Quintetto ideale Serie A: giornata 8

Ecco l'atteso quintetto della settimana di Sportando. Non è stato semplice scegliere i giocatori designati e siamo stati costretti a giocarci una small-ball decisamente aggressiva con James White da 4 tattico come piace a Max Menetti

Quintetto:

Jerome Dyson, PM, Enel Brindisi:  se Brindisi è una macchina quasi perfetta nella torta per festeggiare il primato sicuramente una bella fetta va assegnata a Dyson. L’ex giocatore dell’Hapoel Holon nella gara contro Cantù per consolidare il primato solitario mostra le sue migliori dati anche nel playmaking. Il season-high di 10 assist, con cui arreda i rimanenti 15 punti e 7 rimbalzi sembrano aver fatto fare il colpo dell’estate all’Enel Brindisi; poiché del giocatore le doti ben note sono quelle realizzative va elogiato il lavoro di coach Bucchi che gli permette di sfruttare anche le qualità meno sbandierate. Il coach sta cercando di dare alla squadra quello che mancò la scorsa stagione: un’impronta di solidità. Ben spiega il concetto il secondo periodo chiuso 21-9 con gli avversari costretti alla secca delle retine per diversi minuti. Non si sa dove possa arrivare l’Enel, resta il fatto che per ora nessuna squadra avrebbe voglia di giocarsi una gara al PalaPentassuglia; e questo è il primo grande success stagionale.


Troy Bell, G, Grissin Bon Reggio Emilia: è lo stesso Bell visto a Milano? La piazza chiama e Troy risponde presente. Anzi risponde da dominatore. Nella gara contro Bologna Max Menetti lo aggiusta nel quintetto base (panchinando Karl) insieme a Cinciarini per permettergli subito di prender fuoco; la mossa è azzeccata, perché Bell alla fine della gara si porta a casa il titolo di migliore in campo della giornata e anche della settimana. È una questione di carattere prima che tecnica: passi da una gara oscena in cui sei stato surclassato ad una dove per orgoglio scrivi 25 punti, 10 rimbalzi, 3 assist e 3 rubate per 31 di valutazione. I 52 punti complessivi che combina con il suo amico White sono quasi il 70% del fatturato offensivo della squadra. Si potrebbe dire che il gioco sia monotematico, ma in nessun posto meglio che a Reggio Emilia sanno bene che è necessario un solo giocatore che esca dal sistema per prendersi tiri che nessun altro ha licenza di richiedere. Lo scorso anno era Donell Taylor, adesso il peso non può che essere tutto suo. Giocatore fondamentale per gli equilibri della squadra: quando lui trova la giornata giusta nasconde i problemi della eccessiva rigidità del sistema Menetti. (MVP)

Jeremy Richardson, AP, Sidigas Avellino: L’inizio di stagione non è stato niente di che, ma se Jeremy Richardson è stato confermato nonostante l’altalena di prestazioni dello scorso anno un motivo c’è eccome. La prestazione offensiva monstre (quella difensiva è da rivedere) contro la Vanoli Cremona è estremamente importante ben oltre il risultato finale, perché in una giornata in cui né Ivanov, né Thomas vedono un canestro che sia uno ci pensa lui a levare le castagne dal fuoco a Vitucci scrivendo 29 punti, 6 rimbalzi e 27 di valutazione. Davvero impressionante la precisione dall’arco dei 6,75, molto meno pubblicizzata di quella dei cugini Diener, ma capace di arrivare all’ottava giornata con il 50% di efficienza su 28 tentativi; cecchino se ce n’è uno. Avellino ritrova pertanto il record pari in campionato, ma deve ancora lavorare moltissimo su una chimica di squadra che si sta rivelando decisamente più difficile del previsto da assemblare. Se Jeremy trova continuità qualcuno dei dubbi di Frank Vitucci sull’equilibrio dei 5 in campo  potrebbe risolversi in breve tempo.

James White, A, Grissin Bon Reggio Emilia: la Reggio-Week continua con l’ex Pesaro-Sassari e Knicks prendersi finalmente il posto nel quintetto della settimana. Era atteso al varco proprio come il suo compagno di cui abbiamo parlato sopra e anche lui regisce da campione. La mossa è semplice: in difesa Silins lo protegge e in attacco va sul 4 avversario giocando da ala-forte tattica per fare danni con la sua velocità di conclusione. Il risultato lo premia con 11/14 da due punti che producono un complessivo 27 con 5 rimbalzi e 11 di plus-minus per 30 di valutazione. La mossa di portarlo vicino a canestro, che Menetti studia dall’inizio del campionato, trova il suo compimento perfetto proprio nella giornata in cui Cinciarini mette la benzina a tutti i compagni, Troy Bell scompagina le difese e apre gli spazi nelle maglie avversarie con i suoi attacchi precisi e mirati per regalare pick n’roll e contropiedi. Motum e Gaddefors pagano a turno, permettendogli di redimere la pessima partita di Milano. The Flight forse volerà meno che in passato, ma sembra lentamente prendere confidenza con il nuovo ruolo e un gioco più in post di quello a cui era abituato.

Othello Hunter, C, Montepaschi Siena: dopo un inizio veramente difficile Othello Hunter si guadagna una menzione nel quintetto ideale di Sportando grazie ad una prestazione di quantità e buona qualità contro la GiorgioTesi Pistoia. Nonostante si trovi a fronteggiare l’MVP della scorsa giornata JaJuan Johnson e l’imprevedibile Ed Daniel non sfigura e gioca una partita pulita e precisa, quello che gli chiede Marco Crespi. In una giornata in cui nessun centro (eccetto Jordan di cui si parlerà sotto) domina ci sembra giusto premiare i miglioramenti del centro della Mens Sana,  di cui molti un mese fa chiedevano la testa per prestazioni non consone a quanto mostrato in passato nel campionato italiano. Ad ulteriore conferma di ciò c’è il suo aumento nel minutaggio, che sta passando da 18/20 minuti a 26/28 di media. Nella semplice vittoria di Siena su Pistoia chiude con 10 punti, 9 rimbalzi, 3 stoppate, sbagliando poco o nulla e perdendo solo un pallone. È fondamentale per Siena che lui cresca per due ragioni: 1) Nelson e gli altri lunghi non sono al meglio, 2) permette ad Hackett di variare il suo gioco offensivo creando dei pick n’roll di diversa modalità limitando le sue penetrazioni in vicoli ciechi difensivi, che specialmente in Eurolega hanno contribuito a far perdere più di una gara alla Mens Sana.

SESTO UOMO:

Jerome Jordan, C, Virtus Bologna: il giamaicano di Bologna emerge nella gara che la Virtus Bologna perde a Reggio Emilia. Shawn King si vede per 6 minuti, poi inizia il suo show. È l’unico che tiene a galla la barca nella tempesta del PalaBigi; si iscrive al referto della gara con 24 punti, 5 rimbalzi, 3 assist e 34 di valutazione. Per una volta Brunner non riesce ad arginare la potenza fisica del centro e finisce per limitarsi a contenere il contenibile. La scena gliela leva Matt Walsh nel secondo quarto, ma a parte quell’intermezzo è l’unica ancora offensiva per Bologna, che viene respinta sistematicamente negli attacchi al ferro e litiga per lunghi tratti con il tiro dall’arco. Jordan si sta rivelando più continuo ed affidabile del collega Shawn King e non è detto che Bechi non opti per lanciarlo in quintetto a breve. Nel frattempo si leva il lusso di mostrare come mai qualcuno al draft lo notò (Milwaukee), venendo scelto due chiamate prima di Gani Lawal.