NBA Focus: giusto scambiare Kevin Love?
Minnesota è a un bivio, mandare Kevin Love ai Cavs e ricostruire, oppure tentare il tutto per tutto sperando in una grande stagione?
L'attuale situazione di Minnesota con Kevin Love ricorda per certi versi quella tra Portland e LaMarcus Aldridge la scorsa offseason. La power forward dei Blazers non si è mai spinto fino a garantire che non avrebbe rinnovato, ma l'opinione più o meno unanime era che sarebbe rimasto volentieri nell'Oregon solo in caso di un 2013/14 positivo. Ed è andata proprio così, con i Blazers che hanno raggiunto il secondo turno dei playoff, proprio grazie ad una fenomenale serie di 'Mr Mid range' Aldridge contro i Rockets. E non si parla più di addio....
Un'altra analogia tra i Blazers 12/13 e i T-wolf 13/14 è senza dubbio l'enorme differenza di rendimento tra starters e riserve. Non è un caso se Portland è migliorata dopo aver preso il sottovalutato Robin Lopez e rivoluzionato la seconda unit. Ovviamente ha inciso anche la crescita di Lillard, e la possibilità di continuare a cavalcare lo stesso nucleo di giocatori - altro aspetto che ha la sua notevole importanza-. Ormai Aldridge, Lillard, Matthews, Batum e Lopez giocano a memoria in attacco, e, salvo infortuni, non potranno che migliorare.
Ora la domanda è, Minnesota potrebbe fare lo stesso con la sua superstar?
C'è una base solida, a cui basta qualche ritocco per migliorare, e magari convincere Love con una grande stagione?
Probabilmente si.
La tabella, che prende in considerazione i lineups più usati la scorsa regular season (almeno 500 minuti), mostra gli ottimi risultati degli starters dei T-Wolf, uno dei tre in NBA con più di 1000 minuti in campo (oltretutto in sole 51 partite a causa di infortuni vari). Ben 9.2 punti ogni 100 possessi segnati in più degli avversari, riuscendo a correre (oltre 102 possessi per 48 minuti, il top tra questi lineups) senza perdere troppi palloni, grazie al domino a rimbalzo e all'occhio per i recuperi di Rubio (ah, se avesse un tiro da fuori....) e compagni.
Dati complessivamente superiori al pur ottimo lineup dei Blazers, ottenuti in una stagione che definire anomala è quasi riduttivo...
Ad esempio i Grizzlies hanno acciuffato la postseason nonostante un net rating inferiore, così come Washington, Charlotte e Brooklyn.
Questo non vuol dire che Love e compagni non abbiano avuto problemi, anzi...
La tabella del 'clutch time' (ultimi 4 minuti di gioco con scarto entro i 4 punti) indica come i finali delle partite tirate siano stati un vero e proprio incubo per Minnie, con un calo verticale sia in attacco che in difesa che a rimbalzo.
Nel quarto periodo invece solo Detroit e Boston hanno fatto registrare un net rating peggiore del -9.7 dei lupi.
Inoltre Love e compagni hanno vinto appena 4 dei 21 back to back giocati (un minimo di atletismo in più in rotazione non avrebbe fatto che bene), hanno protetto malissimo l'area, risultando la peggior squadra NBA per percentuale concessa al ferro. Love e Pekovic puliscono i tabelloni ma non sono due intimidatori d'area. In questo potrebbe dare una bella mano Gorgui Dieng, nota lieta del finale della scorsa stagione, big man che ha imparato l'arte della difesa in tre anni con coach Pitino.
Ad oggi sono arrivati due ottimi atleti come Zach LaVine (meglio del previsto a Las Vegas) e Glenn Robinson III, più il sempre positivo Mo Williams (ex Portland....). Rubio è nel 'contract year', Budinger prima o poi giocherà una stagione intera, Shabazz Muhammad resta un talento che può ancora esplodere.
E' vero che nella Western è tutto tremendamente più difficile, ma i margini per migliorare sembrano esserci tutti. Si può comunque provare, fino alla deadline c'è tempo...
Se invece andrà in porto la trade con Cleveland (Bennett e Wiggins più scelte), sarà ricostruzione, ma di quelle che piacciono al pubblico. Con Rubio al timone di una serie di prospetti a dir poco futuribili e spettacolari.
E Love andrebbe a dominare nella Eastern, dove avrà gioco facile quasi ogni sera.
A Saunders la scelta.
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