Bertomeu: 'FIBA vuole creare giocatori di Serie A e Serie B, non è colpa nostra se esiste la NBA'
Il CEO di Euroleague ha rilasciato un'intervista al Corriere della Sera
Jordi Bertomeu, CEO di Euroleague, ha rilasciato un'intervista al Corriere della Sera, parlando dell'attuale situazione di tensione tra Euroleague e FIBA. Bertomeu si è detto amareggiato per la situazione attuale ma ha anche tenuto a precisare che le responsabilità sono principalmente di FIBA:
"Non si doveva arrivare a questa situazione, è vero," ha dichiarato Bertomeu. "Ma la responsabilità non è di Euroleague, la FIBA ha deciso di imporre dei calendari sovrapponendosi ai nostri, senza trovare un accordo con i club e ignorando l'esistenza di un ente terzo e più potente di tutti, la NBA. Ignorando questo aspetto, si vengono a creare due problemi: innanzitutto, la qualità delle partite delle Nazionali cala. In NBA ci sono 108 giocatori internazionali, questo vuol dire che i 108 migliori giocatori in circolazione non giocheranno le qualificazioni mondiali, una cosa senza senso. Nel calcio nessuno si immaginerebbe di vedere il Portogallo senza Ronaldo o l'Argentina senza Messi, nel basket, invece, accadrà esattamente questo. I migliori giocatori non ci saranno".
"Il secondo problema è che in questo modo si vengono a creare giocatori di Serie A e di Serie B," ha proseguito Bertomeu. "Faccio un esempio con due stelle del basket italiano: Gallinari è un giocatore di Serie A perchè da Los Angeles non è tenuto a rispondere alla convocazione, mentre Datome è un giocatore di Serie B perchè se lui dice di non partecipare, allora si comporta male. La FIBA ha spostato le partite? Si, di 24 ore... i due argentini del Real Madrid, giusto per fare un esempio, si dovrebbero sobbarcare 40 mila chilometri e giocare 5 partite in 7 giorni, una cosa improponibile. La FIBA ci accusa di pensare solo al business? Le dico una cosa, se nazioni come Spagna e Francia venissero eliminate alle qualificazioni, lei crede veramente che FIBA non gli offrirebbe una wild card a suon di milioni? E allora di cosa stiamo parlando?"
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