Cantù batte Avellino 74-67
Anche la Sidigas si arrende al cospetto di Ragland e compagni
Festeggia nel migliore dei modi le 450 panchine in serie A Stefano Sacripanti, regolando fra le mura amiche l’ambiziosa Sidigas Avellino, al termine di un match intenso ed energico giocato a viso aperto da entrambe le formazioni. Cantù è guidata ancora una volta da uno spettacolare Joe Ragland (24 punti e 5 assist).
E della coppia Ragland-Jenkins sono i canestri in apertura per i brianzoli, che presentano Abass in quintetto per arginare l’atletismo dello starting five della Sidigas. Avellino risponde con i tiri da fuori di Dean e Richardson (8-11). Leunen replica dall’arco alla tripla di un ispirato Dean (10 punti) ed il primo periodo, contrassegnato da percentuali di certo non esaltanti per entrambe le compagini, termina con i campani di Frank Vitucci avanti 11-14.
Si iscrive a referto Pietro Aradori che, con Ragland, ricuce lo strappo sul 15-16 dopo il canestro in area di Ivanov per la Sidigas. Thomas e Cusin, da una parte e dall’altra, a colpire nel pitturato e punteggio ancora in equilibrio dopo 4 minuti (17-18). Avellino tenta la fuga con un minibreak firmato Dean-Ivanov, ma Cantù non si lascia intimorire e con un Cusin in gran spolvero sotto le plance e le accelerazioni di Ragland resta aggrappata al match, pareggiando successivamente con un bel canestro in giro a centro area ancora col lungo della Nazionale (25-25) a 2 minuti dal termine. I biancoblù di Sacripanti mettono la freccia del sorpasso prima dell’intervallo grazie ai liberi di Aradori; poi Gentile stoppa da dietro il tentativo di Ivanov sotto il ferro ma sull’ultimo possesso Aradori non trova il canestro (poteva starci il fallo di Dean che salta sulla finta dell’esterno bresciano cadendogli addosso). Le due squadre vanno così negli spogliatoi con i padroni di casa avanti di 3 lunghezze (28-25).
E’ una Sidigas determinata quella che si presenta in avvìo terza frazione: con un Thomas più deciso in fase realizzativa ed il solito Taquan Dean, rimette il naso avanti a metà periodo (33-39) dopo una serie di botta e risposta iniziali. Leunen fa 0/3 dall’arco ma Cantù si rifà sotto coi canestri di Cusin e Ragland (37-39). La gara sale di fisicità ed i colpi non mancano. Pareggia Uter e sorpassa Leunen in penetrazione (41-39) a tre minuti; Richardson replica dall’angolo per i Lupi di Avellino, che poco dopo piazza anche un canestro di rilevante bravura in palleggio arresto e tiro rispondendo alla penetrazione di Ragland (44-43). Poi botta e risposta dai 6,75: Gentile, replica Lakovic, insacca Jenkins e Cantù a +4 (50-46) nell’ultimo minuto. Finale di periodo pazzesco con Avellino che fa antisportivo su Gentile (2/2 ai liberi) e, con due secondi sul cronometro, lo stesso play ex-Caserta che, dalla rimessa, alza alto in area per Uter: il lungo giamaicano converte al volo l’assist e manda in estasi il Pianella. Il tabellone segna 54-46 per Cantù.
Avellino però non ci sta e piazza un 5-0 in meno di un minuto in apertura ultimo quarto: tripla di Richardson e schiacciata di Thomas (54-51). Jenkins in penetrazione porta i suoi a +5 (56-51); Lakovic riduce dall’arco (56-54). Ma c’è un Jenkins diverso in campo per gli uomini di Sacripanti e con poco più di cinque minuti da giocare, Cantù è avanti di 7 (61-54). Vitucci chiama time-out, ma sono i brianzoli ad avere in mano le briglie della gara con Ragland che prima segna in elegante entrata e poi colpisce dalla lunga mettendo a referto il suo punto numero 21, portando così il divario sulla doppia cifra (66-56). Lakovic segna dalla lunetta, Uter schiaccia su assist di Leunen e tutto rimane invariato a 2’23’’ dal termine (68-58). Richardson prova a scuotere i suoi con un altro canestro di alta classe, ma Cantù è pronta a controbattere sempre tutti i tentativi di riaggancio avellinese, prima con Ragland e poi con Aradori. Segna Thomas dalla lunetta e Cavaliero in penetrazione, ma non basta: vince Cantù 74-67.