala camerunense potrà dare una mano in difesa e sarà prezioso nella gestione di Embiid ma difficilmente potrà essere mai parte del progetto a lungo termine. Shved, invece, potrebbe rivelarsi un'interessante alternativa a Carter-Williams in cabina di regia. Viene da un'annata dove ha giocato poco e cerca riscatto, i Sixers sono l'opportunità giusta per lui. I rookies come McDaniels e Jerami Grant avranno subito a disposizione tanti minuti, soprattutto McDaniels è molto atteso e potrebbe rivelarsi una steal notevole. Eccellente difensore, atleta di livello superiore e stoppatore illegale per la sua taglia, non ha ancora mostrato grande continuità nel tiro perimetrale ma ha tempo per migliorare e diventare un prezioso giocatore di rotazione per questi giovani Sixers.
COSA MANCA: Praticamente tutto. Il roster è infarcito di rookies e giocatori al secondo anno, non ci sono tiratori puri in squadra (fatta eccezione per Richardson che rientra da un lunghissimo infortunio e per Thompson, che l'anno scorso è stato il migliore per percentuale da tre di tutti i rookies) e sotto canestro la squadra è piuttosto leggera. Difensivamente parlando ci sarà da lavorare tantissimo per migliorare la situazione disastrosa dell'anno scorso, mentre in attacco si continuerà a correre tanto, come vuole Brown. Carter-Williams dovrà prendersi la squadra sulle spalle e mostrare dei progressi, soprattutto dal punto di vista delle percentuali dal campo.
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