Quintetto ideale Serie A: giornata 7
Ecco il primo quintetto e il sesto uomo, con annesso MVP, della settima giornata del campionato di Serie A
Ecco l'atteso quintetto e sesto uomo di Sportando per la settima giornata del campionato di Serie A. Molte grosse prestazioni che ci hanno obbligato a modificare il quintetto base:
Quintetto:
Daniel Hackett, PM, Montepaschi Siena: 40 minuti sul parquet, nei quali combina tutto e il contrario di tutto. La mentalità del puro play la sta conquistando un pezzo per volta e il suo tipo di gioco tende a raggiungere l’equilibrio perfetto tra costruzione e realizzazione. Ci sono giornate in cui neppure schierando 5 wrestler sarebbe possibile fermare la vena di Daniel Hackett. Per la prima volta lo spostiamo nella zona play del quintetto base perché la maturazione del suo gioco lo obbliga. Nella gara contro Cantù domina per lunghi tratti i dirimpettai e si diverte a distribuire passaggi come pani e pesci in tutte le direzioni. Il suo repertorio è completissimo e si leva pure lo sfizio di una tripla in step laterale e di stendere Gentile con una finta, silurandogli una bomba mentre lo guarda stramazzato a terra impotente. Lo score finale recita 25 punti, 7 rimbalzi, 8 assist, 7 falli subiti ed una insolita precisione in lunetta. Quando si dice dominare fisicamente e tecnicamente una partita lui sa benissimo a che pagina di libro cestistico mandarti per farti studiare la lezione.
Bernardo Musso, G, Victoria Libertas Pesaro: protagonista inatteso? Sfidiamo chiunque a dire il contrario. Musso per tre quarti non combina nulla di significativo, limitandosi “alla norma”, poi dal quarto periodo in poi si scatena su Pistoia facendo capire il motivo per cui è uno dei tiratori più mortali del campionato. Giustifica il 43.1% dall’arco scaricando di tutto nel canestro della Giorgio Tesi. Poco ci può fare Gibson in una serata in cui gli entra sostanzialmente qualsiasi cosa scocchi dalle mani. Il tabellino recita 29 punti, 6 triple, 7 rimbalzi, 4 recuperi e 30 di valutazione per 48 minuti sul parquet. Molti di questi sono career-high per la Serie A. Informa sostanzialmente tutti che dopo la prima apparizione in Serie A con Udine diverse stagioni fa ora ha tutta l’intenzione di restarci e da protagonista. Peccato che per l’ennesima volta Pesaro ceda di misura dopo aver attuato una rimonta incredibile ed essere stata più volte ad un passo dal traguardo. Queste gare nell’economia del campionato pesano tantissimo, ma questo non fa calare il sipario sulla sua prestazione eccelsa.
Andre Smith, A, Reyer Venezia: Sentendoci un po’ Maurice Cheeks decidiamo di optare per il quintettone questa settimana e scaliamo Andre Smith nel ruolo di ala piccola. Spesso nella sua carriera il giocatore ha ricoperto questa posizione pur rendendo molto meglio da 4. Dopo aver colato a picco la barca di Milano alla prima di Markovski si rivela nuovamente l’uomo in più per il neo-coach veneziano, timbrando un’altra prestazione sontuosa che rilancia prepotentemente la Reyer nel campionato. Nella complicata trasferta di Bologna si erge a protagonista assoluto andando a mettere a referto 29 punti, 9 rimbalzi e 32 di valutazione. Bologna lo battezza dall’arco dei 6,75 e paga dazio perché le 5 triple segnate sono pesantissime nell’economia del match. Anche in difesa il suo lo fa egregiamente: Motum non vede un rimbalzo, il resto dei lunghi combina poco e se non fosse per Gaddefors finirebbe in carneficina. Quando lasciò Caserta era considerato l’ala migliore del campionato, adesso a Venezia si sta confermando…18.6 punti di media, 7 rimbalzi e oltre 19 di valutazione…a quando un top-team?
JaJuan Johnson, AG, GiorgioTesi Group Pistoia: comincia beccando due falli, ma dal momento in cui rientra sul parquet fa terra e retine bruciate senza complimenti. Johnson opta per mostrare a tutti per quale motivo i Brooklyn Nets lo hanno chiamato con la numero 22 al draft del 2011. La sua gara è a dir poco clamorosa: 37 punti, 13 rimbalzi, 2 stoppate e 43 di valutazione. Si leva anche lo sfizio di pareggiare il record di schiacciate di Lawal della scorsa stagione scaricandone 5 nel solo terzo periodo e chiudendo con 7 complessive. La prestazione da dominatore assoluto permette a Pistoia di lasciare per la prima volta il fondo della classifica e stagliarsi verso le posizioni più tranquille. Segna 17 conclusioni da due punti su 25 tentativi, non perdendo mai la bussola e punendo sistematicamente qualsiasi spazio gli venga concesso (e qualche volta anche forzando). Quando Pistoia ha vinto lui è sempre stato il migliore in campo…come dicemmo nel nostro ranking pre-stagionale, sarebbe stato chiaro fin da subito che lui era, è e sarà l’ago della bilancia di Moretti per tutta la stagione. Nel frattempo (MVP)
Trevor Mbakwe, C, Acea Roma: i miglioramenti mostrati la scorsa gara trovano una nuova conferma nella trasferta di Cremona, nella quale la Virtus Roma finalmente non sciupa il vantaggio acquisito e porta a casa la posta in palio. Non si sa quanto ci sia di merito suo e quando sia demerito dei lunghi di Cremona, specialmente Kelly, che giocano una pessima partita, ma resta il fatto che quando vai in doppia doppia già all’intervallo, qualche merito devi averlo, Mbakwe chiuderà con 18 punti e 17 rimbalzi, 2 stoppate e 30 di valutazione tirando 9/10 dal campo. La crescita dell’ex Golden Gophers, molto criticato nelle prime uscite, offre a Dalmonte l’opportunità di aumentare la varietà e pericolosità dei giochi di pick n’roll dentro fuori, quello che sostanzialmente manca da quando Lawal ha preso la Frecciarossa per Milano. Come tutti i rookies ha avuto un periodo di adattamento e l’impatto sta avendo effetti un pezzo per volta. I tifosi della Virtus Roma si augurano ora la stessa cosa anche dall’enigmatico Callistus Eziukwu.
SESTO UOMO:
Folarin Campbell, G, Enel Brindisi: Lewis non si vede, Todic non segna, Bulleri è spuntato, Formenti e Zerini nulli in attacco. Sembra il preludio ad una disfatta, invece Brindisi festeggia il primato in campionato anche perché a dare una mano a Dyson e ad un Delroy James in giornata di benedizione ci pensa Folarin Campbell uscendo dalla panchina. Giocatore imprevedibile se ce n’è uno. Passa da gare dove risulta un fantasma ad altre in cui riesce ad essere incisivo sin dal primo pallone toccato. Buon per Bucchi che in una giornata in cui a quasi nessuno della squadra riesce di far canestro ci pensi lui a levare il coperchio dalle retine del PalaMaggiò. 15 punti (con chirurgia dall’arco), 5 rimbalzi, 2 assist e 3 recuperi per 18 di valutazione. Brindisi si trova in testa alla classifica, con ancora molti giocatori che non hanno espresso il meglio di sé o che non riescono a trovare continuità nel proprio rendimento; ce ne sarebbe abbastanza per far dormire al coach sonni più che tranquilli, anche siamo sicuri che, memore della passata stagione, non abbasserà la guardia facilmente.