Grantland pubblica una serie di report sui giocatori NBA
Ecco alcuni report da parte di ex compagni di squadra ed ex componenti dello staff di Lakers, Rockets, Bobcats, Bulls, Knicks e Pacers
Dopo lo scandalo venuto a galla in quel di Atlanta, in molti si sono iniziati a chiedere le reali qualità di molti scout NBA e su come vengano stilati i report sui giocatori.
Grantland, noto portale sportivo americano, è riuscito ad ottenere una serie di report su alcune star NBA attraverso fonti anonime, ve li riportiamo di seguito.
Un ex giocatore dei Rockets parla di James Harden:
James è un bravissimo ragazzo, è molto divertente uscire con lui. Mi faceva un sacco di complimenti sui miei jeans. Mi ricordo che a volte uscivamo e rimanevamo fuori fino anche alle 5 del mattino, anche prima di una partita. L'ho visto mettere 30 punti senza troppi sforzi dopo essersi svegliato alle 5 del pomeriggo ed essere stato tutta la notte in giro. Per quanto riguarda la sua difesa, mi ha detto che a volte si mette a pensare ad altre cose, tipo teorie su Game of Thrones o piani su che cosa fare dopo la partita, e quindi smette di pensare per un attimo e si perde i giocatori. A volte sembrava come se si esaurissero le batterie del joypad della Playstation, è come se si scollegasse letteralmente dal gioco. Una volta ho provato a chiedergli che problema c'era con la sua difesa ma lui si è messo a guardare nel vuoto e qualche secondo dopo mi ha detto: 'Che hai detto?', io gli ho risposto: 'Qual è il problema con la tua difesa?'. A quel punto, però, Jeremy Lin venne a sedersi su uno dei cuscini di Dwight Howard e James iniziò a guardarli e non mi rispose, quindi non ho mai ottenuto una risposta sull'argomento.
Un ex componente dello staff dei Lakers dal 2006 al 2014 parla di Kobe Bryant:
Per Kobe il suo gioco è una ossessione, letteralmente. Per lui ruota tutto attorno a se stesso e alle sue capacità. E' il giocatore che lavora di più in allenamento, non ho mai visto nessuno lavorare come lui. E' una specie di sociopatico del basket, era talmente concentrato su se stesso che la maggior parte delle volte non conosceva neanche il nome dei compagni. Ha continuato a chiamare Pau Gasol Paul fino a quando non hanno vinto l'anello, chiamava Lamar "Larry". Si ricordava solo di Fisher ma il problema era che chiamava tutte le point-guard "Fish". Aveva l'abitudine di far vestire e preparare Smush Parker nel ripostiglio delle scope, quando gli ho chiesto il perchè lui mi ha risposto: 'Così Fish si può abituare alle cose che utilizzerà l'anno prossimo quando diventerà un inserviente'. In fin dei conti aveva ragione su questo. Mi ricordo una volta quando Kobe diede l'anello a sua moglie Vanessa per paura che lei lo potesse lasciare, Smush nello spogliatoio lo stava un pò prendendo in giro su questa storia dell'anello e ad un certo punto Kobe gli disse: Fish! Stai zitto e vai nel tuo ripostiglio" E' stato divertente, fra l'altro quella sera Kobe ne ha segnati 81 contro i Raptors, si vede che era in forma.
Un ex componente dello staff dei Bobcats dal 2012 al 2014 parla di Michael Jordan:
Michael veniva a sedersi spesso sul fondo della panchina e faceva tutta una serie di scommesse con i giocatori. Ad esempio, scommetteva con Jannero Pargo che non sarebbe mai partito titolare o che non avrebbe mai fatto 5 punti di media a partita e Pargo dovette andare per due mesi a casa di MJ a sistemargli il giardino per pagare la scommessa.
Un ex giocatore dei Bulls dal 2004 al 2014 (Qui non c'è mistero, è piuttosto ovvio che si tratti di Luol Deng)
Ero deluso quando mi hanno ceduto perchè adoravo i miei compagni di squadra e adoravo lavorare con coach Thibodeau. Certo, quello che non mi manca è come Thibs mi spremeva. Mi ricordo che mi diceva sempre che il suo orologio era rotto quando gli chiedevo di giocare qualche minuto in meno a fine partita. Sono stato il giocatore che ha disputato più minuti di tutti gli altri nella NBA per due anni consecutivi dal 2011 al 2013. Ogni volta che provavo a chiedere di riposare qualche minuto, Thibodeau faceva finta di non vedermi o di non sentirmi. Mi ricordo che una volta durante i playoffs dovetti fare una puntura lombare ed ebbi una reazione bruttissima, febbre molto alta, mi sentivo uno schifo. Coach Thibodeau venne da me e disse: 'Senti Luol, so che non ti senti molto bene ma se ci potessi dare 35-38 minuti stasera, ne avremmo davvero bisogno' e io gli risposi: 'Coach, ho 39 di febbre, non mi reggo in piedi' e lui ancora: 'Ok, facciamo 30 minuti?'
Un ex giocatore dei Knicks dal 2011 al 2014 (anche qui nessun mistero, si tratta chiaramente di Tyson Chandler)
Melo è un grande, un grandissimo realizzatore. Lo metterei allo stesso livello dei più grandi della storia NBA. Assolutamente un giocatore da cercare di prendere a tutti i costi ma non c'è nessuna speranza che lasci i soldi che gli offrono i Knicks per andare da qualche altra parte. Lui comanda quella squadra. E' stato lui a spingere per la mia trade a Dallas, lo so per certo. C'erano state alcune dichiarazioni di un giocatore anonimo che diceva che i giocatori rappresentati dalla CAA venivano trattati meglio in quel periodo, visto che anche diversi dirigenti della squadra erano rappresentati dalla stessa agenzia. Ad ogni modo, Carmelo diede la colpa a me e io sono stato ceduto. Mi va bene così. Ero l'unico giocatore che cercava di proteggere il pitturato ma Woodson continuava a farci cambiare per tutto il campo. L'unica cosa che mi dispiace è che devo continuare a giocare con Felton.
Un ex giocatore dei Pacers dal 2011 al 2014 (Lance Stephenson, ho detto tutto)
Tutti ai Pacers si preoccupavano di Roy (Hibbert, ndr). E' ottimo per la difesa quando è in serata ma il ragazzo è piuttosto pigro e incostante. Si sedeva durante gli intervalli o a fine partita e non faceva altro che sorridere, come se tutto fosse sempre apposto, mentre magari aveva giocato da schifo. Circolavano un sacco di rumors ma nessuno di questi era vero, per quello che ne so. La dirigenza non ha mai parlato con me dopo che Roy mi ha chiamato 'egoista'. Sapevo che stava parlando di me. Diceva sempre: 'Ho bisogno della palla, ho bisogno della palla'. Anche se nel frattempo, magari, aveva fatto due punti con otto tiri, non aveva preso nessun rimbalzo e per muoversi in post sembrava avesse bisogno della manovella. Verso la fine della stagione Larry (Bird, ndr) ci faceva postare queste foto su Twitter dove eravamo insieme e sembravamo uniti, gente che pescava. Io non ero mai in nessuna foto, vengo da Brooklyn, non ho mai pescato in vita mia.
Un ex membro dello staff dei Pistons della scorsa stagione
Chiedevamo a Josh Smith di non prendersi tutte quelle triple. C'erano dei ragazzi che gli offrivano dei soldi pur di farlo smettere. Lo facevano tutti tranne Drummond, i suoi tiri liberi facevano schifo quindi lui non aveva voce in capitolo. Smith tirava almeno 3 triple a partita e con il 26%, uno schifo. Brandon (Jennings, ndr) era incazzato perchè tutti quegli errori sporcavano anche le sue statistiche e gli facevano fare meno assist. Anche Billups lo pregava di non tirare da tre ma Josh continuava a non ascoltarlo e a fare di testa sua. Credo che questo abbia contribuito alla decisione di Chauncey di smettere di giocare, anche se in realtà avrebbe dovuto prenderla almeno 3 anni fa.
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