Stefano Pillastrini: Inizieremo la stagione con un unico USA in squadra. Pronti per un nuovo ciclo
Le parole del coach di Treviso sulla prossima stagione
Stefano Pillastrini, coach del Treviso Basket, ha rilasciato una intervista a Guido Cappella di LNP.
- Coach Stefano Pillastrini, la De’ Longhi 2017-18 si presenterà fortemente rinnovata rispetto allo scorso anno. Quali sono state le principali dinamiche alla base del vostro mercato?
- Siamo riusciti ad acquisire giocatori importanti, tutti obiettivi che ci eravamo prefissati. Rispetto agli ultimi anni, dove avevamo avuto elementi di prospettiva, che dovevano crescere, quest’anno abbiamo puntato su giocatori già pronti e rodati per questo livello. Abbiamo avuto risposte molto positive da parte di tutti, devo dire che Treviso si conferma come una piazza in cui si viene volentieri a giocare. L’idea è quella di fare un campionato ambizioso. Poi siamo molto contenti della conferma di Fantinelli; è al quarto anno con noi, è il nostro leader e capitano, ed è un giocatore di sicuro affidamento per la Serie A2.
- Tra i sei nuovi acquisti già ufficializzati (Sabatini, Imbrò, Musso, Antonutti, Nikolic, Bruttini) spicca la firma di Michele Antonutti, giocatore reduce da importanti stagioni di Serie A con la maglia di Pistoia.
- Conosco molto bene Antonutti, avendolo allenato da ragazzino a Udine e poi a Montegranaro, dove disputò una delle sue migliori stagioni. È un giocatore di grande qualità e rappresenta un’acquisizione importante per noi.
- L’ultima aggiunta è stata quella di Davide Bruttini, giocatore reduce da tre promozioni in Serie A in altrettante stagioni. Di sicuro sa come vincere questo campionato.
- Davide, aldilà di questo fatto delle promozioni in serie, è un giocatore esperto, utile per le rispettive squadre, che conosce bene questo campionato. Siamo convinti possa essere adatto per la De’ Longhi, per come si sta andando a comporre.
- Finora avete acquisito giocatori italiani importanti, per una De’ Longhi a forte trazione tricolore. A questo punto andrete su un unico Usa per completare il roster?
- Inizieremo la stagione con un unico Usa in squadra, il centro titolare. Il ragionamento che facciamo è che, se ci fosse bisogno, potremmo inserire un ulteriore elemento, avendo un visto a disposizione, anche perché nel corso della stagione è più facile aggiungere giocatori stranieri piuttosto che italiani. Abbiamo acquisito giocatori forti e adatti per questo campionato, aldilà del passaporto. Ad esempio, secondo me lo scorso anno il giocatore più decisivo nell’intera Serie A2 è stato Rosselli. Nelle ultime due stagioni abbiamo dovuto cambiare gli stranieri, sostituendo Corbett e DeCosey, quindi conosciamo la difficoltà di non avere più visti nel corso della stagione.
- Si può dire che con l’addio di elementi-chiave delle ultime stagioni come Moretti, Ancellotti e Rinaldi si sia chiusa una fase del progetto-TVB?
- Sono giocatori ai quali siamo molto legati: con noi Rinaldi ha fatto i migliori campionati della carriera, Ancellotti è diventato un pivot di alto livello, mentre Moretti, che già a livello giovanile era molto quotato, a Treviso ha affrontato i primi veri campionati senior, proseguendo nel processo di maturazione. Siamo molto orgogliosi di averli avuti e li ringraziamo per tutto quello fatto per la De’ Longhi.
- Davide Moretti ha deciso di affrontare l’esperienza NCAA a Texas Tech. In quali aspetti del gioco pensa possa migliorare?
- Credo che il livello di competizione, il ritmo del gioco, il fatto di giocare in arene da 20.000 spettatori, l’esperienza di vita siano cose che lo possano aiutare nella sua crescita personale e professionale. Sicuramente lui potrà progredire molto là, in un campionato tecnicamente non dello stesso livello della A2 a mio parere, ma con atleti importanti. Sono convinto che se la caverà bene.
- Un giudizio sul campionato di A2 che si sta andando a formare: quali sono le squadre che secondo lei stanno svolgendo il mercato più interessante?
- In generale si sta assistendo ad un mercato di livello molto alto da parte di alcune squadre, che si presenteranno competitive ai nastri di partenza. Poi è ovvio che numerosi roster sono ancora incompleti e ad ottobre saranno diversi, ma la tendenza mi sembra tracciata.
- Lei è al quarto anno consecutivo di Serie A2 con Treviso: quali sono gli aspetti più interessanti che questo torneo offre ad un allenatore?
- È un torneo che presenta meno cambiamenti rispetto alla Serie A, dove magari i roster si rivoluzionano in fretta e il gioco è basato principalmente sull’uno contro uno. In A2, mediamente, è più facile costruire delle squadre, che possano crescere negli anni. È un po’ quello che abbiamo fatto negli ultimi anni qui a Treviso. In generale la A2 è un torneo interessante perché i coach possono ‘allenare’ e impostare così un percorso di crescita delle squadre e dei giocatori.
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