Marco Crespi: 'Tre tornei davanti a noi nei quali possiamo competere'
Le parole del coach della Mens Sana Siena
Marco Crespi, coach della Mens Sana Siena, in stagione ha vinto già una Supercoppa, è primo in classifica ed ha mancato l’accesso alle Top 16 per un canestro sulla sirena di Jayson Granger.
Nelle ultime ore Siena, dopo aver perso Kim English qualche mese fa, ha anche salutato Daniel Hackett partito per Milano.
Ma Crespi non si abbatte e nel corso di una lunga intervista con Repubblica.it (di cui se ne riportano gli estratti principali) spiega i segreti del suo successo e non nasconde la grinta e l’ambizione per il futuro.
Euroleague. La stagione non è mai stata imperniata sull'Eurolega, un diritto di partecipazione acquisito grazie alla storia del club. La crisi e le risorse ci hanno consentito di giocarla, pur avendo poco da spartire con quel livello. Eppure abbiamo vinto tre partite e perse altre tre per roba di secondi o di decimi.
Vittoria di Sassari. E’ nata parlando tre minuti con i giocatori, e con qualcuno in uno contro uno. Per ricordare che ora abbiamo davanti tre tornei del nostro livello, che non dobbiamo vincere ma nei quali possiamo competere.
Gruppo Mens Sana. Un giorno, dentro lo spogliatoio, un giocatore americano definì questo gruppo "passionate". La somma di questo atteggiamento può creare qualità comune.
Eurocup a Siena. Ci siamo costruiti un credito, di una squadra che in campo non lascia un centimetro di spazio. Ed alla gente di Siena, in un momento particolare per la città, sono convinto che questo piaccia. Concordo, ci può essere la riscoperta di una affinità reciproca.
Daniel Hackett a Milano. Una sua scelta, che va rispettata. Pubblicamente non voglio aggiungere altro, sono legato a Daniel per il lavoro fatto assieme. E resto uno razionale, sono un allenatore, vado in palestra, alleno quelli che ci sono.
Scelta di Siena. Amo andare in palestra tutti i giorni, migliorare i miei giocatori, non li valuto in base al salario. Non ho fatto alcuna follia ad accettare la proposta, ho ritenuto che a Siena si potesse lavorare bene. Confermo".
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