La Mens Sana 1871 doma una volitiva Valsesia

bravo!

Max rimetti in fretta e se hai bisogno di qcosa, fai un fischio.
Un abbraccio

amico mio, allora ti avevo capito.Un saluto sincero.Ciao!

Io ho visto sempre le solite cose.


Tentativo di non appoggiarsi troppo su Ghiaccio, per (far finta) di aver cambiato qcosa nel solito gioco, ma oltre a perdere anche Ghiaccio, non ho notato niente di nuovo.


Qui se non si crea un giocatore mortifero da 3, che offra delle alternative (vere) al gioco attuale, aprendo l'area avversaria, veniamo sistematicamente marcati a zona e con l'area intasata, si perde pure Vico.


L'UNICO giocatore che ha capito che dobbiamo rimanere concentrati x 40mins e mettere dentro TANTI zebedei xè nessuno è disposto a fare l'agnello sacrificale della MensSana, è Ranuzzi. E NON a caso è stato, nelle ultime 2 partite, il mio MVP personale.


Inconcepibili tutti i liberi, gli appoggi a canestro, i rimbalzi, i tiri piedi a terra, le AMNESIE a .40sec dalla fine viste anche in questa partita........
Segnale davvero brutto da parte dei giocatori.

Incornicio il tuo post e se lo analizzo (ovvero ti rispondo a fondo...) mi danno del polemico a vita, bravo Bobby.

quotone a Pietrone!

Tutto magicamente vero. Solo chi ha vissuto annate del genere può comprendere. Credo che l'articolo del dotto Anichini esplichi perfettamente cos'hanno rappresentato per noi Crespi e i suoi discepoli (ovvero i prodi e combattivi giocatori).

Voglio fare i complimenti a Chiacig che si sta dimostrando un vero capitano non lamentandosi, sbattendosi e facendo il suo nonostante sia fruttato o meglio non sfruttato. In tutta la partita ha visto un pallone in post basso. Per il resto ricezioni a 6 metri e blocchi. Boh. Anche per il resto tanto lavoro da fare.

Io uno l'ho visto.....se si vince partite giocate così s'ha un bel culox.....e questo è un miglioramento!

se ti dico ciò che penso.... si apre 6 pagine di "polemiche", cmq s'è vinta, diciamola così. Cristelli grandissimo pezzo per la dnb, grandissimo pezzo, questo può giocare in gold e non ruba nulla.

te ne hai visto di importanti?

Ora venite a dirmi che anche oggi avete visto dei "lievi" miglioramenti........

Non ci credo...... Ora ci vogliono le palle. Certo,era vinta...

Certo se ogni volta facciamo zero su cento da tre

Primo tempo onestamente imbarazzante... Sempre in ritardo in difesa (zona nostra fatta malissimo) e non la mettiamo mai... Sono un pò preoccupato.... gli avversari contro di noi hanno capito che fare 39 minuti di zona spesso paga.... L'unico nostro capace con costanza di segnare da tre è parente (anche se finora anche lui sta tirando male...). ...siamo troppo prevedibili....comincio a pensare che un giocatore alla lenardon della virtus (che segni tiri difficili dall'arco ) serve come il pane.... Se non apri un pò la scatola è inutile avere un chiacig o pignatti quasi sempre raddoppiato ... FORZA CMQ..... -8 per quel che si è visto, è oro...FORZA MENSSANA SIENA!

La vedo bigia

Speriamo bene per gli altri 3 quarti.

Abbiamo un giocatore che è il doppio di tutti fatto giocare a 6 metri dal canestro con giochi in post chiamati solo per Pignatti. Poi si fanno 12 punti. Scusate ma certe cose non le capisco mi spiace. Proprio non ci arrivo. Qualcuno mi aiuti.

FORZAAAAAAAAAAAAAAAAA. .......FORZA MENSSANONA BELLA! !!!!!

Da panemetcircenses...... Apologia di Marco Crespi “Dopo questa stagione la mia vita, non come coach ma come persona, sarà diversa. Come persona provo sempre a seguire un sogno, perchè i sogni servono ad andare avanti. Però sarà dura per me da domani, semplicemente perchè penso che questa stagione, come persona e come coach, sia stata un sogno. Quello che avete fatto, quello che abbiamo fatto tutti assieme, è realizzare un sogno”. Quando abbiamo aperto questo spazio, su cui scrivere di sport senese e di quello che gli gravita attorno, non pensavo che mi sarei ritrovato a parlare di Marco Crespi. La verità però è che mi sorprendo sempre più di frequente a pensare alla scorsa stagione, alle sensazioni, alle persone e alle lacrime che abbiamo visto in quei mesi. Ora che il coach di quella cavalcata torna a Siena per la presentazione del suo libro (#SomethingDifferent), sono dovuto scendere a patti con tutto questo e l’unico modo sano che ho trovato per farlo è scrivere. Il popolo biancoverde nell’ultima stagione di vita della Mens Sana Basket era una polveriera pronta a esplodere in qualsiasi momento. Vivevamo ogni giorno sospetti, accuse, rabbia e paura, mentre l’unica autentica distrazione dal baratro che tutti avevano ben impresso davanti agli occhi era quello che succedeva in campo. È difficile immaginare un allenatore più al posto giusto nel momento giusto di Crespi: c’era una connessione tra lui e il pubblico che lo circondava che a un certo punto è diventata palese. Non saprei dire quando è nata di preciso, ma so che nei playoff la sua rabbia in campo rappresentava la rabbia di tutti, le sue lacrime erano le lacrime di tutti, nelle sue esultanze si riunivano le esultanze di 5000 persone. Quell’ultima annata poteva finire in tanti modi diversi se a guidare quella squadra ci fosse stata un coach diverso, un uomo diverso. Quella stagione è stata speciale anche perché alla guida della squadra c’era una persona speciale. Crespi, molto semplicemente, è un visionario. Come tutti i visionari può essere frainteso, può essere mal sopportato o addirittura odiato, ma se lasciato esprimere tutto il suo enorme potenziale ci si può solo rendere conto di quanto sia dieci passi avanti rispetto al 90% dei suoi colleghi. E’ questo quello che Marco Crespi ha fatto a Siena: ha condiviso con noi una visione, la sua visione di basket. Un basket che non ha avuto bisogno di interpreti di primo livello ma solo di tanto lavoro in palestra. Una visione che si fondava su una difesa capace di rotazioni perfette e di un attacco in cui si esaltavano le qualità dei singoli nascondendone i (tanti) difetti. E’ inutile che faccia uno sterile riassunto di un capolavoro tecnico-tattico, lo abbiamo ancora tutti davanti agli occhi. Quell’applauso, quell’ovazione infinita che il palazzo gli dedicò riassume più di tante parole quello che ha significato Crespi per Siena. Un tributo riservato solo ai grandissimi, a chi ha saputo comprendere il cuore di persone che si fidano poco, ma che ti aiutano tanto quando ne hai bisogno. Sarò sempre grato a Crespi per quello che ho imparato da lui nei suoi due anni senesi (entrando di straforo anche a un suo clinic tra l’altro), ma soprattutto gli sarò grato perché mi rendo conto di quanto quei playoff siano stati un’esperienza senza eguali, una vera palestra di vita. “Credo che sia la persona che ha in testa il basket più rivoluzionario che possa esistere. E’ sempre stato un rivoluzionario nel suo modo di vedere la pallacanestro”. Coach Pierfrancesco Binella L’avventura col Baskonia si è chiusa male perchè ha trovato una società che traballava da tanti punti di vista (per chi ha dimestichezza con l’inglese qui viene spiegato bene). Non erano le condizioni ideali per qualsiasi coach, erano le condizioni peggiori per uno come Crespi, che ha bisogno di persone che condividano la sua visione. In molti in questi anni lo hanno dipinto come una macchietta, un personaggio strambo che salta, urla, e dà spettacolo quando è sul parquet. Che sia scenografico, plateale e incredibilmente d’impatto a prima vista non ci sono dubbi, ma non vi fate ingannare. Marco Crespi resta una delle menti più lucide che potrete trovare su un campo da basket, passionale ed emotivo è vero, ma anche totalmente dedito alla causa. Per questi e per tanti altri motivi io lo ringrazio ancora. Ad esempio lo ringrazio per avermi insegnato che inseguire un sogno può essere la via d’uscita quando tutto sembra perduto. Per avermi insegnato che a volte una sconfitta può valere come dieci vittorie. Per avermi insegnato che non c’è vergogna nel mostrare tutte le proprie emozioni, quando sono sincere e autentiche. Per avermi fatto maturare come persona, infine. Questa forse era un’apologia non necessaria. Un’apologia che soprattutto non farà cambiare idea a chi lo ritiene un coach poco affidabile e che non lo vorrebbe mai nella propria squadra. Per queste persone non posso dire nulla, tranne forse una cosa: Non sapete cosa vi perdete. Alla prossima.

:-):-)

vabbè, fai conto che era per ridere a volte si scordano le faccine :)!!nessun problema anzi par condicio, un coach della lupa e uno dell'istrice, almeno un si letica!:)

FORZA RAGAZZI! !!!!!!!! FORZA MENSSANONA BELLA! !!!

Volevamo andare a Pavia ma niente pulman

ma dice sia un quattrogiornista....

male la vedo, mi dole la rotula sinistra e ciò il televisore che mi brucia l'occhi.Per il resto io ho una paura cane, da quello che ho raccolto sono squadra e hanno un gran tiratore.Nulla via, stiamo a vedere e ottimismo.P.s. Mecacci è dell'istrice.. 'un lo sapevo....

La risposta è stata spontanea!! :D

in effetti.....questa era un po' una cippata.....

ciao cippo, ben ritrovato!

...in televisione!

Ma insomma come la vedete voi questa sfida a Pavia?!

Avevo 7 anni fil, mi ricordo che alla domenica a pranzo il babbo mi descriveva chi arrivava, ovvero mi diceva le lodi delle squadre che poi alla sera ci affrontavano.Le partite nello specifico me le ricordo a sprazzi, mi ricorderò sempre del babbo quando mi parlò di Morse.Lui lo vedeva anche a Masnago (stava spesso a Varese per lavoro), mi disse: Massimino stasera vedrai un marziano, per lui i "marziani" erano i fuoriclasse, aveva ragione, era un UFO.Mi ricordo che lo misi in difficoltà... l'anno prima mi aveva segnato a minibasket.Gli dissi che era forte ma che a me mi avrebbero brontolato a tirare a quel modo..glielo dissi diverse volte!Mi rispondeva: " a Morse è tutto permesso" :))) beh, dargli torto era difficile.Di quegli anni ho altri ricordi nitidi, ad esempio amavo l'alfasud rossa di Bucci e costrinsi il babbo a trovammi un modellino, il poro cristo co un pennellino ci disegnò l'autografo di Bucci.. :)))

3A Antonini-Turisanda dicembre 1979, 8000 spettatori al palasclavo,scontro al vertice.....brividi!! con annessa lezione del professor Bob Morse che tra le altre cose adora Siena; ho un ricordo bellissimo di lui, da bambino ero a cena al Mangia e me lo ritrovai al tavolo accanto, io emozionatissimo di trovarmi di fronte ad un autentico mito, lui davvero gentilissimo e alla mano, un campione in tutti i sensi

[ link ] ..............:)))))))))))))))))))))

caro Massi, al netto di ogni discorso su ultrà e altri aspetti legati al tifo, se a uno piace il basket l'epopea Varesina è leggenda pura, peccato tra ultras ci sia contrasto.Ebbi modo (ti racconterò) di soggiornare a lungo lassù, trovai gente accogliente e valori umani che ancora oggi mi commuovono, ma come dici tu, entrare a Masnago e vedere quegli stendardi... in tutta onestà mette la pelle d'oca.Quando capiti in sede vieni a trovarmi si fa una bella chiacchierata.ciao

ciao e torna a trovarci!!

E si, quando si parla di Varese, si parla di Leggenda della Pallacanestro italiana.

Yelverton, Zanatta, Flaborea.... tra le cose più care che ho, possiedo una foto di mio padre con Giovanni Borghi, erano amici, quanti aneddotti, quanti elogi ho sentito su quell'autentico mecenate, sono cresciuto con quei miti io.. 10 finali....che aggiungere: Leggenda pura! BasketGirlsAndMusic , Masnago è per me simile all'Olimpo.ciao

Lasciati però dire gli stendardi appesi a Masnago, a me ( che ne ho quasi 50), fanno brillare gli occhi. ricordo Ignis, Emerson e Mobilgirgi, sono per me mitologia, alla pari di Ossola,Raga, Meneghin e soprattutto Bob Morse...10 finali di Coppa Campioni sono qualcosa di incredibile, perché per parteciparvi o vincevi lo scudetto o detenevi il titolo.

beh.... forza Mens Sana citti, ora più che mai!

ok, grazie x la precisazione

Fermo restando che la stima e la gratitudine per Crespi sono IMMENSE, quel discorso non mi piacque, e per essere precisi ( ero presente), la ripartenza, con acquisizione di un titolo non era legata al nome Mens Sana, l'importante era ripartire ad un certo livello. Non so quanto di suo ci fosse stato in quel discorso... ed è per questo che, gratitudine e stima, come scritto prima sono immutate, ma quel discorso non è piaciuto a me e nemmeno agli altri che erano presenti. Quanto, solo per la precisione e non per polemica.

chissà un domani... ora è un po..ardita! :))))))))))magari Sergio, magari, grande club di immenso blasone il vostro.

Teppista amico di teppisti....

beh, non ho fatto manco in tempo a scriverci la.......P.s. grazie per le belle parole, Varese lo sai già cosa significa per me.Un abbraccio Sergio!

parole sante...peccato che mai mai nessuno pagherà per quello che ha fatto...

per spirito intendo la sua passionalità e la ricerca della vittoria, quando professionisti navigati ti dicono che mai come a Siena hanno respirato tutto ciò... qualcosa di buono e forse di unico a quell'omino glielo riconosco.Ma.. rispetto la tua opinione, ci mancherebbe altro e anche io sono curioso di leggere questo libro.

a me sembra che a capirci poco dello spirito Mens Sana siano stati ben altri; piu di qualcuno tuttora belli lindi se a suo tempo avessero avuto davvero a cuore la Mens Sana a quest'ora si sarebbe stati sempre dove ci compete

E invece secondo me dello "spirito mens sana" non ci ha capito proprio niente....quello risiede nel nostro nome, nell'idea di polisportiva, nei nostri colori e...in noi. La categoria, le professionalità, i megaprogetti sono orpelli, più o meno appaganti. Ha invertito l'essere con l'apparire. Da un punto di vista morale non è una colpa da poco...So curioso se almeno nel libro compare almeno un accenno alle responsabilità di chi ha organizzato l'omicidio Mens Sana.

bravo, e aggiungici che lui avrebbe fatto carte false per restare, ma quello che forse manco Marco comprese... è che finito il campionato di quattrini c'era rimasto l'odore.Amo pensarlo nella sua fantastica location a Santa Colomba, sotto un bel leccio a scrivere e ideare schemi, mi dicono che non era difficile osservarlo sempre e costantemente a scribacchiare.Peccato Fil, mannaggia quanto mi rode!