Josh Carter: I tifosi italiani sono i migliori
Chiacchierata con Josh Carter che si trova in Sicilia, ospite del suo amico fraterno Johnathan Hudson, giocatore di Cefalù

Ci sono posti in Italia, e sono tanti, più di quanti ognuno di noi possa immaginare, in cui le aree non sono rettangoli, ma semicerchi e se ti dicono “tira!”, le gambe non le stendi, ma le pieghi e cerchi un cestino invece che una porta. Cefalù, 14 mila anime in provincia di Palermo, è uno di questi.
La pallacanestro poi, non è un mistero, si presta sempre a storie incredibili. Così accade che un anonimo giovedì sera passeggiando verso Piazza Duomo trovi la guardia della Zannella Basket Cefalù Johnathan Hudson, o “Jonny” com’è affettuosamente chiamato da tutti qui, in compagnia di omone di oltre 2 metri dal viso conosciuto. Altro che conosciuto, è Joshua Carter, finalista scudetto e finalista in Coppa Italia nella passata stagione con la Montepaschi Siena, ora in forza alla Turk Telekom Ankara.
La domanda è d’obbligo: “Ciao Josh, ma che diavolo ci fai a Cefalù?”.
Io e John siamo grandi amici! Ci siamo conosciuti alla Texas A&M University, abbiamo giocato insieme, uscivamo insieme. È uno dei miei amici più cari. Di solito è lui che mi viene a trovare nelle città in cui gioco, ma adesso avevo un paio di giorni liberi (è la settimana dell’All Star Game anche in Turchia, ndr), così ho deciso di venirlo a trovare. Mi aveva detto che Cefalù è bella, una città piccola, ma divertente. È la prima volta che vengo in Sicilia, è davvero molto bella.
Hudson è l’idolo di casa a Cefalù, sta trascinando la squadra al vertice del campionato in serie C. Forse lì non tutti immaginano che la squadra della cittadina normanna ha sparsi dei tifosi insospettabili..
Seguo Cefalù dalla Turchia, mi aggiorno sulle gare attraverso John oppure tramite la pagina della squadra su Facebook. John mi ha raccontato di un pubblico fantastico, ho guardato dei video ed è bello vedere tanta passione in un palazzetto. Sono un fan anch’io (ride, ndr)..
Com’è vivere e giocare in Turchia?
È fantastico. Il campionato è difficile ed equilibrato, ci sono molti giocatori bravi e squadre forti, ma anche la lega Italiana è tosta. In Turchia, però, il campionato è più fisico, le squadre sono più profonde e ci sono più giocatori alti e grossi, ad esempio come ne ha Milano..
Proprio contro Milano lo scorso anno stavate per compiere un miracolo..
È vero, sentivamo dai notiziari dei problemi societari, ma questa cosa ci ha unito ancora di più. Sapevamo di essere una squadra forte e nonostante la crisi in atto, volevamo restare tutti e provare a vincere il campionato. So che tante società hanno avuto dei problemi, non mi spiego le ragioni, ma spero si risolva tutto in fretta. L’Italia è il miglior posto in cui ho giocato per quanto riguarda i tifosi, è il più caloroso. Ci sono tantissimi appassionati e il livello del basket è buono, è un piacere giocare in Italia.
Milano vincerà di nuovo?
Probabilmente si, è la squadra con il maggior talento nella lega. Ma io faccio il tifo per Venezia, perché lì ci sono dei miei ex compagni e spero siano felici.
Tornerai in Sicilia per le vacanze?
Mi è piaciuto tanto stare qui, ma non so se tornerò per il semplice fatto che sfrutto le vacanze per tornare a casa negli States, ma se John starà qui a lungo, è probabile che verrò qualche altra volta.. (sorride, ndr)
Intervista di Sebastiano Ilardi