Cimberio: La gente ne ha piene le scatole. Sbagliare si può. Perseverare nell'errore no
Le dure parole del main sponsor della Cimberio Vares
Renzo Cimberio, main sponsor della Pallacanestro Varese, ha parlato a La Provincia di Varese, finito il girone di andata.
Ecco le parole di Cimberio.
"La gente ne ha piene le scatole: sbagliare si può, continuare e perseverare nell'errore no. Mi dispiace essere qui a dover dire queste cose: perché mi toccherà parlare male di qualche giocatore e dell'allenatore, e la cosa non mi fa certo piacere. Questa squadra ha dei problemi, che sono tutti lì da vedere. Io sono legato a un basket d'altri tempi, vecchie regole che dicono essere superate ma che invece secondo me sono validissime. Una squadra deve partire dall'asse fondamentale: play-pivot. Da lì passano le fortune o le sfortune: l'anno scorso, per esempio, il nostro successo partiva dalla coppia Green-Dunston. Quest'anno, purtroppo, non ci siamo. Clark è un grande attaccante che si esalta se gli entrano i primi due tiri, ma non è in grado di far girare la squadra. E, soprattutto, non è capace di dare del tu ai centri: altro punto dolente.Hassell è lì da vedere: e mi spiace pure perché ce la mette tutta sto ragazzone. Però è la classica persona sbagliata al posto sbagliato. Scekic, invece male, male davvero. È stato tenuto in campo per tutto il terzo periodo, e ne ha combinate di tutti i colori: quel parziale clamoroso e inaccettabile, è arrivato per colpa sua. E di chi l'ha lasciato dentro per così tanto. Frates? Quando ha fatto bene non ho avuto problemi a riconoscerlo, non ho problemi ora a dirgli che non mi è piaciuto. Se una squadra prende un parziale come quello che ha preso Varese nel terzo periodo, l'allenatore non può ritenersi esente da colpe. Non ha trovato le mosse giuste per cambiare le cose, e quel che ha provato a fare si è rivelato sbagliato. Di sicuro, non mi sarei messo a zona negli ultimi tre minuti. Dovevamo recuperare e giocarci il tutto per tutto: difesa asfissiante, mani addosso, e correre. E avrei finito con De Nicolao in campo. E non ho mica finito. Non mi sono piaciute le sue dichiarazioni dopo la partita: «Non vinceremo lo scudetto». Signori, sveglia e non prendiamoci in giro: qui si retrocede, altro che scherzare sugli obiettivi. Veri o presunti che siano. Prendete in mano il calendario, per cortesia. Abbiamo davanti otto partite nelle quali rischiamo di fare zero punti: zero. E allora chiedetemelo tra un paio di mesi se sto esagerando: chiedetemelo tra otto partite. Bisogna intervenire: anche perché la gente adesso è arrabbiata perché crede che la società sia immobile. Bisogna dare il segnale della volontà di raddrizzare questa stagione. Le cose positive da cui partire ci sono. La gente, la gente è incredibile. Con Roma c'era il palazzetto pieno, e anche quando la squadra era sotto di venti punti tutti la incitavano e facevano il tifo. A partire dagli Arditi che hanno trascinato gli altri fino all'ultimo dei tifosi. Questa gente merita delle risposte. Uscendo dal palazzetto mi hanno fermato in trenta persone, almeno. E tutti quanti mi hanno chiesto: "Cavaliere, che facciamo?". E come si può rispondere? Non posso e non voglio essere io a dire alla società cosa fare. Ho le mie idee, le tengo per me. Anche se, leggendo tra le righe di quello che ho detto, credo che si sia capito quello che penso. Io interverrei sul reparto lunghi: così, non si può andare avanti. Perché si rischia grosso, qui. Dovesse arrivare la salvezza, e non posso pensare a qualcosa di diverso, questo campionato così brutto rischia di rovinare molto di quel che si è costruito. Quest'anno ci sono tremilatrecento abbonati, l'anno prossimo rischiamo di trovarcene la metà. E il sottoscritto, al momento non è certo contento: perché non mi piace andare in giro per l'Italia a farmi ridere dietro. È il momento di dare qualche messaggio positivo, però. Io continuo ad avere grandissima fiducia in Cecco Vescovi e Michele Lo Nero: so che hanno le capacità e la forza per cambiare questa situazione. E so che hanno anche la volontà di farlo. Bisogna recuperare lo spirito giusto, la chimica dello spogliatoio, il clima. Quest'anno non c'è, e secondo me non c'è mai stato: lo si ricrei al più presto.Portate fuori questi ragazzi, fateli stare insieme, fateli divertire. L'anno scorso vedevo che tutti andavano alla Botte dopo la partita per mangiare la pizza insieme, quest'anno secondo me ognuno va per i fatti suoi. Dobbiamo provarci: varrebbe più di un acquisto azzeccato o di un cambio di allenatore.”.
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