NBA on fire: Vince Carter, Jae Crowder, Brandan Wright e Devin Harris
La panchina dei Mavs è seconda solo a quella degli Spurs per valutazione complessiva
I Mavericks senza fare troppo rumore sono settimi ad Ovest con 42 vinte e 28 perse, in lotta con Phoenix, Memphis e Golden State per gli ultimi tre posti playoff. Coach Carlisle è da sempre un maestro nel gestire al meglio il materiale a disposizione, a trovare risorse inaspettate tra le riserve. Quest'anno le sue riserve sono seconde solo a quelle del platoon-system di San Antonio, ed i giocatori coinvolti sono almeno 12:
Ovviamente tutto gira intorno all'eterno Dirk Nowitzki, che a quasi 36 anni è vicinissimo al secondo 50-40-90 in carriera. Lo starting five funziona grazie all'ottimo inserimento di Monta Ellis , che ha limitato le forzature ed i tiri da fuori (non è che non forza più eh, diciamo che cerca di contenersi...), diventando così complementare con Josè Calderon - massimo in carriera le 5.3 triple tentate per gara, realizzate con un notevole 45%- , altro nuovo arrivo dalla Free Agency.
Quando coach Carlisle ha bisogno di una scarica di energia, di intensità ed atletismo, si rivolge alla sua panchina, con risultati degni di nota.
Carter, Crowder, Wright ed Harris - ottimo il suo apporto alla causa dal rientro- sono i principali esponenti della seconda unit, e la vittoria contro i Nuggets è solo l'ultima di una serie di partite in cui i quattro si sono messi in evidenza: Crowder ha piazzato un 4 su 4 da tre, Carter ha messo a referto 13 punti, mentre Harris e Wright hanno chiuso rispettivamente con +13 e +20 di plus/minus.
Wright è il partner ideale per giocare in attacco con Nowitzki, grazie alla sua pericolosità nei pressi del ferro. Nei 507 minuti in cui l'ex North Carolina e il tedesco sono stati insieme sul parquet, i Mavs hanno segnato 117.8 punti ogni 100 possessi, con un +96 di plus/minus.
Questa è la mappa di tiro di Wright nelle ultime 10 giocate:
9.1 punti, 3.7 rimbalzi e una stoppata in 17 minuti con un sontuoso 71% da due. Difficile trovare di meglio come terzo lungo per questo roster.
Devin Harris ha giocato solo 28 partite, ma è riuscito comunque a dare una gran mano alla squadra, che con lui in campo segna 10.3 punti in più di quanti ne subisce ogni 100 possessi.
Jae Crowder difende su almeno tre ruoli, ed è l'unico giocatore del roster con cui la squadra subisce meno di un punto a possesso - su ben 1098 minuti - ed infatti Carlisle lo impiega molto nell'ultimo quarto.
I quattro insieme hanno giocato poco, anche a causa dei problemi fisici di Harris, ma, nei 58 minuti - pochi per trarre conclusioni, ma comunque rispecchiano il trend stagionale- in cui sono stati schierati assieme a Nowitzki hanno prodotto un 'discreto' risultato:
Probabile che li rivedremo ancora insieme, sembrano funzionare abbastanza....