Udine: il GM Micalich su Trevis Simpson e non solo
Le parole del dirigente di Udine
Come si è arrivati alla firma di Trevis Simpson?
“E’ stato un lungo lavoro di scouting e di monitoraggio del mercato americano condotto in simbiosi non dico h24 ma quasi con coach Cavina e la preziosa collaborazione del suo assistente Gerometta. Cercavamo un profilo che si integrasse nel nostro scacchiere incastrandosi fra i nostri playmaker e un’ala come Cortese e siamo certi di aver trovato un giocatore che ha le caratteristiche giuste per l’APU GSA 2018/19 che sogniamo di vedere in campo”.
Il nome di Simpson non è mai trapelato fino alla chiusura dell’operazione….
“La verità è che avevamo 3-4 nomi in lista, alcuni noti per aver giocato già in Italia altri meno in quanto novità per il nostro campionato. Abbiamo affondato il colpo su chi ha realmente manifestato interesse ad approfondire la trattativa con noi senza alzare un muro invalicabile davanti alla categoria”.
La piazza di Udine ormai è diventata una delle più ambite nella serie A2 italiana.
“Mi viene quasi da sorridere se penso che solo un paio di anni fa facevamo fatica a parlare al telefono con alcuni procuratori….è vero, siamo cresciuti tantissimo e ci riempie di orgoglio il fatto che un giocatore come Simpson di caratura europea, interessato solo a club di Serie A e con offerte da squadre che parteciperanno alle prossime coppe europee, abbia fatto un eccezione alla regola aprendo alla serie A2 solo con la nostra società”.
L’APU GSA continua nella sua strategia nella scelte degli stranieri.
“Come dice sempre il Presidente Pedone, siamo piuttosto veloci nell’apprendere e nel provare a correggere gli errori che commettiamo. Cosi, dopo i primi passi falsi quasi fisiologici, ci siamo creati un nostro stile e una nostra filosofia nella scelta del duo straniero da inserire nel roster. Due anni fa abbiamo recuperato Okoye a campionato quasi iniziato mentre si allenava da solo in attesa di una chiamata e adesso lo ritroviamo in orbita NBA, Veideman era uno sconosciutissimo carneade estone e quando è arrivato ha rivoltato il campionato come un calzino, quando abbiamo firmato Dykes molti pensavano che un trentenne che veniva dal campionato rumeno non potesse incidere nella seconda lega italiana e alla fine credo che KD sia stato il giocatore più duttile, completo e costante dello scorso campionato. Per non parlare di Troy Caupain, un ragazzo pescato dalla G League e scaraventato nella mischia nel derby di Trieste con un pizzico di sana incoscienza: oggi Troy sta giocando la Summer League con gli Orlando Magic con cui si è legato contrattualmente almeno fino a novembre….da Udine alla NBA….”
Cosa significa tutto ciò?
“Giocatori bravi ce ne sono tanti, non bisogna fossilizzarsi e vanno scovati. Ma il punto di partenza deve essere una grande sintonia con il coach nella scelta. Diventa basilare puntare su giocatori da scegliere insieme al coach e funzionali alla sua filosofia, altrimenti si rischia di partire col piede sbagliato. Se il coach è contento la società è contenta. Dykes, ad esempio, andava benissimo nella squadra dello scorso anno ma vicino a Cortese avrebbe rischiato di pestarsi i piedi. Non dobbiamo commettere l’errore di innamorarci di un giocatore e in generale diventa difficile riproporre lo stesso giocatore straniero nella medesima piazza per due stagioni di fila. Basta vedere lo stesso Veideman. Detto questo esistono poi sempre le eccezioni che confermano la regola”.
Quindi, in conclusione, che giocatore è Trevis Simpson?
“Sono contentissimo della scelta di coach Cavina con cui sto lavorando alla grande e quindi è giusto che sia lui a presentare tecnicamente il giocatore. Dico solo che abbiamo portato a Udine un super giocatore, all’altezza di un palazzo importante come il Carnera e che in generale mi gasa un sacco la squadra che stiamo definendo. Sarà una grande GSA che ci farà divertire, come da richieste del Pres”.